410mila euro dalla Regione per il Teatro Consorziale
Negli scorsi anni si era parlato molto dell’assenza di progettualità che, tra i vari effetti, aveva avuto quello di non permettere al Comune di accedere ad alcun finanziamento, se escludiamo quei contributi nazionali arrivati “a pioggia” a tutti i comuni italiani.
Ci sono, infatti, diverse opportunità che costantemente si presentano a un comune che abbia la volontà di “giocarsela” e qualche idea su investimenti in strutture, manutenzioni straordinarie, miglioramenti tecnologici ed energetici…
Ne avevamo parlato molto durante lo scorso mandato ed eravamo delusi dall’inerzia su questa attività, che pure è fondamentale per far andare avanti un comune così complesso come Budrio e così ricco di luoghi ed edifici pubblici. Recuperare risorse da altre istituzioni per fare investimenti e migliorare le strutture è quindi decisivo.
Il finanziamento pari all’80% di 520mila euro di investimento complessivo, che è stato comunicato dalla Regione Emilia-Romagna, proviene da un bando molto simile del 2018, dedicato in modo specifico ai teatri storici: un bando a cui il Comune di Budrio decise di non candidarsi, lasciando per strada molti soldi e finendo, anni dopo, per pagare “di tasca propria” e al 100% la messa in sicurezza del Consorziale, per arrivare ad aprire in fretta e furia a pochi giorni dal voto amministrativo dello scorso giugno.
Ecco, adesso le cose sono cambiate. Riportiamo direttamente le parole della sindaca Debora Badiali perché spiegano molto e ci congratuliamo con lei e con quanti hanno contribuito a questo risultato:
Vi voglio informare di un grande risultato per Budrio e di una bella soddisfazione per me e per tutti noi, qui in Comune.
La Regione finanzierà all’80% un investimento di 520.000 euro per il Teatro Consorziale di Budrio. Siamo tra i nove progetti finanziati – l’unico in provincia di Bologna – insieme a realtà teatrali di grande prestigio come il Regio di Parma e il Bonci di Cesena.Le risorse assegnate a Budrio riguardano interventi strutturali e miglioramenti che, evidentemente, erano necessari, nonostante si sia appena chiuso un cantiere per lavori di messa in sicurezza.
In particolare, interverremo su aspetti scenotecnici, palco, sistema audio, luci di scena e di sala, collegamento tra pinacoteca e teatro, arredi e radiatori dei camerini, tinteggiatura della volta. Non verrà chiuso nuovamente il teatro, ma organizzeremo i lavori con tempistiche che garantiscano la chiusura della stagione e la sua normale ripresa.
Solo pochi mesi fa, nel nostro programma, parlavamo di attrarre risorse “da fuori”. Ecco, lo stiamo facendo, tenendo insieme dialogo politico con le altre istituzioni, qualità delle proposte e competenze tecniche interne. Lo faremo tutte le volte che ce ne sarà l’opportunità.
E questo è solo l’inizio!
La marcia su Roma (e per Roma), cento anni fa
Oggi, 28 ottobre 2022, cade il centenario della data convenzionale della marcia su Roma, l'azione (durata in realtà diversi giorni) attraverso cui il fascismo ha di fatto preso il potere nel nostro Paese, culminata il 31 ottobre con l'arrivo a Roma di Benito Mussolini da Presidente del Consiglio, incaricato dal Re Vittorio Emanuele.
Riceviamo da Cinzia Venturoli un contributo scritto di grande interesse e lo pubblichiamo
Su camion messi a disposizione dagli agrari, su treni, in auto e a piedi, poco equipaggiati, armati in modo approssimativo, con simboli riferiti alla morte eroica (teschi, pugnali), con una organizzazione imprecisa, i gruppi di fascisti partiti da diverse città italiane arrivarono molto lentamente alle porte di Roma. Ci fu poco di eroico in quel viaggio e nessun effetto sorpresa, visto che da tempo si sapeva di questa marcia: “il fascismo alla conquista della capitale” era, ad esempio, il titolo di un articolo pubblicato il 6 agosto 1922 sull’Avanti!
Dopo il congresso fascista avvenuto il 24 ottobre 1922 a Napoli, il 27 ebbe inizio l’attacco delle milizie in varie province, con la presa di una serie di prefetture e di città così come successe a Bologna. https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/cronologia-di-bologna/1922/durante_la_marcia_su_roma_la_decima_legio_fascista_occupa_la_citt
Durante la marcia i fascisti aggredirono gli antifascisti, ma questo non fu un motivo di sorpresa, era infatti da oltre due anni che le squadre fasciste, armate, perpetravano gravi violenze contro movimenti, sindacati, organizzazioni, amministrazioni locali e partiti, antifascisti o non- fascisti, prima i socialisti e i comunisti, dopo la nascita di questo partito, poi i popolari e infine i liberali come Amendola e Gobetti o come don Minzoni ucciso ad Argenta. Vi erano aggressioni contro chiunque non si piegasse alle loro intimidazioni.
Ricorda Emilio Lussu
Un infermiere mi avvertì che un ferito gravissimo chiedeva di potermi vedere. Era un mio vecchio compagno di guerra: Efisio Melis, aveva una medaglia al valore militare. Dopo la guerra si era sposato e lavorava da operaio in officina. Era un antifascista molto conosciuto. Io lo vedevo spesso e gli ero affezionato. […]
Due suoi amici che lo avevano trasportato all’ospedale mi raccontarono la sua aggressione. Egli si trovava in una piazza, fra gli spettatori, al passaggio di una colonna fascista; aveva in braccio il suo bambino e, come gli altri, s’era anch’egli rifiutato di levarsi il cappello. Un fascista del suo rione gli aveva inferto perciò due pugnalate all’addome. Egli era un valoroso, ma il bambino gli aveva impedito di difendersi. Il medico che lo curava mi disse che non vi era alcuna speranza di salvarlo.
Una lunga scia violenta, che ebbe una tappa importante a Bologna nel novembre 1920 quando, per impedire l’insediamento della amministrazione socialista, si ebbero le aggressioni che portarono alla strage di Palazzo d’Accursio. https://www.storiaememoriadibologna.it/la-strage-di-palazzo-daccursio-1072-evento
Una strategia violenta e alla fine vincente non contrastata in alcun modo dallo stato liberale
Alle cinque del mattino del 28 ottobre 1922 il governo Facta decise di proclamare lo stato d’assedio, ma il re rifiutò di firmare il decreto che avrebbe potuto senza ombra di dubbio fermare quella marcia opponendo ai fascisti l’esercito. A combattere contro quella violenta manifestazione che aveva attraversato la penisola restarono solo gli antifascisti che non volevano l’occupazione della capitale.
Il 29 ottobre Benito Mussolini, che era rimasto a Milano, ricevette da Vittorio Emanuele III l'incarico di formare il governo e il 31 ottobre, in veste di presidente del consiglio, era a piazza Venezia con il re.
Il primo governo Mussolini, un governo di coalizione, ottenne la fiducia da una maggioranza formata da parlamentare liberali e del partito popolare (306 voti favorevoli e 116 contrari).
Se la marcia su Roma fu una intimidatoria prova di forza, la marcia per Roma, ovvero per far entrare i fascisti nelle “stanze del potere”, fu la combinazione di questa azione violenta e delle trattative che Mussolini portava avanti con Salandra, Giolitti e Facta per ottenere alcuni ministeri chiave.
La designazione a presidente del Consiglio andò quindi al di là delle stesse aspettative di Mussolini.
Il 6 novembre Benito Mussolini pronunciò alla Camera il discorso di insediamento:
Avrei potuto fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli. Potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.
Il tempo della fascistizzazione completa dello stato si compì negli anni successivi: dapprima utilizzando i poteri costituzionali e poi, dopo l’omicidio dell’onorevole Matteotti, (https://www.raiscuola.rai.it/storia/articoli/2021/08/Il-delitto-Matteotti-e71cc4ba-48b0-426a-9dd3-f1d389103394.html), con l’emanazione delle “leggi fascistissime” che segnarono l’inizio del totalitarismo fascista.
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Per saperne di più:
Le origini del fascismo in Emilia-Romagna. Un progetto della Rete degli istituti storici della regione
“Hai presente la marcia su Roma?” podcast
https://www.reteparri.it/eventi/hai-presente-la-marcia-su-roma-ecco-il-podcast-con-chora-media-8842/
Bologna 1919-1922. Le origini del fascismo tra storia e media
https://www.istitutoparri.eu/bologna-1919-1922-le-origini-del-fascismo-tra-storia-e-media/
Un minuto di storia. 28 ottobre 1922 - La Marcia su Roma
https://archivio.quirinale.it/aspr/gianni-bisiach/AV-002-000278/28-ottobre-1922-marcia-roma
Marcia su Roma e dintorni
https://www.archivioluce.com/marcia-su-roma-e-dintorni/
Giulia Albanese, La marcia su Roma, Laterza, 2008
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788842088141
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, 2014
(Foto tratta da Rai Scuola)
A Brera (Milano) la mostra di Lidia Bagnoli "Scorie del tempo"
Inizia oggi 26 ottobre 2022 - e si conclude il 29 gennaio 2023 - la mostra antologica di opere su carta di Lidia Bagnoli presso la biblioteca dell'Accademia di Belle Arti di Brera, in Milano.
Lidia Bagnoli ha insegnato a Brera per oltre venti anni e abita tra Boston e la nostra campagna, più precisamente a Dugliolo dove, da un antico oratorio, ha ricavato il suo studio artistico, un luogo suggestivo e unico per le nostre terre.
Oltre alle numerosissime mostre personali e collettive, ha messo a disposizione il suo alto profilo artistico nella collaborazione con diverse realtà del nostro territorio, come il Carnevale di Vedrana, la Fiera della Cipolla e la Giornata contro la violenza sulle donne.
All'apertura della mostra ha partecipato anche la Sindaca Debora Badiali. L'antologia è intitolata Scorie del tempo e riportiamo qui alcuni brani della sua presentazione, curata da Lorella Giudici:
non c’è distanza tra il millennio e l’istante (E. Montale)
[...] una vertigine che trasforma le facciate dei palazzi veneziani o genovesi in muri invalicabili, gli antichi velieri in relitti scheletrici, gli alberi secchi come radici in desolati crocifissi e le vestigia di archeologia industriale in spettrali città dantesche.
Lidia Bagnoli ha immortalato le sue Scorie dopo averle raccolte lungo le strade della vita, le ha chiuse dentro paesaggi carichi di ombre, di macerie, di plumbei silenzi.
[...] un dialogo serrato tra simboli e materia, tra dentro e fuori, tra certezze e speranze, alla continua ricerca di significati, di risposte, di segreti.
Sono carte, queste di Lidia, che hanno la “pelle” graffiata dalla punta della matita, hanno i colori impolverati dalla fuliggine del carbone e lo spazio trafitto da bagliori temporaleschi.
Sono visioni che [...] portano in filigrana, impressa nella loro essenziale monumentalità, la dimestichezza con lo spazio scenico, arte in cui Lidia Bagnoli per tanti anni ha sperimentato la propria espressività.
Nonostante le tinte cupe e pensose, i crolli, le nere scorticazioni e gli accenti di ruggine, qua e là affiorano scritte e segni di speranza e di salvezza [...] Monumenti e luoghi iconici, reperti antichi e ricchi di storia restano immobili, arroccati in un dignitoso e distaccato silenzio. Vestigia ormai anacronistiche, private quasi del tutto del loro originario valore politico e etico, ma pur sempre riconoscibili e spendibili in un ideale ed estremo messaggio di riscatto.
Il valore della Resistenza per l'Italia, nel ricordo delle vittime della strage di Vigorso
Il valore della Resistenza per l'Italia, nel ricordo delle vittime della strage di Vigorso
DISCORSO DELLA SINDACA DEBORA BADIALI
IN OCCASIONE DELLA COMMEMORAZIONE DELLA BATTAGLIA
DI VIGORSO E FIESSO, TENUTO IL 21 OTTOBRE 2022
Ci sono diversi modi affrontare fatti storici che nel nostro tempo vengono ricordati o celebrati con manifestazioni istituzionali.
- C’è la pura e semplice ricostruzione dei fatti, giusta e necessaria. È incredibile pensare che 78 anni fa, in questa giornata e proprio qui dove ci troviamo, si scatenò una battaglia tra i partigiani e militari tedeschi aiutati da italiani fascisti. Noi la guerra la vediamo da lontano, oggi purtroppo sempre da più vicino, ma mai l’abbiamo vissuta in modo diretto. E pensarla qui, dove viviamo, dove andiamo a scuola, dove facciamo sport, ci sembra incredibile.
- Poi c’è anche lo sforzo di capire perché le cose sono successe e che cosa hanno prodotto. Noi dobbiamo fare anche questa piccola fatica, per capire di più. Perché non ci possiamo fermare alla superficie delle cose.
Se leggiamo semplicemente le definizioni di Resistenza e di Guerra di liberazione, leggiamo per esempio su Wikipedia che:
1- La Resistenza italiana (anche detta Resistenza partigiana, o semplicemente Resistenza) fu l'insieme di movimenti politici e militari che in Italia, dopo l'armistizio di Cassibile, si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana.
Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.
2- La guerra di liberazione italiana fu il complesso di operazioni militari ed azioni di guerriglia condotte durante la campagna d'Italia dagli Alleati (che ebbero un ruolo centrale), dall'Esercito Cobelligerante Italiano e dalle brigate partigiane della resistenza italiana contro i tedeschi (già fortemente indeboliti nel versante dell'Europa dell'est dall'URSS) e contro la Repubblica Sociale Italiana. La campagna si concluse con la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista.
Fin qui le definizioni. Proviamo adesso però a rispondere a tre domande. Sono interrogativi che ci dobbiamo porre per capire meglio e di più i semplici fatti.
La prima domanda
Chi combatteva nella Resistenza? Cioè chi decise di diventare partigiano? Erano in gran parte giovani, poco più che ragazzini. Avevano vissuto quasi solo il fascismo che ormai si era affermato da oltre 20 anni. E quel regime, che era l’unico che conoscevano, non lo volevano più. Li aveva portati a una guerra combattuta al fianco dei tedeschi contro le democrazie occidentali, una guerra disastrosa che portò fame, distruzione e morte. Infine, quando il fascismo cadde, arrivò anche l’occupazione militare tedesca, sostenuta da una parte di fascisti che decise di restare fedele a Mussolini e a Hitler.
Il secondo interrogativo
Perché lo faceva? Combattevano contro quell’occupazione militare perché l’Italia fosse libera. C’erano idee diverse su cosa dovesse essere l’Italia una volta finita la guerra. Ma, per prima cosa, volevano che fosse libera da un esercito straniero, libera di scegliere per il proprio futuro. Questo è un aspetto decisivo. Non è immaginabile che tutti i partigiani sapessero con chiarezza cosa volevano per il “dopo". Ma siamo certi su ciò che non volevano più: un regime violento e autoritario come quello fascista, l'occupazione militare di un esercito straniero.
La terza domanda
Cosa ha prodotto quello sforzo? Nella definizione sintetica che vi ho letto prima la risposta è molto semplice e corretta. L'Italia venne liberata, nacque la democrazia, fu scritta la Costituzione.
In realtà, arrivati a questo punto, si apre un mondo. E qui affrontiamo un’idea che aleggia sempre e che non dobbiamo nascondere. C’è chi è convinto la Resistenza non abbia avuto un ruolo decisivo, che la guerra di liberazione sarebbe comunque stata vinta lasciando combattere solo gli eserciti alleati. E che in fondo, anche senza la Resistenza, l’Italia si sarebbe rialzata, evitando tante vittime tra i partigiani e anche vittime civili nelle tante rappresaglie dei tedeschi e dei fascisti contro le persone inermi, le donne, i bambini, gli anziani.
Questo è un luogo comune, infondato dal punto di vista militare e sbagliato dal punto di vista storico e politico. Non è così, per almeno due grandi motivi.
Innanzitutto l’aspetto militare. la Resistenza ha avuto un ruolo significativo e importante. Fare la guerra nel nord Italia, nelle valli e nelle colline, ma anche qui in pianura, bloccare vie di comunicazione ai tedeschi, liberare e governare per mesi interi territori, rendere la vita difficile ai nazisti e fascisti, tenere impegnate intere divisioni dell’esercito tedesco dalle colline del Piemonte all’Appennino tosco emiliano fino a Roma, la capitale che ha dato più filo da torcere ai tedeschi tra quelle occupate come Parigi, Copenaghen, Belgrado… Tutto questo non fu affatto irrilevante per gli esiti della guerra.
E poi c’è l’aspetto politico e storico. Senza la Resistenza e i partigiani l’Italia non si sarebbe rialzata dal punto di vista morale, dopo la vergogna del fascismo durata 20 anni e il disastro dell’alleanza con il nazismo, comprese le leggi razziali e poi le deportazioni di ebrei e oppositori politici nei campi di concentramento, anch'esse volute dal regime di Mussolini.
Il valore della Resistenza è militare, politico, culturale e, in generale, risiede nell’immagine che ha dato al mondo dell’Italia. In quegli anni si diffidava del popolo italiano, anche perché qui era nato il fascismo per poi diffondersi in Europa. Ma la Resistenza ha mostrato al mondo che in Italia c’erano tantissime persone (per lo più giovani) che non volevano più il regime e volevano un’Italia libera e democratica. Mostrare al mondo cos’era la nuova Italia fu un elemento decisivo, che senza la Resistenza non sarebbe stato possibile.
Tutto questo non è poco, anzi è tantissimo. Per questo siamo qui oggi.
Viva la Resistenza! Viva l’Italia!
120mila euro per gli edifici scolastici. Ecco gli interventi
Subito 120mila euro per le scuole. Il primo passo sull'edilizia scolastica.
Interventi e miglioramenti necessari, peraltro attesi dalle famiglie, sono stati previsti e programmati per i prossimi mesi sulle scuole del nostro territorio. Si tratta dell'impianto di condizionamento nell'edificio della materna via Partengo, i nuovi termoconvettori nella scuola di Mezzolara, una nuova caldaia alle scuole medie e, in generale, interventi e pratiche per le certificazioni antincendio.
L'amministrazione sottolinea l'importanza di queste prime risorse straordinarie dedicate all'edilizia scolastica, un segnale di attenzione ai ragazzi budriesi e a chi lavora all'interno della scuola per la loro crescita e il loro benessere, a conferma che la scuola è una priorità.
Nel post su Facebook della sindaca c'è il dettaglio degli interventi e il loro valore. Lo riportiamo qui:
Il valore complessivo degli interventi è 121.500 €:
20.000 € scuola materna via Partengo: impianto di condizionamento
25.376 € scuola di Mezzolara: sostituzione termoconvettori e manutenzione straordinaria
36.185 € scuole medie: sostituzione caldaia
40.000 € per l'antincendio: interventi e pratiche per le certificazioni
Ecco i nuovi campi da padel. Il tennis club si rafforza ancora.
«Esattamente 11 anni fa inauguravamo il circolo. Oggi siamo ancora qua a crederci e ad aggiungere qualcosa all'offerta. Voglio ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre sostenuto. Nel farlo sono molto emozionato, ma si è commosso anche Roger Federer, quindi mi è concesso.»
Così Roberto Dalla Valle all'inaugurazione dei nuovi e bellissimi campi da padel all'interno del Tennis Club di Budrio, in via Zenzalino Nord in zona Bocciofila, che si è tenuta sabato 8 ottobre 2022. Il padel arriva a coronamento di 18 anni di impegno di Roby nell'ambito del tennis a Budrio.
Era il 2004 quando prese in gestione i due storici campi al Piazzale della gioventù, rimettendoli in sesto per quanto possibile. Da lì in poi tanto lavoro, tanto impegno e l'apertura nel 2011 del nuovo club, grazie all'impegno amministrativo ed economico del Comune e dell'allora Provincia di Bologna, insieme a un sempre maggiore investimento da parte della famiglia Dalla Valle che ha portato poi a un ulteriore campo da tennis, ai campi da beach tennis e oggi ai nuovi campi da padel.
All'inaugurazione è intervenuta anche la sindaca Badiali che ha così fatto il suo primo "taglio del nastro" del mandato:
«Si realizza un sogno che è però il risultato di un lavoro lungo anni di Roberto e di tutta la sua famiglia. La vostra professionalità ha permesso di realizzare tutto questo e di avere tante persone che vi seguono e premiano il vostro impegno, dai bambini e le famiglie che vengono qui in estate ai tanti sportivi che frequentano il club settimana dopo settimana. Vedere che ci sono persone che non si siedono ma lanciano sempre nuove sfide, è un'iniezione di fiducia e un esempio per tutti.»
Il Comune fa ripulire i portici. L'azione si ripeterà due volte all'anno.
Il gestore del Servizio di pulizia e lavaggio di strade e portici ha effettuato nei giorni scorsi una pulizia straordinaria di tutti i portici del centro storico. Si tratta di un servizio professionale fatto con strumentazioni adeguate e di qualità. Un’azione voluta dalla Sindaca Badiali e dall’assessore competente Pezzi che hanno lavorato con gli uffici comunali per definire e coordinare l’intervento.
«Un segnale di attenzione verso i cittadini, i commercianti, le realtà che in centro promuovono iniziative – ha detto la Sindaca. Un lavoro molto efficace e profondo di cui c’era davvero bisogno e che non era mai stato fatto in passato con regolarità. Ora, invece, avverrà due volte all’anno, in autunno e in primavera.»
Leggiamo nel comunicato stampa diffuso dal Comune di Budrio che “la pulizia dei portici è eseguita dagli operatori Hera mediante idropulitrice a caldo con acqua in pressione ad alta temperatura che, oltre alla rimozione dello sporco, ha anche un’azione sanificante. Il getto viene direzionato nei punti meno raggiungibili mediante una lancia ed è utilizzato sulle superfici più estese per alimentare una macchina a spazzole rotanti. Nel servizio sono compresi la rimozione manuale con spatola delle chewing gum, l’eventuale utilizzo di detergenti e il passaggio di finitura con macchina lavasciuga.”
Sarà importante la massima collaborazione da parte di tutti per tenere pulito e, anche, per rendere inaccettabili i comportamenti di quei padroni che consentono ai loro cani di espletare i propri bisogni in centro e sotto i portici. Pochi giorni dopo la pulizia c’erano già piccoli “rivoli” opera di cani che evidentemente sono stati abituati male.
Una stagione tutta nuova. Si torna al Consorziale, a 350 anni dalla sua fondazione
È online il nuovo sito del Teatro Consorziale. Possiamo finalmente vedere qui tutti gli spettacoli della stagione, con tutte le info su biglietti e abbonamenti.
«Una stagione di rinascita e ripartenza»
si legge nel comunicato del Teatro, con gli uffici comunali che hanno lavorato in estate, da zero, senza un progetto di gestione del teatro e facendosi carico direttamente della riorganizzazione e di tutti gli aspetti per far ripartire il teatro.
Anche se – per forza di cose – in ritardo rispetto agli altri importanti teatri bolognesi, è stata realizzata una campagna di comunicazione e di affissioni diversa dal solito, che posiziona il teatro, la sua storia e la sua offerta partendo da tre parole forti: Altro? Oltre… Ultra! Qui potete ripercorrerla, per immagini.
Inoltre, sono state individuate collaborazioni e proposte artistiche per un programma «ricco e complesso che va da ottobre ad aprile del prossimo anno». In particolare, si tratta delle partnership con il Teatro EuropAuditorium e il Teatro Celebrazioni per la prosa, il Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra Senzaspine per la musica, la Baracca Teatro Testoni e il Teatrino dell’Es per il programma giovani e famiglie.
Insomma: autorevolezza, qualità, varietà della proposta e radicamento sul territorio. In più, uno sguardo finalmente metropolitano per l’offerta culturale di punta del Comune di Budrio. Una svolta che si attendeva da tempo.
Ci saranno l’opera, l’operetta e il concerto di Capodanno. E anche grandi personalità nazionali dello spettacolo e del teatro, insieme alla bella tradizione del dialettale a Natale.
Torna il Consorziale e si torna al Consorziale, proprio mentre in queste settimane ricorrono i 350 della sua fondazione.
Festa de l'Unità di Budrio. Tutte le info
Festa de l'Unità di Budrio. Tutte le info
Ripartiamo insieme, torna la festa de l’Unità di Budrio!
Dal 24 al 27 giugno e dal 1 al 5 luglio nel piazzale della Bocciofila, via Zenzalino nord 7
È possibile prenotare telefonando o scrivendo al numero 353.4056402
È sempre possibile l’asporto.
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