La festa di tutti

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Dal 15 al 25 luglio torna la Festa Unità di Budrio in Bocciofila!Leggere di più


L'ultimo rendiconto del mandato Mazzanti

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Il rendiconto presentato a fine aprile in Consiglio Comunale offre l’opportunità definitiva per fare un’operazione verità su molte affermazioni del sindaco e della maggioranza che lo sostiene fatte nei mesi scorsi. Leggere di più


“Il cielo a Budrio era rosso” - il diario di Dario Nobili

“Il cielo a Budrio era rosso”

Il ragazzino che contava le bombe. 1941-1945

“Estate 1942. La Nita (Mazza) pensa di portarmi a Budrio con lei. Vado perciò in campagna dove in compagnia del garzone dei Mazza, che si chiama Menotti, mi esercito al lavoro dei campi e mi diverto nell’andare a cercare i nidi, i ranocchi, e i pesciolini.”

Cosi inizia la vita da sfollato a Budrio di Dario Nobili, bambino undicenne bolognese che racconta in un diario la sua vita degli anni di guerra e che documenta dal 1941 al 1945 il tempo  di un ragazzo che è anche il tempo di un evento che sconvolgerà il mondo.

Nel mezzo c’è la vita di un bambino che diventa adolescente e che annota nel suo diario segreto i giorni di passeggiate e scoperte nella campagna, ma anche i bombardamenti, le morti, gli orrori: il tutto mescolato insieme, la quotidianità e il terrore.

Fino alla fine della guerra Dario annota scrupolosamente gli eventi drammatici che vive, in particolare i bombardamenti, le morti dei suoi famigliari sotto le bombe, ma anche i momenti di “normalità” come quando va a Budrio a comprare il pane, o incrocia l’osteria di “Piren”.

“Autunno e inverno 1943-1944. Eccetto i monti, a Budrio non manca nulla. Campi verdi e fertili a perdita d’occhio. Proprio dinnanzi le nostre finestre scorre il fiume Idice. (…) Siamo sufficientemente vicini alla stazione e al paese che abbiamo i mezzi per eventualmente recarci in città” Faccio qui di sotto uno schizzo della casa che abitiamo e che il babbo ha scherzosamente denominato “Villa Pedagna”.

Da questo “osservatorio” Dario racconta la vita a Budrio, tra quotidianità e terrore, annota scrupolosamente tutti i bombardamenti cui assiste (gli aerei che arrivano da est, da sud, da ovest)  e i tragici episodi dell’occupazione tedesca a Budrio.

“10/6/1944. Ritornando stamattina da Budrio, mentre passavo da una stradetta di campagna, una pallottola di fucile è passata due metri circa davanti a me. (…) Nemici personali non ne posso avere, a tredici anni. Tutto bene”

“25/6/1944. Stanotte i tedeschi ubriachi hanno fatto irruzione in casa nostra, e dopo aver cercato di tirare giù gli usci, se ne sono andati”

“30/6/1944”. La stazione di Budrio è stata mitragliata alle ore 15,15. Tutto bene”

“1/7/1944. Oggi, alle ore 12, è avvenuto il primo bombardamento di Budrio. Le bombe, sebbene fossero abbastanza grosse, si interravano e facevano poco rumore. Ne è cadute una trentina.”

“2/7/1944. Secondo bombardamento di Budrio. La zona di Cento, a tre o quattro chilometri da noi è stata  bombardata e mitragliata alle ore otto”.

“5/7/1944. Stamattina Budrio e il treno che veniva da Bologna sono stati mitragliati alle ore sette. Alle 8 è avvenuto il terzo bombardamento. Dodici morti e sessanta feriti”

“20/7/1944” Quarto bombardamento di Budrio. Fortissimo. Alle 0 e 50 siamo stati svegliati dalle prime bombe. Ci siamo vestiti mentre scappavamo e siamo usciti. Il cielo era rosso a causa dei razzi illuminanti come per un gigantesco incendio. Molti razzi illuminavano il ponte e tutta la zona di Budrio tanto che ci si vedeva come di giorno. Siamo scesi in rifugio insieme alla zia Rina che ha trovato nella paura la forza di scappare. Mentre gli aeroplani ci sorvolavano hanno cominciato a sganciare grosse bombe sopra i capannoni. Tanto le detonazioni che lo spostamento erano fortissimi sebbene fossimo in rifugio, tanto che il babbo e la signora Ardea, che ha sentito tutti i bombardamenti di Bologna, ha detto di non averne mai sentiti di cosi forti. Ho trovato delle schegge e un razzo illuminante a trenta metri da noi. Tutto bene”

Dario resta a Budrio fino agli inizi del 1945, poi con la sua famiglia torna a Bologna, che non è meno sicura di Budrio e attenderà li la liberazione. Il 25 aprile 1945 scriverà sul diario:

“Germania Kaputt! Dopo sessantanove mesi di lotta la Germania hitleriana è finalmente crollata”

Queste sono solo alcune delle notizie che Dario Nobili annota nel corso degli anni di guerra.
Il suo diario, “Diario di guerra. 1940-1945”, conservato e riscoperto grazie ai  suoi famigliari, è stato di recente pubblicato da Pendragon, a cura di Mirco Dondi, nella collana dell’Istituto Storico Parri di Bologna. Un documento straordinario che ci consente oggi di approfondire in modo inedito un periodo drammatico della nostra storia.


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A pochi giorni dalla fine del mandato, ad aprile inaugura il Teatro Consorziale. 

Non esiste nessun progetto su personale, programmazione della stagione, abbonamenti, modello di gestione. Nulla!

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Articolo del gruppo Budrio Più per l'ultimo notiziario comunale di questo mandato amministrativo, in distribuzione per marzo e aprile 2022.Leggere di più


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Dopo 10 anni di impegno in Consiglio comunale, la nostra capogruppo Debora Badiali si candida a sindaca con il sostegno di un campo largo di forze. 

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In questi 5 anni di opposizione non abbiamo mai smesso di occuparci di Budrio.
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Si dimettono altri due assessori

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Leggiamo finalmente della sostituzione di due assessori della giunta guidata dal sindaco Mazzanti. Lo sapevamo da almeno 15 giorni ed eravamo curiosi di vedere quando sarebbe stato annunciato.
Sottolineiamo, con sconcerto, che è la QUINTA volta con questo sindaco. Peraltro, avviene a poche settimane dalla fine del mandato amministrativo 2017-2022. Sono evidenti le difficoltà, la mancanza di visione e l’immobilismo di questa esperienza civica.
Siamo ormai alla fine del mandato, con il periodo di “silenzio istituzionale” che incombe. Questo non fa che aumentare la nostra incredulità.
Siamo molto dispiaciuti per questo triste “finale di stagione”. È la stessa reputazione dell’ente che ci rappresenta tutti – il Comune di Budrio – a uscirne logorata e svilita.
Budrio merita di più:
  •  amministratori presenti e attenti
  • trasparenza e condivisione delle decisioni
  • un municipio aperto ai cittadini, anche fisicamente, dopo 5 anni di chiusure e disservizi
  • frazioni coinvolte e sostenute dal comune
  • spazi pubblici aperti e curati, con la partecipazione dei gestori e di cittadini attivi sul territorio


Le promesse del 2017 sono state tradite

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I punti del programma di Mazzanti sono rimasti sulla carta. Chiacchiere

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