Il punto sulla politica budriese, dopo la spaccatura del gruppo di opposizione

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Lo scioglimento dell’opposizione consiliare con la divisione in due gruppi distinti tra civici e Fratelli d’Italia è, secondo noi, decisamente un fatto politico che non si può sminuire o raccontare come qualcosa di positivo.
  • Nasce quindi il gruppo di Fratelli d’Italia e questo segna la fine dell’esperienza di questo sedicente civismo. Si conferma, una volta di più, che i partiti politici esistono, hanno un peso e un’importanza e sono – ne siamo convinti da sempre – un elemento fondamentale per la vita democratica, anche a livello locale. Ci raccontavano che “destra e sinistra non esistono più”. Ecco la dimostrazione del contrario.
  • Si conferma ciò che è stato certificato dal voto amministrativo del 2022. Non c’era nessun progetto per Budrio e il collante che teneva insieme la compagine era l’obiettivo di fare “numero”in opposizione al centro sinistra.
Quanto avvenuto è anche l’occasione per alcune considerazioni più ampie sulla situazione politica in paese:
  • L’azione amministrativa di giunta comunale e gruppo di maggioranza, sta ponendo le basi per obiettivi e risultati importanti per il futuro del territorio e della nostra comunità.
  • La ricostruzione della macchina comunale, dopo anni di impoverimento e smantellamento organizzativo, richiede tempo e impegno. Sappiamo bene che ancora non si è conclusa e che la complessità di un comune come il nostro richiede ulteriori rafforzamenti di organico e competenze.
  • Nel primo anno e mezzo di mandato è stata affermata un’autorevolezza nuova nei tavoli sovracomunali e nelle relazioni con le altre istituzioni. Questo rimette Budrio al centro di un territorio e ci permette di sfruttare occasioni importanti, dopo anni di passaggi a vuoto.
  • Ne sono un esempio le tante risorse intercettate e attratte dall’esterno per interventi straordinari. Ne abbiamo avuto conferma anche recentemente con l’assegnazione al Comune di Budrio di 15 milioni di euro per le ricostruzioni di opere pubbliche dopo la devastante alluvione del maggio 2023.
  • Il lungo elenco di opere, manutenzioni, iniziative e progetti messo in campo in questo inizio di mandato dà conto di un lavoro complesso, intenso e decisivo per far ripartire Budrio, valorizzare il patrimonio pubblico a partire dalle scuole e coinvolgere la comunità innanzitutto nella dimensione educativa e culturale.
  • Ulteriore segnale forte di impegno sui temi della solidarietà e del sociale è rappresentato dall’allargamento della giunta con rafforzamento dell’ambito di Scuola e Sociale, nonché della definizione di nuove deleghe.
Siamo consapevoli di non essere nemmeno a metà dell’opera, ma sono state gettate le basi per obiettivi e risultati che si raggiungeranno nei prossimi mesi e anni. Se da un lato sono visibili la compattezza, la costante presenza sul territorio e il lavoro di squadra della giunta e del gruppo di maggioranza Apriti Budrio, riteniamo un valore l’unità della nostra coalizione civica e politica del centrosinistra di Budrio. Continueremo a impegnarci in questa direzione e a monitorare e sostenere l’azione amministrativa.


Night Bus, nuove fermate a Budrio!

Dal 13 gennaio, è tornata a Budrio con nuove fermate la linea Tper 242 (Saturday Night Bus), aumentando quindi i collegamenti con Bologna ogni sabato sera.
Sul territorio budriese le fermate effettuate sono Trebbo di Budrio e Tenuta Prunaro, a richiesta viene effettuata anche la fermata a Fontana Loup.
Oltre al nuovo bus 242 rimangono attivi i collegamenti con Bologna anche da Budrio, Budrio Centro e Mezzolara attraverso i bus sostitutivi B5111, B5112, B5160, B5165, B5167, B5170, B5171, B5172, B5173 e i treni 90293, 90294 e 90295.
In sostanza prima esisteva un solo Night Bus che il sabato sera serviva la linea Bologna-Castenaso-Budrio-Molinella-Medicina, per una cifra a carico di ciascun comune di quasi 3000 €.
Oggi esiste un collegamento notturno che copre la tratta Bologna-Castenaso-Budrio-Molinella per due sere a settimane (entrando a Budrio ed effettuando le fermate in paese oltre a fermare a Mezzolara), questo a costo 0 per i comuni coinvolti poiché, grazie alla richiesta dei sindaci, rientrano tra i bus sostitutivi della linea ferroviaria.
Ora, con una cifra inferiore (1874 €), è stato aggiunto un servizio che il sabato sera collega Prunaro a Bologna, Castenaso e Medicina, fermandosi in prossimità delle frazioni di Prunaro e Canaletti.
Un be servizio aggiuntivo per i budriesi!
Aggiungiamo di seguito gli orari per maggior chiarezza.

PNRR e sport - L'avanzamento dei cantieri

Procedono secondo i tempi i cantieri che riconsegneranno entro l'estate una nuova "cittadella dello sport" presso Piazzale della Gioventù!

Condividiamo il comunicato pubblicato sul sito del Comune di Budrio e le dichiarazioni della Sindaca Badiali.

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Procedono i lavori legati alla creazione di una vera e proprio “cittadella dello sport” a Budrio, presso il Piazzale della Gioventù.
I lavori - finanziati interamente dalle risorse assegnate dal PNRR, 5 milioni per lo sport a disposizione di tutti i budriesi - sono entrati nel vivo per riconsegnare agli utenti strutture innovative.
Sono quattro le strutture coinvolte nei restyling: la piscina comunale, il campo sportivo, il palazzetto dello sport e la costruzione ex-novo di una palestra in sostituzione dei fatiscenti “palloni del tennis” oramai in disuso da molti anni.

La piscina si presentava da diverso tempo in uno stato avanzato di degrado e si è quindi reso necessario un rinnovamento totale della struttura; i lavori stanno proseguendo senza indugio dopo l’approvazione della variante da parte del Ministero dell’Interno e per la prossima stagione estiva aprirà le porte agli utenti completamente rinnovata. Il nuovo progetto, approvato dal Ministero, prevede di raggiungere preordinatamene due obiettivi:
L’inclusione sociale: la piscina, grazie alla riorganizzazione delle vasche, sarà attrezzata per la fruizione delle persone con disabilità, per le persone ipovedenti (con la creazione di una mappa tattile) e per gli anziani (compreso per chi soffre di malattie neurodegenerative). Gli interventi riguarderanno non solo la vasca grande, ma anche l’area verde, con la piantumazione di erbe e piante aromatiche per sviluppare e far riemergere emozioni sensoriali, il percorso salute, accessibile soprattutto alle persone con disabilità e ipovedenti.
Il decoro urbano, con la rigenerazione dell’area interna a servizio dell’impianto natatorio e dell’area esterna. Verrà riqualificata l’area spogliatoi, ristrutturate le pavimentazioni esterne e il verde circostante. Inoltre vi sarà una complessiva rifunzionalizzazione degli impianti, anche allo scopo dell’efficientamento energetico.

Per quanto riguarda il Palamarani, procedono come da crono-programma i lavori di ampliamento della struttura finanziati dal PNRR e si concluderanno antro l’annualità correte; termineranno invece a fine gennaio i lavori di rifacimento della copertura, per questo specifico intervento di 350.000 € sono state messe a disposizione risorse del bilancio comunale, ma indispensabili dal momento che l’acqua filtrava all’interno della palestra.

I lavori dello Stadio Comunale P. Zucchini prevedono una riqualificazione totale della struttura che comprende l’adeguamento degli spazi delle attività di servizio e la sostituzione del manto erboso con uno in erba artificiale. I lavori hanno subito un rallentamento a causa del maltempo ma sono ripresi senza indugio e vedranno la conclusione tra pochi mesi. Entro la primavera il Mezzolara Calcio tornerà a giocare le partite casalinghe nel nuovo stadio.

Infine per ciò che concerne la nuova palestra in corrispondenza degli ex palloni del tennis, i lavori stanno proseguendo e abbiamo assistito alla demolizione dei palloni del tennis fonte di grande degrado urbano di tale area che sorge in prossimità delle scuole.

Il risultato che nei prossimi mesi si concretizzerà, sarà frutto dell’intervento dell’attuale giunta guidata da Debora Badiali che ha completamente rivoluzionato i progetti ereditati dalla precedente amministrazione, la Sindaca segue con ottimismo l’avanzamento dei lavori:
Era prima di tutto necessario garantire la sostenibilità economica nel tempo dei progetti e fondamentale realizzarli nel rispetto dei finanziamenti ricevuti, per questo siamo intervenuti drasticamente per vincere questa sfida del PNRR: il progetto della piscina è stato completamente rivisto - la sua gestione non sarebbe stata sostenibile da nessun punto di vista - inoltre, il tendone di plastica a copertura della piscina ipotizzato inizialmente non avrebbe consentito l’accesso ad alcune fasce di persone che meritano ben altra attenzione, come quelle con disabilità o difficoltà motorie. Il progetto della nuova palestra comunale è stato ripensato anche perché il finanziamento destinato si è rivelato decisamente insufficiente; il progetto di ampliamento del Palamarani è stato rivisto perché anche in questo caso il finanziamento destinato si è rivelato decisamente insufficiente; infine anche il progetto dello stadio è stato stravolto a causa della non fattibilità degli interventi previsti dall’idea originale.


Sono passati 80 anni dalla morte dei sette fratelli Cervi

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Dicembre 27, 2023| comunità, storia|By REDAZIONE

Sette fratelli come sette olmi,
alti robusti come una piantata.
I poeti non sanno i loro nomi,
si sono chiusi a doppia mandata:
sul loro cuore si ammucchia la polvere
e ci vanno i pulcini a razzolare.
[…]
Ma tu mio popolo, tu che la polvere
ti scuoti di dosso
per camminare leggero,
tu che nel cuore lasci entrare il vento
e non temi che sbattano le imposte,
piantali nel tuo cuore
i loro nomi come sette olmi :
Gelindo,
Antenore,
Aldo,
Ovidio,
Ferdinando,
Agostino,
Ettore .
Nessuno avrà un più bel libro di storia,
il tuo sangue sarà il loro poeta
dalle vive parole,
con te crescerà
la loro leggenda
come cresce una vigna d’Emilia
aggrappata ai suoi olmi
con i grappoli colmi
di sole.
Gianni Rodari

LE TAPPE

28 dicembre 1943: “Dopo un raccolto ne viene un altro, bisogna andare avanti”.  (Alcide Cervi)

“Teste nuove” erano considerati i Cervi, nei dintorni; cioè gente che viene fuori ogni momento con qualche idea mai sentita. Come quella stalla modello, quell’abbeveratoio razionale, cose imparate sui libri: però la fattoria dei Cervi con tutte quelle idee nuove e tutte quelle schiene sempre al lavoro prosperava di bene in meglio, e l’allevamento di bestiame che misero su in pochi anni faceva invidia a tutti. […] Ecco i loro sette volti, magri, ostinati, forti: Gelindo, che già pare un uomo d’una generazione più anziana, e il taciturno Antenore, il più Intelligente di tutti mi dicono, e l’affilato volto di Aldo, il coraggioso militante, e l’industrioso Ferdinando. l’apicultore e lo svelto Agostino quello che sbrigava tutte le pratiche annonarie della famiglia e Ovidio, il più allegro di tutti, e Ettore, ancora ragazzo. […] Scrivete questo, dice Alcide Cervi, “dire uno era come dire sette e dire sette era come dire uno”.

Così Italo Calvino su “l’Unità” il 28 dicembre 1953.

Nove erano i figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconi: 7 fratelli e due sorelle, Rina e Diomira, che, come da tradizione, al matrimonio lasciarono la casa paterna. Poi nella grande casa entrarono le mogli e la compagna di 4 dei fratelli, e la famiglia si arricchì di 10 bambini e bambine ed uno era in arrivo nel 1943.

Genoeffa era la resdòra, la reggitrice, una donna forte ed attiva, figura fondamentale per la famiglia e per i figli ai quali aveva insegnato l’importanza  della cultura, della curiosità e il piacere della lettura.

La vita della famiglia Cervi si intrecciava, inevitabilmente con la storia del nostro Paese.

 

25 luglio 1943

“Il 25 luglio eravamo sui campi e non avevamo sentito la radio. Vengono degli amici e ci dicono che il fascismo è caduto, che Mussolini è in galera. È festa per tutti. […] Papà – dice Aldo- offriamo una pastasciutta a tutto il paese. […] Facciamo vari quintali di pastasciutta insieme alle altre famiglie. Le donne si mobilitano nelle case intorno alle caldaie, c’è un grande assaggiare la cottura, e il bollore suonava come una sinfonia. Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia.

Alcide Cervi ricordava in questo modo la prima “pastasciutta antifascista”, nata per festeggiare la caduta del regime fascista e per esprimere la speranza di una pace immediata.

Come è ben noto le vicende si svolsero in modo ben lontano da quello sperato: la guerra continuò, l’8 settembre 1943 l’Italia rese noto l’armistizio firmato qualche giorno prima a Cassibile e Benito Mussolini confermò la sua stretta vicinanza ed alleanza con il regime nazista fondando la Repubblica sociale.

Iniziarono i primi atti di Resistenza e casa Cervi, sul podere dei Campirossi, tra Campegine e Gattatico, divenne un rifugio per i soldati che fuggivano dai diversi fronti e per i partigiani. I fratelli Cervi alla fine del settembre 1943 salirono sull’Appennino reggiano dove fecero le prime azioni militari, disarmando il presidio fascista di Toano (25 ottobre), poi rientrano in pianura, dove compiono un’altra azione di disarmo al presidio di S. Martino in Rio (6 novembre). (https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/POLIGONO%20DI%20TIRO,%20REGGIO%20EMILIA,%2028.12.1943.pdf)

 

25 novembre 1943

Un plotone di militi della Guardia Nazionale Repubblica circondò l’abitazione dei Cervi, dopo una breve resistenza dall’interno della casa, i fascisti appiccarono il fuoco a stalla e fienile mettendo in pericolo anche le donne e i bambini. Gli assediati decisero di arrendersi e furono arrestati i sette fratelli, il padre Alcide, Quarto Camurri di Guastalla e gli altri uomini ospitati in casa.

 

28 dicembre 1943

Il 27 dicembre venne ucciso il segretario comunale di Bagnolo in Piano (RE), Davide Onfiani: i fascisti decisero di compiere una vendetta e il giorno successivo al Poligono di Tiro di Reggio Emilia furono fucilati i sette fratelli e Quarto Camurri. Le loro salme furono tumulate di nascosto.

Alcide rimase in carcere sino al 7 gennaio 1944 ignorando la sorte dei figli.

Con la moglie, le quattro nuore e dieci nipotini riprese a lavorare per ricostruire la casa e condurre la terra.

Il 10 di ottobre 1944 i fascisti tornarono e distrussero quel che i Cervi avevano ricostruito.

Il 14 novembre 1944 Genoeffa morì a 68 anni stroncata dal dolore.

Solo nell’ottobre 1945 fu possibile dare degna sepoltura alle salme dei sette fratelli

Il 7 gennaio 1947 il presidente della Repubblica Enrico De Nicola consegnò ad Alcide Cervi sette Medaglie d’argento al valore militare.

 

LA MEMORIA

Alcide divenne la memoria dei suoi figli, affiancato poi dai nipoti: erano in molti ad andare a Campegine, accolti a casa Cervi, per ascoltarlo: Gassman racconta i fratelli Cervi, 1963 

https://www.raiplay.it/programmi/gassmanraccontaifratellicervi

La vicenda dei Sette fratelli è stata per molti versi emblematica: il 7 luglio 1960, nel corso di una manifestazione indetta a Reggio Emilia per protestare contro il governo Tambroni, furono uccisi cinque lavoratori e l’anno successivo Fausto Amodei scrissee una canzone in cui si legano questi caduti alla memoria dei fratelli Cervi: “Sangue del nostro sangue nervi dei nostri nervi /Come fu quello dei Fratelli Cervi”.

 

Un altro momento decisivo nella costruzione della memoria dei Cervi è l’uscita, nel 1968, del film di Gianni Puccini I sette fratelli Cervi, https://www.youtube.com/watch?v=ztLR6n2Vzm8.

Ora casa Cervi è un luogo di memoria, di conoscenza e impegno. (https://www.istitutocervi.it/istituto-alcide-cervi/)

 

Per saperne di più

  • I miei sette padri (Documentario, regia di Liviana Davì, 55′, 2023) https://youtu.be/d9fJzqkoZ44?si=jcZem40euVqOjtBW
  • Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
  • Margherita Agoleti Cervi, Non c’era tempo per piangere, CGIL 1994;
  • Laura Artioli, Con gli occhi di una bambina. Maria Cervi, memoria pubblica della famiglia, Viella, Roma, 2020.


Comunità energetiche: un modello di democrazia

Sul sito de "la Repubblica" è stato pubblicato un interessante approfondimento sulle "comunità energetiche", un modello non ancora molto conosciuto ma che si sta sviluppando in Italia.

Leggi qui l'approfondimento

In termini semplici le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono associazione di cittadini, PA o Pmi che si uniscono per produrre, scambiare e consumare energia pulita.

Forse non tutti sanno che a partire da quasi un anno è iniziato anche a Budrio un progetto, "Energie di Comunità", finalizzato a creare una comunità energetica nel nostro territorio che sia legata a temi di educazione ambientale e a politiche sociali per la redistribuzione dei vantaggi della produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

La prima parte del progetto, già conclusa, ha previsto la partecipazione da parte dei cittadini al un percorso che ha avuto come oggetto la Comunità Energetica Solidale, una risposta collettiva ed efficace alle emergenti sfide climatiche che indirizza direttamente gli obiettivi europei di sostenibilità ambientale e di produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili.

L’obiettivo era definire più nel dettaglio gli obiettivi di una comunità energetica solidale che, insieme a un nuovo rapporto con l’ambiente e con l’energia, promuovesse innovative politiche sociali che attraverso la redistribuzione dell’energia prodotta e supportasse la creazione di nuovi legami di comunità.

Il percorso si è concentrato sull’informare la popolazione sul tema, sulla sensibilizzazione alle nuove sfide energetiche e sulla promozione di un ingaggio di potenziali soci della futura comunità.

Il risultato del percorso è un documento contenente le linee guida per la futura definizione dello statuto delle Comunità Energetica Solidale, un documento che contiene indicazioni sia sugli aspetti del consumo e della produzione di energia sia sulla dimensione delle politiche di solidarietà.

Report - Energie di comunità

I princìpi su cui si fonda una comunità energetica sono il decentramento e la localizzazione della produzione energetica. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.

 

Ora si entra nella seconda parte del progetto, che prevede l’effettuazione dello studio di fattibilità tecnico-economica della comunità e la sua fondazione entro luglio 2024.

Si ricorda che chiunque può partecipare alla comunità energetica: privati, enti pubblici, aziende… più partecipanti si uniscono più è facile raggiungere la missione: aiutare le persone in difficoltà, risparmiare sulla propria bolletta e impattare meno l'ambente.

 

Il progetto è coordinato dal Comune di Budrio e questa seconda fase viene finanziata al 90% dal BANDO PER IL SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DI COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI della Regione Emilia-Romagna.


Abbiamo un’ora - alle Torri dell’Acqua il musical in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Lo scorso giovedì, alle Torri dell'Acqua, si è tenuta la prova aperta dello spettacolo "Abbiamo un'ora", musical inedito creato dall'associazione culturale Tweet Charity in collaborazione con la Consulta delle donne di Budrio, nell’ambito delle iniziative coordinate dal Comune di Budrio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Le Torri dell'Acqua, messe a disposizione dal Comune, si sono trasformate per tre giorni nella residenza artistica della compagnia, che per l’occasione della rappresentazione conclusiva ha aperto gratuitamente le proprie porte alla cittadinanza e ai ragazzi del Liceo di Budrio.

Il tema del femminicidio, trattato in una lingua nuova e non comune, quella del musical, ha da subito conquistato il numeroso pubblico presente.

Lo spettacolo, fortemente voluto dalla Consulta delle donne, parla di temi come la perdita, il perdono, la violenza contro le donne e il femminicidio.

La durata dello spettacolo è di 60 minuti, il tempo esatto di una visita in carcere. Ed è proprio dietro le sbarre che si svolge questa storia, in cui il carnefice si confronta con la sua migliore amica.
In questo spettacolo le carte sono ribaltate, il punto di vista del femminicidio è visto dagli occhi di chi amava la vittima.

È un musical che parla di violenza di genere, e lo fa con i modi e i tempi giusti. Il carnefice viene descritto non come un mostro, ma come il risultato della società in cui viviamo, della cultura del possesso e del sistema educativo completamente assente a riguardo. Lo spettacolo mostra la piramide della violenza di genere e di come tutto possa nascere anche da  semplici frasi, come "sei mia", fino a crescere in liti che non sono "solo" litigate tra innamorati, perché  l'amore in questi casi non c'entra niente.
Si chiudono le scene con una canzone corale di uomini e donne, sottolineando quando sia necessario un cambiamento: la violenza di genere è responsabilità di tutti e tutti devono cambiare.

Ognuno, nel suo piccolo, deve iniziare a mettere in campo il cambiamento, come è stato fatto in questa occasione grazie alla consulta, facendo partecipare anche i ragazzi a questo musical, favorendone così il dialogo su questi temi tanto importanti, soprattutto in questo periodo.

Non è molto, ma è un inizio che tutti noi dobbiamo portare avanti insieme!


Ricordate gli errori sull'autonoma sistemazione di 3 anni fa? Stavolta sono state fatte le cose per bene

comunità

Ottobre 25, 2023| comunità|By REDAZIONE

Il Comune di Budrio ha appena comunicato che saranno erogati i contributi alle famiglie per l’autonoma sistemazione post-alluvione.

Si tratta di un aiuto, non grandissimo ma utile, per chi è dovuto uscire di casa dopo l’allagamento, facendosi carico della propria sistemazione, non potendo contare su alternative presso parenti, amici o altre abitazioni di proprietà.

Tre anni fa il Cas (Contrinuto autonoma sistemazione) fu oggetto di polemica per la pessima gestione che ne fece la Giunta Mazzanti, dopo l’alluvione del novembre 2019. Errori tecnici nell’ordinanza di sgombero, interpretazioni sbagliate del decreto della Regione, chiusura totale del Comune che non voleva ammettere gli errori e non voleva fare marcia indietro.

Per un veloce ripasso, avevamo seguito la vicenda QUI e QUI.

Oggi c’è un’Amministrazione comunale che fa le cose in modo normale e non ci sono scherzi o beffe per chi ha già dovuto subire il disastro dell’alluvione. Il contributo sarà quindi realmente proporzionato al periodo di “autonoma sistemazione” fuori da casa.

Dunque, seguendo il Decreto del commissario n. 74 del 28.05.2023 e con la determina della Responsabile Servizi alla Persona, è stato approvato l’elenco degli ammessi e degli esclusi al Contributo di Autonoma Sistemazione. Viene anche disposta la liquidazione dello stesso contributo agli aventi diritto per il  periodo maggio-luglio 2023.

A volte ciò che sembra ordinaria amministrazione ha una ricaduta importante sulla vita delle persone. Casi come questo dimostrano che il lavoro amministrativo e la guida di una comunità non si improvvisano, ma richiedono competenza, applicazione e sensibilità.


L'ospedale non chiude ma si rafforza. Tutti gli aggiornamenti

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Ottobre 17, 2023| comunità|By REDAZIONE

Partiamo da una premessa fondamentale: per scelte del governo (e dei governi) mancano 4 miliardi al Servizio Sanitario Nazionale. Ma soprattutto manca personale medico in tutta Italia, soprattutto di emergenza-urgenza. Se non si vuole svuotare del tutto o addirittura chiudere i presìdi territoriali, va cambiata l’organizzazione dei Pronto Soccorso, guardando a cosa servono e quali pazienti accolgono.

Nasceranno 66 CAU in Regione (Centri di Assistenza alle urgenze). I medici di pronto soccorso si concentreranno negli ospedali più grandi. Nei CAU lavoreranno i medici di continuità (guardie mediche) insieme agli internisti dell’ospedale.

Anche a Budrio, quindi, il Pronto Soccorso diventa CAU (Centro di Assistenza alle urgenze). Il 95% degli attuali accessi al PS saranno gestiti dal nuovo CAU (gli altri, già oggi, sono inviati alle strutture adeguate di alta complessità). Ci saranno quindi le stesse prestazioni per i codici bianchi, verdi e azzurri (che oggi sono il 95%) ma con più medici.

Questi cambiamenti non ci fanno paura ma vanno monitorati passo dopo passo. A inizio 2024 ci sarà un altro appuntamento pubblico per verificare i primi risultati del CAU.

In realtà, l’ospedale di Budrio si rafforza con la medicina interna e la chirurgia per la quale si amplia la collaborazione con Sant’Orsola e Rizzoli. Un altro passo avanti, dopo il successo del progetto sulla chirurgia iniziato 10 anni fa.

Riportiamo qui la nota dell’Amministrazione comunale sull’incontro pubblico di sabato 14 ottobre.

Nella mattinata di sabato 14 ottobre, presso la Sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua di Budrio, ha avuto luogo un incontro con la cittadinanza per approfondire il tema dell’ospedale di Budrio ed in particolare della conversione del Pronto Soccorso in Centro di Assistenza delle Urgenze (CAU), elemento che si inserisce nel più ampio contesto della riforma della rete emergenza-urgenza in Emilia-Romagna.

Hanno preso parte alla discussione:
• Debora Badiali, Sindaca di Budrio
• Raffaele Donini, Assessore Regionale alle politiche per la salute
• Paolo Bordon, Direttore AUSL Bologna
• Chiara Gibertoni, Direttrice Aosp Sant’Orsola
• Anselmo Campagna, Direttore Istituto Ortopedico Rizzoli
• Matti Altini, Responsabile ospedaliero RER
• Antonio Pastori, Responsabile 118 RER
• Luca Baldino, Direttore generale assessorato alla sanità RER

Un caposaldo dal quale si è sviluppato l’intero incontro, come affermato dalla Sindaca Badiali, è che l’ospedale di Budrio continuerà ad essere un ospedale a tutti gli effetti, non è destinato alla chiusura né al depotenziamento. Anzi tutt’altro.

“Si conferma il disegno che si è definito ormai dieci anni fa tra medicina interna e chirurgia. In quel disegno l’ospedale si è rafforzato e si rafforzerà come struttura per acuti con il consolidamento della medicina interna e con l’avanzamento della chirurgia con il Sant’Orsola di media e bassa complessità.”

La Sindaca ha poi sviluppato una riflessione sui tre punti da cui partire per capire perché vengono istituiti i CAU e sul loro funzionamento.

1. Diminuiscono i medici di pronto soccorso e vengono concentrati nelle strutture più attrezzate dove arrivano i casi più complessi.
2. La grandissima parte (il 95%, come approfondito di seguito) di chi arriva oggi in un pronto soccorso come quello di Budrio continuerà ad accedere al CAU e a ricevere assistenza.
3. Il cambiamento non ci fa paura ed è necessario per salvare il sistema dell’emergenza-urgenza. Il progetto verrà seguito quotidianamente, anche per assestarlo e affinarlo in corso d’opera e per verificare quali effetti avrà.

La conversione del Pronto Soccorso in CAU rientra quindi di una più ampia riforma della rete emergenza-urgenza che si sta realizzando in Emilia-Romagna per far fronte alle due criticità più grandi che l’intero Paese sta affrontando:
• il sottofinanziamento della sanità, mancano 4 miliardi di euro l’anno a questo settore;
• la difficoltà a reperire medici e personale sanitario, in particolare nell’ambito dei Pronto Soccorso.

La risposta a queste criticità la danno dunque i CAU, ma come sottolineato da Luca Baldino, Direttore generale della sanità RER, un altro elemento di novità sarà l’attivazione, entro la prima metà del 2024, del numero unico 116117, a cui ci si dovrà rivolgere per essere indirizzati nella giusta struttura a seconda della necessità del singolo paziente. Le richieste verranno gestite da tre centrali in tutta la regione, con gli stessi standard del 118, e risponderanno a tre necessità:
• prenotazione di uno slot presso il CAU;
• risoluzione direttamente al telefono delle problematiche più basiche;
• attivazione del servizio di intervento a domicilio.

A supportare con dati e numeri la direzione che si è deciso di intraprendere è stato Paolo Bordon, Direttore AUSL Bologna: nel 2022 il 96% degli accessi al Pronto Soccorso è stato effettuato per interventi di bassa complessità, trend confermato anche fino al mese di settembre 2023, con il 95% di interventi di questa tipologia.

Il CAU presso l’ospedale di Budrio sarà aperto 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per le seguenti prestazioni:
• visita medica;
• certificazioni;
• trattamento farmacologico al bisogno;
• prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali;
• procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni);
• prelievo per indagini di laboratorio – POCT;
• osservazione post-trattamento;
• attivazione di percorsi/prestazioni a completamento dell’iter diagnostico.

Inoltre Bordon ha sottolineato il potenziamento a cui si andrà incontro dal punto di vista del personale. Saranno infatti presenti due medici durante il giorno (attualmente ce n’è solo uno) e durante le ore notturne è prevista la presenza di un ulteriore medico nella medicina interna (anche in questo caso attualmente non è previsto).

Un altro elemento di primaria importanza è il rafforzamento della chirurgia. Come confermato con soddisfazione da Chiara Gibertoni, Direttrice Aosp Sant’Orsola, e Anselmo Campagna, Direttore ospedale Rizzoli, proseguirà la collaborazione con le due strutture per quanto riguarda gli interventi di chirurgia di media-bassa complessità, fondamentale per valorizzare la struttura budriese e il suo personale e allo stesso tempo per decongestionare le liste d’attesa nei due ospedali bolognesi. A Budrio, quindi, due eccellenze internazionali lavoreranno nel nostro ospedale. È la direzione opposta di un depotenziamento o di una chiusura.

Il ruolo chiave sul territorio dell’ospedale di Budrio è stato sottolineato inoltre da Mattia Altini, Responsabile ospedaliero RER, che ha rimarcato come il mondo della medicina cambi molto velocemente e con professionalità sempre più specifiche. Questo impone un mutamento per tutelare i bisogni della comunità in un contesto il più moderno possibile.

Cambiamenti necessari per confermarsi una regione all’avanguardia anche per Antonio Pastori, Responsabile 118 RER, il quale ha ricordato che l’Emilia-Romagna è stata la prima nel 1990 ad istituire il 118; negli anni sono state costruite centrali operative di area omogenea che hanno consentito di sviluppare il servizio di elisoccorso anche in notturna e che hanno inoltre permesso di sviluppare competenze multiprofessionali di tutto il personale.

Nelle conclusioni Raffaele Donini, Assessore Regionale alle politiche per la salute, ha sottolineato che ora la nuova sfida è la riforma dell’emergenza-urgenza, cioè la strada che la Regione Emilia-Romagna ha scelto per evitare desertificazioni e privatizzazioni che stanno già avvenendo in alcune regioni italiane.

L’assessore, rispondendo anche a interrogativi e domande poste dal numeroso pubblico presente in sala, sintetizza così gli obiettivi da raggiungere:
• dare risposta alle esigenze in minor tempo;
• potenziare il 118;
• rinnovare flotta dell’elisoccorso, aumentare i voli e le piazzole di sosta.

Dunque nessun depotenziamento e nessuna chiusura, anzi la struttura budriese vedrà:
• il consolidamento della chirurgia,
• la conferma della caratteristica di ospedale per acuti con la medicina interna,
• la risposta 24 ore al giorno alle urgenze (oltre il 90% degli accessi attuali al Pronto soccorso),
• il mantenimento dell’auto medica.

In conclusione la sindaca Badiali e l’assessore Donini si sono presi l’impegno di rivedersi a inizio 2024 nuovamente in sede pubblica per dare conto di questi primi mesi di attività della riforma, verificarne l’andamento approfondendo gli aspetti positivi e quelli più complessi.


Pronto Soccorso e riforma dell'emergenza-urgenza. Il volantino del centrosinistra di Budrio

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Ottobre 11, 2023| comunità, politica|By REDAZIONE

OSPEDALE DI BUDRIO, I CITTADINI HANNO BISOGNO DI CHIAREZZA E VERITÀ

Amministrazione comunale e Regione sono impegnate per questo. Facciamo il punto.

TRE INFORMAZIONI FONDAMENTALI:

  1. La Regione Emilia-Romagna è l’istituzione competente in materia di sanità. Sta lavorando a una riforma del settore dell’emergenza/urgenza perché – come in tutta Italia – sta venendo a mancare il personale medico principalmente di primo intervento, quello paramedico necessario, così come le risorse finanziarie. Su questo sarebbe molto utile che i rappresentanti di Fratelli d’Italia presenti in Consiglio Comunale intervenissero presso i deputati del loro partito per far avere all’Emilia Romagna le risorse arretrate che ancora le spettano come rimborso per spese Covid, non preventivate, e per spese legate agli aumenti dei costi dell’energia.
  2. L’Ospedale di Budrio verrà toccato dalla riforma. Il Pronto Soccorso diventerà un CAU, cioè un Centro di Assistenza Urgenza: ne verranno fatti 66 in regione grazie alla collaborazione dei medici di continuità assistenziale-guardia medica. Darà risposte 24 ore su 24 a quelli che oggi sono codici bianchi e verdi. Attenzione: dei circa 15.000 ingressi al Ps registrati nel 2022, questi codici sono oltre l’80%. Per gli altri, già oggi, l’intervento più appropriato è quello del 118 e dei Pronto Soccorso specializzati. Si prevede così una riduzione dei tempi di attesa. Anche l’auto medica non verrà meno, a disposizione 24 ore su 24. Cosa cambierà rispetto al servizio del Ps? Nella sostanza molto poco, se non l’impatto emotivo della novità che, come ogni cambiamento, va spiegata in profondità per essere compresa e accettata.
  3. La struttura ospedaliera di Budrio resterà centrale per questa parte di territorio di pianura. Oltre alla risposta 24 ore al giorno alle urgenze, si consolida l’attività della chirurgia, si mantiene la caratteristica di ospedale per acuti con la medicina interna, si conferma la presenza dell’auto medica.

 

ALCUNE CONSIDERAZIONI POLITICHE:

Dall’ex sindaco Mazzanti solo parole, soprattutto attraverso post su facebook che, dietro una pretesa di informazione trasparente, generano disorientamento e paure inutili e dannose. Parlare ancora una volta di chiusure, di impoverimento, di passi indietro significa fare propaganda sulla pelle dei pazienti e di coloro che fanno funzionare tutti i giorni la sanità pubblica. I budriesi, invece, hanno bisogno di concretezza, di parole chiare e di verità.

Ricordiamo quando 8-9 anni fa Mazzanti si scagliò contro il progetto di riorganizzazione della chirurgia dell’ospedale, diffondendo paure e falsità addirittura sulla chiusura dell’ospedale. Ricordiamo però anche come andarono le cose: non solo l’ospedale non ha chiuso, ma il progetto della chirurgia di media e bassa intensità ha funzionato (e funziona) molto bene, con numeri importanti che hanno abbattuto le liste d’attesa sul territorio e a livello metropolitano. Le sale chirurgiche vengono usate il più possibile e bisognerà sfruttarle sempre di più.

È fondamentale, secondo noi, che Regione e Azienda Sanitaria presentino pubblicamente il progetto, le sue motivazioni, le sue ricadute. Servono massima chiarezza e massima trasparenza, sapendo che l’obiettivo è rafforzare e non impoverire, far lavorare meglio i professionisti al servizio dei cittadini.

Riteniamo positivo e costruttivo il lavoro che sta svolgendo il nostro Comune, a partire dalla sindaca Badiali. Sulla sanità – come su altri temi – adesso Budrio c’è. Da un anno è presente ai tavoli in cui si discute e si decide, anche per far valere le proprie ragioni. Opporsi o puntare i piedi non serve a niente. È utile invece stare nel merito dei progetti. In questo modo, il lavoro della sindaca Badiali ha difeso temi fondamentali per il nostro ospedale, come l’operatività del CAU 24h, la presenza dell’auto medica e il consolidamento della chirurgia.

Su questo approccio non mancherà un sostegno diffuso tra la popolazione a questi cambiamenti. La riforma è necessaria se non vogliamo chiudere i Pronto Soccorso o desertificarli come sta succedendo in diverse regioni (non solo al sud) per mancanza di personale e di risorse. L’alternativa, infatti, è portare il sistema al collasso in breve tempo, con situazioni non più recuperabili. Perché questo è ciò che accadrebbe se, per mancanza di medici, si dovessero spostare quelli degli ospedali “periferici” in quelli della città per garantire le prestazioni di emergenza nelle situazioni più gravi e complesse.

Noi non vogliamo che i presidi si svuotino e chiudano.


Oltre 10 milioni per un paese più ospitale e vivibile

L'estate che stiamo vivendo rappresenta il punto di partenza di una serie di interventi e lavori pubblici che renderanno il paese in cui viviamo ancora più ospitale e vivibile.

Buona parte degli investimenti si concentrano sulle scuole dei nostri ragazzi, un investimento quindi sul presente e il futuro della nostra società; ma anche su edifici storici, strutture sportive e sostenibilità energetica...

Si tratta di interventi che prevedono un investimento totale di 11.382.450€ di cui 8.366.800€ finanziati dal fondo PNRR e 636.600€ da altri fondi ottenuti.

 

LAVORI IN CORSO O IN PARTENZA
Miglioramento sismico scuola elementare storica di Budrio (partenza lavori tra novembre e dicembre)
💶 2.710.000€, di cui 2 milioni dal PNRR

Bonifica del sito con rifiuti potenzialmente pericolosi, Ecowater a Prunaro
💶 1.238.800€ dal PNRR

Rifacimento del tetto del Palazzetto dello sport di Budrio PalaMarani (inizio lavori a fine agosto, durata di 80 giorni)
💶 350.000€

Rifacimento del tetto (+ grondaie e canaline) della scuola dell’infanzia Menarini (inizio e fine lavori estate)
💶 325.000€

Climatizzatori, pannelli fotovoltaici ed efficientemente energetico del Nido Biavati (lavori da settembre)
💶 90.000€ dal PNRR

Nuova caldaia e miglioramento della facciata delle scuole medie di Budrio (lavori in corso)
💶 74.000€ di cui 38.000€ dal PNRR

Parziale rifacimento tetto e pluviali della scuola dell’infanzia di Vedrana (estate 2023)
💶 4.400€

Nuovi giochi e sistemazione del parco di Piazza Baldini a Mezzolara (settembre)
💶 30.000€ da Ministero Interno (per arredo urbano)

PREPARAZIONE DEI LAVORI FUTURI

Nuova palestra nell’area dei vecchi palloni del tennis, ampliamento del PalaMarani, riqualificazione piscina e dello stadio di calcio. Le gare per i lavori sono già state aggiudicate. I contratti saranno sottoscritti tra settembre e inizio ottobre.
💶 5.000.000€ dal PNRR

Progetto definitivo per il miglioramento sismico di Villa Rusconi (Mezzolara) e della torre dell’orologio (municipio): da presentare alla commissione regionale
💶 812.500€ e 168.750€ dai fondi per la ricostruzione post-sisma (aggiudicati a Budrio nel 2016 poi rimasti fermi per anni)

Riqualificazione del Teatro Consorziale (palco, luci, arredi, camerini…)
💶 520.000€ di cui 383.250€ da un bando Regionale vinto

Aggiudicazione lavori entro il 15 novembre che verranno effettuati al termine della stagione teatrale 2023/24

 

Sviluppo comunità energetiche

Budrio ha partecipato e ha vinto il bando regionale che finanzia la progettazione delle comunità energetiche

💶 44.000€, di cui il 90% viene finanziato dalla regione

💶 15.000€ dal bando partecipazione che il comune aveva già vinto concentrandosi sul tema delle comunità energetiche