"Cessate il fuoco!" e i diritti negati delle donne. Le due mozioni approvate in Consiglio

Nel Consiglio comunale di martedì 28 febbraio, insieme a importanti delibere che riguardano l'attività amministrativa, il gruppo di maggioranza Apriti Budrio ha proposto alla discussione due mozioni, poi approvate all'unanimità, su temi molto sentiti e che posizionano ancora una volta Budrio dalla parte dell'Ucraina occupata e aggredita militarmente e della sua popolazione civile, del rispetto delle donne e dei diritti umani.
Ecco i due testi che riportiamo integralmente:

Cessate il fuoco!

Il Comune di Budrio (Bologna)

Considerato che l’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione;

Considerato che questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi;

Profondamente colpiti dall’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, per le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e minacciano con il freddo e la fame vasti territori;

Considerato che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica e il rischio di un’escalation nucleare aumenta fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale;

chiede al Presidente della Federazione Russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte;

chiede al Presidente dell’Ucraina di essere aperto a serie proposte di pace;

chiede con insistenza a tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo.

Dopo un anno di guerra, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!


 

“I diritti negati delle donne – Focus - Iran e Afghanistan”

“AGAINST - CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA PERPETRATA AI DANNI DEI CITTADINI E DELLE CITTADINE IN IRAN E AFGHANISTAN”

Il Consiglio comunale di Budrio (Bologna)

PREMESSO CHE

Il 15 agosto 2021 e il 16 settembre 2022 rappresentano due date cruciali che hanno determinato uno stravolgimento del panorama internazionale globale e hanno segnato e continuano a segnare la storia di due Paesi, l’Afghanistan e l’Iran, e con loro la vita e le sorti di intere generazioni di donne, ragazzi e bambini;

il ritiro delle truppe americane da Kabul ed il conseguente ritorno al potere dei talebani ha significato per donne e bambine afghane la perdita di ogni diritto conquistato negli ultimi 20 anni;

il regime segregazionista talebano ha imposto una serie di divieti che di fatto annullano qualsiasi possibilità di vita fuori dalle mura domestiche per le donne e le bambine afghane, tra cui:

  • -  divieto assoluto di lavorare e di svolgere professioni, solo alcune donne medico e infermiere hanno il permesso di lavorare in alcuni ospedali di Kabul,
  • -  divieto assoluto di uscire di casa se non accompagnate da un mahram (parente stretto: padre, fratello o marito),
  • -  divieto di trattare con negozianti di sesso maschile,
  • -  divieto di studiare in scuole, università o altre istituzioni educative (i talebani hanno convertito lescuole femminili in seminari religiosi),
  • -  obbligodiindossareillungovelo(Burqa)chelecopredacapoapiedi,
  • -  frustrate, percosse, invettiva verbale, sono la punizione per quelle donne che non vestono secondo le regole imposte dai talebani, o che non sono accompagnate da un mahram,
  • -  frustate in pubblico per le donne che non hanno le caviglie coperte,
  • -  lapidazione pubblica per le donne accusate di avere relazioni sessuali al di fuori del matrimonio(anche se vittime di violenza sessuale,
  • -  divieto di uso di cosmetici. (A molte donne con unghie dipinte sono state tagliate le dita), divieto di parlare o di dare la mano a uomini diversi da un mahram, divieto di ridere ad alta voce. (Nessun estraneo dovrebbe sentire la voce di una donna), divieto di portare tacchi alti poiché producono suono quando camminano (un uomo non deve sentire i passi di una donna),
  • -  divieto di andare in taxi senza un mahram, divieto di apparire in radio, televisione, o in incontri pubblici di qualsiasi tipo, divieto di praticare sport o di entrare in un centro sportivo o in un club, divieto di andare in bicicletta o motocicletta, anche con il mahram,
  • -  divieto di indossare vestiti di colori vivaci, in quanto «colori sessualmente provocanti», divieto di incontrarsi in occasioni di festa o per scopi ricreativi, divieto di lavare i vestiti vicino a fiumi o in luoghi pubblici,
  • -  modifica di tutti i nomi di luogo inclusa la parola «donna». Per esempio, i «giardini per donne» sono stati chiamati «giardini di primavera», divieto di apparire sui balconi delle loro case e oscuramento di tutte le finestre in modo che le donne non possano essere viste dall'esterno, divieto per i sarti maschili di prendere misure per le donne o cucire vestiti femminili, divieto di utilizzare pantaloni larghi, anche sotto il burqa,
  • -  chiusura di tutti i bagni pubblici femminili,
  • -  divieto per uomini e donne di viaggiare sugli stessi bus. Sui bus si può leggere «per soli uomini»(o «per sole donne», ma le donne non possono viaggiare senza accompagnatore ...),
  • -  divieto di essere fotografate o filmate,
  • -  divieto di stampare su giornali e libri foto di donne o di appenderle sulle pareti delle case o nei negozi.

In Iran, dopo la morte di Masha Amini, la 22enne curdo-iraniana, avvenuta il 16 settembre scorso, a seguito della detenzione in un centro della polizia morale in cui era stata rinchiusa per non aver indossato correttamente il velo, si susseguono manifestazioni e proteste e si registrano:

  • -  oltre 520 manifestanti uccisi negli scontri con la polizia,
  • -  19.000 persone arrestate,
    - esecuzioni e impiccagioni di giovani, tra loro Hadis Najafi,20 anni, Nika Shakrami,17 anni,Hannaneh Kia, 23 anni, Mahdi Karami e Seyed Mohammad Hosseini, 22 e 23 anni.

Ai sensi dell’articolo 638 del codice penale islamico iraniano, qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza è punito con la reclusione da dieci giorni a due mesi o 74 frustrate. Le donne che vengono viste in pubblico senza velo sono passibili di reclusione da dieci giorni a due mesi o multa in contanti. La legge si applica alle bambine di nove anni, che è l’età minima di responsabilità penale per le ragazze in Iran; tuttavia, le autorità impongono il velo obbligatorio alle bambine di sette anni, quando iniziano la scuola elementare.

CONSIDERATO CHE

Numerosi Comuni italiani nel corso degli ultimi mesi hanno già adottato mozioni e ordini del giorno di Consiglio comunale aventi ad oggetto le drammatiche condizioni delle popolazioni afghane e iraniane, in particolare delle donne, per esprimere una ferma condanna nei confronti di tali repressioni violente, sostegno e rispetto dei diritti umani a partire dall’uguaglianza tra uomini e donne e dalla libertà di espressione;

il Governo italiano, attraverso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ha duramente condannato, convocando l’ambasciatore dell’Iran, quanto sta accadendo nel Paese;

l’Unione europea, attraverso l’Alto Commissario per la politica estera e la sicurezza comune e Vicepresidente della Commissione, Josep Borrel, ha inserito il rispetto dei diritti umani, in particolare dei diritti delle donne, tra i parametri imprescindibili per la cooperazione con qualsiasi futuro governo afghano,

l'Unione europea si definisce "scioccata" per le esecuzioni sommarie in Iran e invita ancora una volta il regime iraniano ad annullare le sentenze di condanna a morte già pronunciate nel contesto delle proteste in corso da metà settembre e "a garantire un giusto processo a tutti i detenuti" e "fa appello all'Iran affinché rispetti rigorosamente gli obblighi sanciti dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Iran è parte. I diritti fondamentali, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica, devono essere rispettati in ogni circostanza",

oggi come ieri il principale compito della diplomazia delle città è promuovere valori universali partendo dalle comunità locali, che sono chiamate ad interpretare un ruolo che va ben oltre i confini del singolo Comune,

il ruolo dei Sindaci nella difesa della democrazia e della pace è in costante crescita: i Sindaci e le città sono in prima linea nell’accoglienza e nell’aiuto, ispirano la loro azione alla solidarietà e al rispetto dei diritti umani e sono vere e proprie “palestre di democrazia” e baluardi da opporre ai rigurgiti autoritari in essere,

IMPEGNA

Il Sindaco e l’Assessore competente a

  • aderire alla campagna promossa dall’ANCI in vista della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo 2023 con informazioni e sensibilizzazione su questo tema durante l’anno, per riflettere sulla condizione femminile in Afghanistan e Iran;
  • promuovere iniziative di informazione sui diritti negati nei confronti delle donne, delle ragazze e delle bambine in Afghanistan e Iran, coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio, in particolare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado;
  • favorire l'impegno della Consulte delle Donne ad azioni di informazione e approfondimento, anche attraverso un tavoli con i rappresentanti e le rappresentanti della politica e della società civile, con il coinvolgimento delle donne rifugiate afghane o testimoni del regime iraniano;
  • inoltrare la presente al titolare dell’Ambasciata della repubblica islamica dell’IRAN esprimendo la solidarietà alle donne iraniane e al popolo iraniano che manifesta pacificamente per la salvaguardia delle libertà fondamentali e chiedendo con forza la cessazione delle esecuzioni capitali e dell’uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti nonché di rispettare rigorosamente i principi sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l’Iran è parte;
  • inoltrare la presente al Presidente del Senato della Repubblica se. Ignazio La Russa e al Presidente della Camera dei Deputati on. Lorenzo Fontana, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metzola, alla Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen, affinché promuovano una moratoria tesa ad inserire gli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.

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Qui di seguito riportiamo l'intervento del Consigliere di Apriti Budrio Davide Poli su questa mozione:

Ero già intervenuto sulla mozione riguardante l’Iran e in questo caso ci tenevo a fare alcune considerazioni perché il tema dell’Afghanistan mi ricorda il periodo vissuto nell’agosto 2021 che ha visto la fine di 20 anni di intervento a cui ha partecipato anche l’Italia con costi soprattutto umani, quelli economici erano scontati, ma quelli umani sono più dolorosi.

Qui si apre un’ampia possibilità di riflessione su come si fa a radicare una democrazia, perché di questo poi si tratta. La democrazia infatti consente in generale una maggiore difesa di questi diritti, poi chiaramente anche noi abbiamo una storia di lotte faticose, ad esempio per il diritto di voto (sottointeso alle donne), che è arrivato tardissimo in Italia, rispetto ad altri paesi. Non è detto quindi che la democrazia, in se e per se, garantisca i diritti delle donne, ma è un presupposto basilare che consente sicuramente una maggiore facilità di difesa.

In questi due paesi (sottointeso Afghanistan e Iran) purtroppo manca la democrazia per tutti e soprattutto, come diceva il Consigliere Procopio, il fondamentalismo religioso, in entrambi i casi, in maniera diversa, con aspetti diversi, fa si che le donne siano ulteriormente e pesantemente penalizzate. Come scritto nella mozione siamo in presenza addirittura un regime di segregazione, che ricorda, pur senza fare paralleli troppo stetti, il regime dell’Apartheid sudafricano. 

Il termine utilizzato nella mozione rende l’idea di quella che è una situazione che purtroppo non abbiamo potuto impedire, nonostante 20 anni di attività, di investimenti anche economici, perché sono stati fatti non solo interventi militari e di sicurezza, ma anche interventi economici e di cooperazione. 

Purtoppo il grande dilemma che si pone a tutti noi, anche a me che all’epoca magari non ero così entusiasta di questo intervento di Bush, è che però alla fine vediamo come, andando via così, pur con tutte le ragioni da parte di Biden e delle altre potenze in campo, resta il fatto che la democrazia, che non si può esportare con la forza, però necessita, per ressere realizzata, di cercare una strada per aiutare questi popoli (parliamo di popoli, perché i regimi sarebbe il caso di eliminarli), a lottare per la democrazia.  

Qui si pone una grande domanda: come fare? Come fare ad aiutare questi popoli, oppressi da questi regimi, a trovare un modo per rivendicare i propri diritti. E’ una domanda alla quale io non ho risposte concrete, perché ad esempio gli aiuti umanitari rischiano di essere oggetto di ruberie da parte dei regimi stessi  e della corruzione, quindi il che fare resta un dilemma difficile da risolvere. 

E’ un punto che merita un approfondimento e un dibattito, chiaramente noi a Budrio possiamo fare poco, ma qualcosa comunque lo possiamo fare, a livello di approfondimento culturale, di dibattito, nelle sedi che verranno ritenute più opportune e quindi questa mozione penso vada nella direzione giusta per aprire un discorso al nostro interno e nella cittadinanza.

Quindi da parte mia e penso da parte di tutto il gruppo, c’è una piena condivisione della mozione.

 


Il Consiglio comunale del 28 febbraio. Gli interventi del gruppo Apriti Budrio

Si è tenuta una seduta del consiglio comunale densa di misure e votazioni, su diversi aspetti della vita di Budrio. Tutte le delibere sono state approvate all'unanimità, grazie al voto positivo espresso anche dall'opposizione.
Riportiamo qui, sinteticamente, gli interventi dei consiglieri comunali del gruppo di maggioranza "Apriti Budrio" che hanno seguito i diversi iter amministrativi delle delibere e ne hanno approfondito i contenuti e gli effetti sul territorio.
Si nota un lavoro condiviso e collaborativo con la Giunta comunale, insieme a un protagonismo inedito e positivo del gruppo di maggioranza sui temi trattati e sulle scelte dell'Amministrazione.

Andrea Quaiotto sulla modifica dello Statuto:

Ci esprimiamo sulle proposte di modifica degli articoli 10, 14 e 29 dello Statuto Comunale. Nei primi due si chiarisce l'aspetto normativo che riguarda la convocazione del consiglio comunale in forma digitale e si corregge un refuso materiale, mentre nell'articolo 29 si è intervenuti per specificare la finalità delle consulte territoriali. Si è infatti optato di cambiare la denominazione (non più consulte frazionali), prevedendo inoltre un maggior rinvio al regolamento per la definizione delle modalità organizzative e gestionali delle consulte stesse, superando la formulazione molto rigida sul numero e sui componenti della consulta che saranno stabiliti da un apposito regolamento. Quindi: miglioramento dello statuto per avere più flessibilità e adattabilità nei cambiamenti futuri, potendo organizzare le consulte secondo quella che può essere la formula migliore.

Claudio Cassani sull'ampliamento del Gruppo Comet nell'area produttiva di Cento

Innanzitutto è stata molto utile la commissione Ambiente e Territorio per l'approfondimento del tema e ringrazio l'Ing.Miceli per la chiarezza dell'esposizione. Credo sia utile evidenziare due aspetti: Il primo è che Comet SpA conferma il territorio di Budrio come sede del proprio magazzino nazionale: una scelta di portata storica. Come gruppo consigliare apprezziamo la fiducia di Comet verso il territorio di Budrio. Si tratta di un accordo favorevole per entrambe le parti: l'interesse pubblico e l'espansione dell'insediamento produttivo, peraltro con il minor consumo di suolo possibile e il miglioramento del verde pubblico nell'area. Il secondo punto non è meno importante: apprezziamo l'operato dell'Amministrazione comunale nel rendersi il più collaborativa possibile con le imprese per favorire la loro crescita sul territorio, con ricadute positive ad esempio sull'occupazione, creando quindi opportunità per il mondo economico nel modo più rapido e concreto possibile. Questo è uno dei tanti esempi di attuazione delle linee di programma dell'Amministrazione presentate a inizio mandato dalla Sindaca: un'azione che come gruppo Apriti Budrio apprezziamo e sosteniamo, ringraziando la parte politica e quella tecnica degli uffici comunali.

Francesco Coiro sulle modifiche urbanistiche per consentire la costruzione di linee elettriche a favore di impianti fotovoltaici sui territori di comuni vicini:

Tocchiamo con mano quanto la nostra società sia energivora, quanto sia importante diversificare le fonti energetiche e quanto l'indipendenza da paesi terzi esportatori di energia, spesso retti da governi non democratici, sia di primaria importanza. Con questo voto attuiamo le modifiche degli strumenti urbanistici comunali per la realizzazione di un elettrodotti fondamentali per l'allacciamento alla rete di impianti fotovoltaico nel comune di Molinella e di Granarolo. La strada da seguire sarà quella di impianti di energia rinnovabile diffusi, anche condivisi, il cui impatto, in termini di ambiente e paesaggio, dovrà essere necessariamente ridotto al minimo. Occorre quindi pensare in primis alle superfici già impermeabilizzate, ai tetti, parcheggi ecc. e, nel caso di impianti a terra, all'agrivoltaico. Chiediamo quindi alla giunta massima attenzione a operazioni di mera speculazione già arrivate e che arriveranno grazie agli allettanti incentivi statali. A Budrio stiamo già lavorando in questo senso, lo dimostra il bando regionale (L.R. 15/18) che ci ha permesso di iniziare un percorso partecipativo che affiancherà la costituzione di una vera e propria Comunità Energetica Rinnovabile (CER). Il  percorso partecipativo ci permetterà di caratterizzare socialmente la futura CER, anch'essa speriamo finanziata da uno specifico bando regionale. Il percorso é aperto a tutti (cittadini, imprese, commercianti, enti, associazioni, comunità religiose e società sportive ecc) attraverso questionari, incontri pubblici, banchetti che si svolgeranno tra il 15/03 ed il 30/06). Invitiamo quindi tutti i cittadini che vogliono dire la loro ad informarsi sui canali istituzionali e a partecipare attivamente alle attività del percorso.

Giuliana Piazzi sull'intervento urbanistico a Mezzolara in via Rossini-via Donizzetti

La chiarezza espositiva in Commissione dell'ing. Miceli ci ha mostrato come siano perseguite le linee programmatiche dell'ambito 2 sulla pianificazione territoriale e in particolare sul "contenimento del consumo del suolo" "pur considerando che diverse aree sono già destinate a nuove urbanizzazioni sulla base di deliberazioni e accordi vigenti da molti anni e che nei prossimi vedranno, in gran parte, una loro realizzazione concreta”. Questo atto è in fase conclusiva e risale al 2021: sono stati raccolti tutti i pareri degli enti competenti come Arpa, Bonifica Renana, Snam, Telecom, Protezione Civile. Anhce la Città Metropolitana di Bologna ha svolto le opportune disamine e ha approvato il piano particolareggiato (è rispettato il 30% di utilizzo del suolo). La progettazione è piuttosto contenuta in una superficie di 8800 mq su Via Rossini. Il verde pubblico e il parcheggio saranno presi in carico dall’Amministrazione comunale a beneficio della comunità. Il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile. Parliamo di una superficie utile di 1528 mq suddivisa in 9 lotti in cui saranno realizzati 18 alloggi a tre piani fuori terra che saranno costruite in Classe A3, A4, ad alto efficientamento energetico. Pensiamo che queste dimensioni siano appropriate alla frazione a all'area nel quale si inserisce. Infine, sottolineiamo come Service Cento, soggetto attuatore del piano, è una Società controllata della Fondazione Benni. Ciò significa che gli utili saranno destinati a valorizzare il patrimonio i cui proventi ricadono in parte in attività sociali sul territorio di Budrio, come indicato nel mandato statutario della Fondazione stessa: "iniziative socio-assistenziali, educative, didattiche a favore dei giovani o di soggetti in stato di disabilità fisica, psichica o sensoriale, oppure in disagiate condizioni economiche e sociali, con particolare attenzione al territorio di Budrio."

Francesco Coiro sull'uso dei fondi PNRR per la bonifica del sito Ecowater:

Con questo fondamentale passaggio ci avviciniamo a un obiettivo prioritario e fondamentale per la tutela di tutta la comunità e del territorio compreso: la messa in sicurezza ambientale del "sito orfano ECOWATER" a Prunaro. Tutto ciò è reso possibile da uno specifico bando, finanziato interamente da Next Generation UE - PNRR. Utilizziamo dunque risorse esterne, dell'Unione Europea, per risolvere un problema locale che diversamente sarebbe ricaduto interamente sulle spalle dei contribuenti budriesi. Siamo soddisfatti di questo ulteriore step e siamo certi che gli sforzi continueranno nella giusta e sperata direzione della bonifica del sito. Ringraziamo la maggior parte di "buoni" cittadini Europei, e quindi anche di "buoni" cittadini Italiani che, pagando correttamente e doverosamente le tasse, permetteranno di sanare una situazione non più posticipabile. Il beneficio che ne deriverà sarà collettivo, anche per chi, evadendo le tasse, non avrà minimamente contribuito alle operazioni di bonifica.

Daniela Donati sulle esteazioni di gas naturale di Povalley:

Argomento approfondito in Commissione con l’ingegnere Miceli, è l’ accordo quadro per gli indirizzi per il monitoraggio della sismicità e deformazioni del suolo. L'accordo che vede coinvolto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE e riguarda i realizzati a Mezzolara nel 2017 nel podere Maiar dove si era accertata la presenza di gas naturale, perché puro al 99%. La Società Povalley con Decreto Ministeriale del 27 luglio 2022 ha ottenuto dal Ministero la cosiddetta concessione per idrocarburi che impone obblighi come la costituzione di una struttura per il monitoraggio del sottosuolo, individuata attraverso bando pubblico nell’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia (INGV). Le linee guida, quindi, trovano la loro applicazione in un accordo quadro tra Ministero, Regione Comune e INGV e prevedono la costituzione di un comitato istituito da questi 4 enti per l’attuazione del monitoraggio. I dati verranno esaminati da INGV e la sua attività verrà coperta da un fondo istituito presso il comune di Budrio e alimentato da Povalley. Il monitoraggio ambientale comprende il monitoraggio della subsidenza e il monitoraggio della microsismicità (micromovimenti della crosta terrestre) ed è svolto in 5 postazioni che sono state già localizzate e sono dispiegate tra il territorio di Molinella e di Mezzolara. Questi sono gli elementi salienti dell’accordo. Considerando le leggi stringenti che governano l'estrazione degli idrocarburi, possiamo valutare molto positivamente i lavori presentati. Il 31 gennaio l'Amministrazione ha organizzato un'assemblea pubblica a Mezzolara, con la presenza dei tecnici della Società Povalley intestataria della concessione e dei tecnici del comune: è stata spiegata tutta l’attività dal 2017 al 2022 che ha portato Povalley ad avere l’autorizzazione dal Ministero. L’Amministrazione ha concordato con la società l’impegno di aggiornare i cittadini sulla progressione delle attività e sono a disposizione dei cittadini le slide che hanno accompagnato la presentazione, nel sito del comune in avvisi-novità. Inoltre, il materiale è stato anche inviato alla Consulta di  Mezzolara.


In Magnolia i nuovi corsi per le neo mamme

È compito fondamentale delle istituzioni sostenere noi donne nel delicato percorso che ci porta a diventare mamme e poi nei primi mesi di vita dei nostri figli – ha dichiarato la Sindaca di Budrio Debora Badiali. Per questo mi sono interessata alla riattivazione di servizi come i corsi di gruppo pre e post-parto, insieme all’individuazione con Asl di una sede adeguata, più accogliente che in passato.

C’è il contributo di Sfera che ha devoluto per questo il contributo solidale del Natale della Farmacia Comunale di Budrio. E ci sono gli spazi accoglienti del Centro sociale La Magnolia per la ripresa, in questo 2023, dei corsi di accompagnamento alla nascita e di sostegno alle neo mamme, realizzati dalle ostetriche del Consultorio Familiare Asl. Gli argomenti sono molti, tra cui i cambiamenti in gravidanza, la gestione del dolore, il travaglio e il parto, l’allattamento, il puerperio, il rientro a casa.

E dal 29 marzo ripartirà anche lo Spazio Mamma, ovvero “un servizio di accompagnamento e sostegno da parte delle ostetriche alle neo-mamme sui temi dell’allattamento, dell’accudimento del neonato, delle vaccinazioni e tanto altro. In questo spazio possono accedere mamme con bambini da 0 a 6 mesi, senza necessità di prenotazione”.

L’interruzione forzata dovuta alla pandemia ha permesso di riorganizzare i progetti e di trovare una sede nuova e molto grande, per poter riprendere entrambi i servizi. È avvenuto grazie alla collaborazione tra Azienda USL di Bologna e il Comune di Budrio che ha messo a disposizione la sala del Centro Sociale “La Magnolia”.

Ne ha parlato anche il Resto del Carlino:


Primarie PD 26 febbraio. Tutte le info sul voto a Budrio e nelle frazioni

QUANDO SI VOTA?

Domenica 26 febbraio, dalle ore 8 alle ore 20

CHI PUO VOTARE?

Tutti i cittadini iscritti alle liste elettorali residenti in Italia, chi è in possesso di regolare permesso di soggiorno

Clicca qui per tutte le informazioni sul voto (previa pre-registrazione) dei cittadini stranieri residenti in Italia, dei minori dai 16 anni in su, dei lavoratori e gli studenti fuori sede.

COSA PORTARE AL SEGGIO?

Un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e un contributo di 2€ per sostenere le spese organizzative

DOVE SI VOTA A BUDRIO E FRAZIONI:

  • BUDRIO CAPOLUOGO VOTA AL PALAZZETTO DELLO SPORT
Elettori di BUDRIO-capoluogo, Vigorso, Olmo (sezioni elettorali corrispondenti —> 1, 2, 3, 4, 6, 12, 14, 15,17 + 10 solo Vigorso):
Palazzetto dello Sport di Budrio “Luciano Marani”
Via Partengo, 13 - Budrio
  • MEZZOLARA E DUGLIOLO VOTANO IN SALA DI LETTURA A MEZZOLARA
Elettori di MEZZOLARA e DUGLIOLO (sezioni elettorali corrispondenti —> 7, 8, 11)
Sala di lettura di Mezzolara
Piazza Baldini - Mezzolara
  • MADDALENA E BAGNAROLA VOTANO AI MULINI A VENTO (EX SCUOLE DI MADDALENA)
Elettori di MADDALENA, BAGNAROLA, Riccardina e Armarolo (sezioni elettorali corrispondenti —> 10 e 13)
Mulini a vento (ex scuole) di Maddalena
Via San Donato 11 - Maddalena
  • VEDRANA VOTA ALLE SCUOLE ELEMENTARI DELLA FRAZIONE (SALA DI LETTURA)
Elettori di VEDRANA e La Motta (sezione elettorale corrispondente —> 5)
Sala di lettura di Vedrana (scuole elementari)
Via Croce 5 - Vedrana
  • PRUNARO E CENTO VOTANO IN SALA CONSULTA A PRUNARO
Elettori di PRUNARO, CENTO e Canaletti (sezioni elettorali corrispondenti —> 9 e 16)
Sala della Consulta frazionale
Via della Liberazione, 1 - Prunaro

Buon voto a tutti!


Finalmente un nuovo dinamismo sui lavori pubblici. Gli aggiornamenti sul Piano Periferie

Nel 2016 Budrio portò a casa 6 milioni di euro per la riqualificazione dell'area della Stazione e del Magazzino Sementi, con la pista ciclabile fino al Centro protesi di Vigorso. Dopo anni di confusione e assenza di informazioni per i cittadini, i lavori oggi sono presidiati e gestiti. Non mancano i problemi, ma il piglio è quello giusto.

Sul tema Magazzino Sementi, pista ciclabile verso Vigorso e, in generale, sui lavori pubblici, si nota un cambio di passo importate dovuto ad alcune azioni specifiche:
  • riorganizzazione del settore Sviluppo del territorio
  • ricostruzione dei rapporti con le aziende appaltatrici
  • presa in carico di situazioni confuse e lasciate in stallo
  • rafforzamento della comunicazione tra Comune e cittadini, per troppo tempo senza informazioni
Ora si parte dalla priorità di sistemare l'area esterna del Magazzino Sementi liberandola dal cantiere e permetterne la piena fruibilità.
Oltre al "Piano periferie", ci sono diversi interventi allo studio e pronti a partire... Ne daremo notizia qui e sulle pagine social.
Ecco tutte le informazioni diffuse dal Comune sullo stato dell’arte:

 

MAGAZZINO SEMENTI
Riguardo al Magazzino, nei giorni scorsi sono ripresi i lavori. La priorità è quella di sistemare l'area esterna liberandola dal cantiere e permetterne la piena fruibilità.

L’AREA DELLA STAZIONE
I lavori nell’area stazione si possono suddividere in quattro ambiti:
1 - completamento della rete ciclopedonale verso il centro storico, riorganizzazione dei percorsi pedonali e dell’incrocio tra le vie Europa, Battisti e Gramsci;
2 - riqualificazione dei bagni pubblici e delle aree verdi adiacenti a Budrio Stazione;
3 - chiusura del passaggio a livello di via del Moro, nuovo tratto stradale per adeguamento della viabilità
4- realizzazione di una pista ciclopedonale dalla stazione al Centro Inail di Vigorso, con una passerella ciclopedonale sul fiume Idice.

LE MODIFICHE AI PROGETTI
Durante lo scorso mandato amministrativo sono stati eliminati dal progetto iniziale la soppressione del passaggio a livello di Via del Moro e il semaforo nell’incrocio tra le vie Battisti, Primo Maggio, Savino e Zenzalino.

PASSERELLA SULL’IDICE
Nei mesi scorsi l’Amministrazione comunale ha preso in mano il dossier del Piano Periferie, insieme agli uffici competenti recentemente riorganizzati.

Sono stati completati i lavori relativi agli ambiti 1 e 2, mentre resta in sospeso la realizzazione della passerella ciclo-pedonale sull’Idice (punto 4) a causa della volontà di modificare il progetto iniziale a favore di una soluzione mai formalmente definita, durante il precedente mandato; circostanza che - aggravata dall’aumento dei costi dei materiali (in particolare del ferro) - è rimasta un elemento di stallo mai superato.

Nelle scorse settimane il Comune di Budrio ha chiesto formalmente al Governo, tramite la Città metropolitana, di poter eliminare la realizzazione della passerella ciclo-pedonale sull’Idice.

PISTA CICLABILE VIA RABUINA
Infine, dopo la realizzazione dell’illuminazione sull’attraversamento pedonale, si stanno perfezionando gli atti formali del collaudo per l’apertura della pista ciclopedonale lungo via Rabuina che è a questo punto conclusa e che nelle prossime settimane diventerà a tutti gli effetti utilizzabile.


Ocarina goes to Conservatorio!

L'ocarina di Budrio fa il suo ingresso al Conservatorio Martini di Bologna! È arrivato il momento tanto atteso: dopo anni di lavoro, è stata istituita la cattedra di ocarina al Conservatorio "G. B. Martini" di Bologna.

L’annuncio, praticamente in contemporanea del M° Emiliano Bernagozzi e della sindaca Debora Badiali, è arrivato nei giorni scorsi e rende ogni budriese ancora più orgoglioso.

Un risultato importantissimo – dichiara la sindaca – per la valorizzazione di uno strumento che fa conoscere Budrio e Bologna in tutto il mondo

facendo riferimento alla lunga tradizione legata all’artigianato, alla sua storia e all’ingegno dei suoi costruttori, alla creatività, alla passione e alle capacità dei musicisti che in questi anni hanno portato in giro per il mondo Budrio il nostro flauto di terracotta. Dal Gruppo Ocarinistico Budriese alla Scuola Comunale di Ocarina V. Grimaldi curata dall’Associazione Diapason Progetti Musicali che coinvolge i bambini di Budrio.
Ecco l’articolo di oggi, giovedì 9 febbraio:


2,5 milioni della Regione per il fiume Idice a Budrio

Importante investimento della Regione Emilia-Romagna su Budrio per la sicurezza, con 2,5 milioni di lavori sugli argini.

Riportiamo qui il comunicato della Regione del 26 gennaio 2023 che descrive gli interventi previsti per rialzare e rinforzare gli argini.

Un altro importante segnale di attenzione verso Budrio e il suo territorio.

Verranno realizzate opere nei pressi del ponte della Riccardina e di San Martino in Argine. Obiettivo, ripristinare la funzionalità idraulica del corso d’acqua e ridurre la permeabilità del terreno.

Argini più alti e più solidi sul torrente Idice, per mettere in sicurezza il territorio in caso di piena. Nel comune di Budrio (Bo) è pronto a partire un maxi-intervento da 2,5 milioni di euro finanziato dalla Regione, per ripristinare la funzionalità del corso d’acqua e ridurre l’esposizione al rischio di infrastrutture centri abitati.

“Si tratta di un nuovo pacchetto di lavori di fondamentale importanza dal punto di vista idraulico, che si pongono in continuità con quelli già svolti negli anni scorsi- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e alla Protezione civile-. Le opere, che proseguiranno per circa un anno, sono frutto di un’ampia attività di conoscenza del territorio, con rilievi topografici e indagini che hanno evidenziato le principali criticità da risolvere”.

In particolare, si punta alla salvaguardia di BudrioMezzolaraVedrana e della viabilità sulla Strada comunale di via Riccardina e sulla provinciale Zenzalino Nord, preservando l’operatività del Canale emiliano romagnolo (Cer), in linea con quanto già realizzato tra i ponti Riccardina e San Martino in Argine in seguito alla rotta dell’argine dell’Idice (autunno 2019).

Il progetto

A valle del ponte della Riccardina, si prevede l’esecuzione di un intervento di rialzo della sommità dell’argine per una lunghezza complessiva di circa 370 metri, a sinistra del torrente, e per altri 500 metri sulla sponda destra.

Successivamente, per ridurre la permeabilità del terreno nell’argine destro a monte del ponte di San Martino, si realizzeranno diaframmi plastici, ossia barriere per ridurre il flusso dell’acqua lungo circa 380 metri a monte e 1300 a valle.

Altre opere pianificate sono il taglio e lo sfalcio della vegetazione nei tratti interessati, e la realizzazione di una difesa delle sponde in massi di circa 18 metri sulla destra del torrente, sempre a valle del ponte della Riccardina.

Tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio si trovano sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro.


Due linee di ferro tracciano il sentiero

Pubblichiamo la testimonianza di Daniel Carnevale su una visita ad Auschwitz-Birkenau di 17 anni fa.

Le sensazioni e il ricordo di quella giornata sono talmente vive che Daniel scrive al presente, come se Shlomo stesse raccontando quei fatti qui e adesso.

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Due linee di ferro tracciano il sentiero, siamo fermi in silenzio.

Il freddo entra nelle ossa e cerco disperatamente la tasca giusta del giubbotto per riscaldare le mani.

Shlomo ci guarda uno ad uno con quei grandi occhiali da vista e con quel suo sguardo profondo, da perdersi. Ci racconta di quando quella notte arrivò proprio su quei binari, su quelle due linee fatte di ferro dopo un viaggio su un carro bestiame, prelevati, caricati a forza, picchiati. Giorni e giorni lì dentro. Si dormiva in piedi dalla quantità di persone, c'era chi crollava e chi moriva. Ogni tanto il treno si fermava nel nulla e le persone cominciavano a urlare disperate. Poi l'ultima fermata, si aprono gli sportelli. Il caos. Cani, militari urlanti che impartivano comandi. E loro di nuovo picchiati. Poi i maschi da una parte, le femmine dall'altra. Disse che non sapeva dove avrebbero portato sua madre e le sorelle, lo scoprì in seguito. Ci disse che il medico che lo visitò lo ritenne forte.

Shlomo Venezia aveva ventuno anni.

Shlomo ad Auschwitz-Birkenau perse il nome. 

Shlomo divenne 182727.

Shlomo fu obbligato a lavorare nei Sonderkommando.

Con la sua camminata, lenta  e inesorabile, ci porta all'esterno del campo di concentramento, indica un cumulo di mattoni, ci spiega quale era il suo ruolo. Lui non si avvicina, ma ci invita a scendere le scale e guardare attentamente ogni mattone. Siamo dentro a quello che rimane della camera a gas.

Shlomo Venezia è uno dei pochissimi sopravvissuti di quelle squadre. Ci spiega che si sente fortunato, è vivo.

Da quell'esperienza di viaggio-studio sono passati 17 anni. Mi ha cambiato la vita, ha segnato un solco profondissimo.

Shlomo Venezia ha reso responsabili della memoria migliaia di studenti, me compreso. Il suo contributo è una fonte preziosissima di sapere. Non dimentico, non bisogna dimenticare. 

Gli orrori che pervadono questo mondo sono la testimonianza che la memoria deve essere viva in ognuno di noi.

Daniel Carnevale
26 gennaio 2023


Fossano, Ecowater e chiosco: buone notizie dall'assemblea di Prunaro

Si è tenuta giovedì 19 gennaio l'assemblea pubblica indetta dal Comune nella frazione di Prunaro. I temi in ordine del giorno erano l'ex area Ecowater e la gestione futura del canale Fossano.

Presente la sindaca con la Giunta comunale, insieme ai tecnici comunali competenti, sono stati esposti anche altri temi, come il bando che sarà pubblicato per la gestione del chiosco in via Loris Fortuna e la futura installazione di telecamere in frazione.

Ma partiamo dal canale Fossano.

Dice la sindaca in un suo post:

dopo anni, abbiamo ripreso in mano il dossier chiudendo una vicenda che si trascinava da troppo tempo. Impropriamente il canale è sempre stato di proprietà del Comune di Budrio, anche nel tratto fuori dal nostro territorio. Ora passa di proprietà alla Regione e giustamente sarà gestito dalla Bonifica Renana che ha competenze e strumenti in questo ambito. L’operazione era quasi conclusa nel 2017 e ora è stata portata a termine.

E prosegue riguardo al sito ex-Ecowater:

sono finalmente iniziate le attività per il ripristino ambientale dell’impianto dismesso. Il 22 dicembre il Comune ha affidato a una società specializzata il servizio di progettazione della rimozione dei rifiuti pericolosi e della bonifica del sito. È il primo passo dell’attività finanziata dal PNRR, che si concluderà entro il primo trimestre 2026, ma che già da quest’anno eliminerà le situazioni più a rischio all’interno dell’area.

Sul futuro del chiosco presente nell’area verde di via Loris Fortuna, oggetto in questi anni di vari tentativi di bandi e operazioni di riqualificazioni tutti andati falliti, la notizia è che «nel 2023 uscirà il bando per l’assegnazione della gestione a un privato, dopo alcune manifestazione di interesse che ci sono sembrate serie».

Si sta poi lavorando sulle telecamere per arrivare entro il 2023 a installarne diverse a Prunaro «per una maggiore sicurezza e un’efficace deterrenza soprattutto contro i furti e le truffe».


Libertà, uguaglianza, diritti delle donne. La mozione del gruppo "Apriti Budrio"

Nel consiglio comunale di oggi è stato approvato il documento proposto dai consiglieri comunali di "Apriti Budrio"

27 dicembre 2022

Ecco il testo della mozione del gruppo di maggioranza:

 

Premesso e considerato che

Il Comune di Budrio si mobilita in conseguenza della situazione attuale di disparità e discriminazione a discapito delle donne, registrata a livello globale e in misura differente, a seconda degli aspetti sociali, politici e culturali del Paese in cui vive.

I dati a livello mondiale sono allarmanti, basti pensare che 43 paesi non hanno una legge per punire lo stupro commesso dal partner e più di 30 limitano il diritto delle donne a muoversi liberamente dalle proprie case. In 20 Paesi del mondo – fra cui la Russia – sono ancora in vigore i matrimoni riparatori, con leggi che consentono agli stupratori di sposare per evitare procedimenti penali (dal rapporto annuale dell’UNFPA  Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione). Dei circa 40 milioni di vittime di qualche forma di schiavitù (matrimoni forzati, traffico di esseri umani, lavoro sfruttato, etc) più di 7 su 10 sono donne. 

Unfpa ha misurato sia il potere delle donne di prendere decisioni autonome sul proprio corpo, sia quanto le leggi nazionali supportano o ostacolano il diritto di prendere tali decisioni. Il Rapporto mostra come nei paesi in cui i dati sono disponibili:

• solo il 55% delle donne ha piena autonomia decisionale sulla propria salute, sulla contraccezione e sul dire sì o no a un rapporto sessuale;

• solo il 71% dei paesi garantisce un accesso a servizi di assistenza alla maternità completi;

• solo il 75% dei paesi assicura un accesso completo e paritario alla contraccezione;

• solo circa l’80% dei paesi hanno leggi che supportano la salute e il benessere sessuale;

• solo circa il 56% dei paesi hanno leggi e politiche che supportano un’educazione sessuale completa;

C’è un filo rosso, però, che nega la repressione dei diritti in tutto il mondo. 

Ad esempio, Da quando, nell’agosto 2021, hanno assunto il controllo dell’Afghanistan, i talebani stanno violando i diritti delle donne e delle bambine all’istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento, azzerando il sistema di protezione e sostegno per le donne che fuggono dalla violenza domestica, arrestando donne e bambine per minime infrazioni a norme discriminatorie e contribuendo all’aumento dei matrimoni infantili, precoci e forzati.

Il rapporto, inoltre, denuncia arresti, imprigionamenti, torture e sparizioni forzate di donne che prendono parte alle proteste contro le norme oppressive dei talebani.

Anche in un paese considerato come l’Italia si denuncia una cultura tendente a svalutare la donna, le sue competenze e, in generale, le sue possibilità, del resto i dati Istat sulla disoccupazione e sulle possibilità occupazionali non sono confortanti. Su diversi fronti le donne sono in condizione di inferiorità: sotto-valutate, sotto-pagate, sotto-collocate. In generale, valgono meno sul mercato – rispetto ai colleghi maschi –, faticano di più per conquistarsi un soddisfacente posto di lavoro e tenerselo stretto, perché lo spauracchio della gravidanza spinge il datore di lavoro ad assumere più i maschi che le femmine. Le laureate ricoprono più spesso dei laureati mansioni dove son richieste competenze inferiori rispetto alla loro preparazione e purtroppo anche in Italia le lavoratrici guadagnano meno, ovvero risentono del “gender gap”. 

il WEF ha pubblicato l’annuale report “Global Gender Gap Index”, che misura in 146 Paesi il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione. Nella graduatoria globale l’Italia risulta 63esima, mantenendo la stessa posizione della classifica 2021 dopo Uganda (61esima) e Zambia (62esima). A livello di Europa l’Italia è 25esima su 35 Paesi. A livello mondiale serviranno ancora 132 anni per colmare il gap di genere, alcune aree nel mondo, come quella europea e nord americana, presentano una situazione migliore: per l’Europa il gap potrebbe essere colmato fra 60 anni (59 anni per il nord America).

La violenza e le molestie sono un altro problema: le donne spesso non denunciano e quando lo fanno non sempre vengono adeguatamente protette, come dimostrano gli innumerevoli femminicidi, in cui l’assassino già era stato segnalato o denunciato.

In Italia, dal primo gennaio 2022 al 13 novembre sono 96 le donne uccise, di cui 84 in ambito familiare affettivo. Di queste 49 hanno trovato la morte per mano di congiunti, compagni, mariti, ex.  Nel 2021 il numero complessivo di vittime di femminicidio in Italia è stato di 106, dato in leggero aumento rispetto agli anni precedenti (96 nel 2019 e 102 nel 2020). Esiste una certa percentuale di sommerso (donne migranti, trans, sex-workers, vittime di tratta e sfruttamento, donne anziane o malate). Ma la violenza contro le donne è trasversale e colpisce tutte, senza distinzioni di appartenenza sociale. Il femminicidio (perpetrato in maggior misura da uomini che hanno o hanno avuto una relazione con la vittima) è la punta dell’iceberg di un problema più pervasivo e mondiale, visto che anche in Iran abbiamo assistito a violenti femminicidi, spesso camuffati goffamente dal regime come incidenti: il femminicidio non è solo un atto gravissimo, ma è in primis una cultura, una forma di pensiero e interpretazione della realtà che si estende a diversi livelli. 

Del resto le proteste in Iran, a seguito dell’uccisione di Mahsa Amini, hanno finalmente minato il sistema patriarcale della Repubblica islamica e le accese mobilitazioni hanno posto al centro la questione della libertà della donna, da troppo tempo minata.

Evidenziato che

dal 16 settembre 2022, a seguito della morte della 22enne Mahsa Amini arrestata dalla Polizia Morale per non aver indossato correttamente il velo, in tutto l’Iran è in atto una grande protesta di popolo innescata dalle ragazze e donne che, al grido nelle strade di “Donna, vita, libertà” e con i gesti rivoluzionari di gettare i loro hijab e tagliarsi ciocche di capelli, invocano il rispetto dei Diritti Umani e delle libertà fondamentali delle persone;

al loro fianco cresce l’adesione popolare alle proteste e alle manifestazioni di piazza, che coinvolgono sempre più ragazzi, uomini, lavoratori iraniani che chiedono migliori condizioni sociali e civili e il rispetto dei diritti delle donne e delle persone tutte;

la repressione delle Forze dell’Ordine e di polizia iraniane avrebbe già provocato la morte di oltre 300 persone secondo recentissime dichiarazioni di esponenti di sicurezza della Repubblica islamica dell’Iran, mentre le fonti delle Organizzazioni Non Governative, come Human Rights Activists, parlano di 451 morti tra i manifestanti e 60 tra le Forze dell’ordine, nonché di oltre 18mila persone arrestate;

impossibile ad oggi conoscere il numero preciso delle donne e ragazze uccise, non solo attiviste ma donne comuni che con incredibile coraggio sfidano la segregazione e la fortissima cultura patriarcale del Governo teocratico dell’Iran che nega ogni soggettività femminile;

in questi giorni è stata inoltre espressa dall’Unicef ferma condanna rispetto a tutte le violenze contro i minori, che risultano aver già causato la morte di oltre 50 bambini e bambine e il ferimento di molti altri durante i disordini pubblici, nonché profonda preoccupazione per le continue incursioni e perquisizioni condotte nelle scuole; I dati della repressione del regime iraniano nelle ultime settimane parlano di centinaia di persone uccise (e tra esse anche  minorenni), più di 13mila persone arrestate, fermate o scomparse. Cifre approssimative perché numeri ufficiali non ne esistono e i dati sono affidati al lavoro delle Ong per i diritti umani, che operano in clandestinità e in condizioni rischiose.

le manifestazioni di dissenso al regime non accennano a fermarsi nonostante la repressione indiscriminata, gli arresti, le condanne a morte e le uccisioni di donne, uomini e minori;

ciò che sta accadendo in Iran viola sistematicamente e tragicamente le Convenzioni Internazionali di tutela della Persona umana a cominciare dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché la Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011) di contrasto della violenza di genere; 

Sottolineato che

i movimenti femminili a sostegno dei diritti umani e contro le violenze, per le libertà democratiche e per la pacifica convivenza tra popoli e persone, sono attivi in molti altri Paesi liberticidi e intolleranti dove la soggettività e i diritti della donna e della persona non vengono riconosciuti;

la condizione impari e di insicurezza delle ragazze e delle donne appare in ulteriore arretramento in molte zone del mondo e anche in Europa, a causa di molteplici fattori discriminanti agiti contro i loro diritti e acuiti dalle guerre, dalla pandemia, dalle crisi economiche conseguenti;

le violenze e le restrizioni a cui sono sottoposte le donne in Iran sono alla base di una rivolta popolare che coinvolge uomini e donne volta ad ottenere libertà e diritti

il rispetto dei diritti delle donne, la parità di genere, la lotta alla violenza porta ad un benessere generalizzato della società tutta,

Ricordando che 

Il comune di Budrio:

b) è ente democratico che crede nei principi europeistici, della pace e della solidarietà;

4 Il Comune riconosce nella Carta Costituzionale, espressione dei valori della Resistenza, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo le fonti giuridiche primarie della propria autonomia istituzionale, il riferimento ideale per la promozione economica e sociale della popolazione dalla quale trae il mandato di rappresentanza elettorale 

2. Il Comune ispira la sua azione ai valori di equità, di solidarietà, di giustizia sociale; concorre all’affermazione della pace e della libertà finalizzando la sua iniziativa alla promozione e alla attuazione dei principi costituzionali.

(statuto del comune di Budrio, TITOLO I Principi generali ART. 1 Autonomia statutaria e ART.2 Finalità)

Affermando che 

Il Comune di Budrio si unisce a chi combatte per la libertà, l’uguaglianza, i diritti delle donne   e  si riconosce nello slogan “Donna, vita, libertà”

Il Consiglio comunale 

  • Condanna la sanguinosa repressione agita per volontà del Governo della Repubblica islamica dell’Iran e invoca la immediata cessazione di tutte le violenze in corso contro manifestanti e dissidenti, in quanto costituiscono sistematica violazione dei Diritti Umani e dei Minori in quel Paese.
  • Aderisce ed esprime solidarietà alla causa e alla lotta delle donne iraniane e del popolo iraniano per l’affermazione della libertà e soggettività femminile, dei diritti fondamentali della Persona e della pacifica e civile convivenza.
  • Rilancia la necessità di un impegno internazionale e transnazionale di supporto ai movimenti femminili che non solo in Iran ma in altri Paesi martoriati si stanno battendo per il rispetto dei Diritti umani e la sicurezza e protezione delle donne, a cominciare dalla attuazione dei princìpi contenuti nella Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011) per il contrasto della violenza di genere.
  • Si impegna a risollecitare, dalle sedi Regionali di riferimento, una presa di posizione del Governo italiano di ferma condanna verso le gravissime violazioni perpetrate in Iran, invitando a condizionare ogni relazione con il Governo iraniano al rispetto dei Diritti umani e fondamentali delle sue cittadine e cittadini. 
  • Si impegna a trasmettere questa mozione al Parlamento europeo per sollecitare l’Unione europea a una mobilitazione affinché il governo iraniano risponda alle richieste di questa rivoluzione che non riguarda solo le donne, ma il popolo tutto e una parte importante della gioventù che si è unita in questa sorta di nuova primavera iraniana. Un popolo che, con la sua rivoluzione, sta dimostrando quanto sia forte e impellente l’esigenza di affermare per tutti i diritti di uguaglianza e democrazia e di fronte a questo non possiamo restare inerti.