Mozione per il cessate il fuoco e il riconoscimento dello stato della Palestina
"Sono stata in Palestina", il ricordo della manifestazione per la pace del 1989
Dal 26 al 30 dicembre 1989, insieme a Carlo Castelli e ad altri 1400 europei, sono stata a Gerusalemme per una manifestazione per la pace. Pensavamo che si sarebbe potuto aprire un percorso di dialogo e di pacificazione tra i due popoli. Era l’epoca dell’Intifada e del fermento civile tra gli israeliani. Al ritorno ho scritto un articolo per il notiziario dell’allora PCI di San Lazzaro, dove abitavo. Mi è stato chiesto di leggerlo e di pubblicarlo oggi.
Spero che serva a far capire, e ce n’è ancora bisogno, che non nasce tutto il 7 ottobre del 2023. Forse, a rileggerlo oggi, sembra la testimonianza di un sogno infranto: la situazione è peggiorata ed è in atto un genocidio a Gaza. Va detto che chi allora aveva visitato Gaza, era tornato con la certezza che le nuove generazioni di palestinesi nate in quel contesto terribile, si stavano alimentando di odio antiisraeliano e che in quel luogo si stesse radicando il peggior integralismo, cosa che si è puntualmente verificata. Allora come oggi la chiesa cattolica e le altre chiese cristiane hanno supportato i palestinesi in ogni modo. Noi eravamo alloggiati alla Guest House del Vaticano, insieme ai pellegrini che visitavano il Santo Sepolcro. Lì il personale era esclusivamente palestinese e, nell’ala non utilizzata dell’edificio, trovavano rifugio molte famiglie di dirigenti di OLP e Fatah ed c’era una scuola per i bambini.
Mi sono chiesta se ha ancora senso sperare e se si può ancor fare qualcosa. La risposta è sì, anche se oggi è ancora più difficile. Anche oggi ha senso caricarsi sulle spalle un po’ di responsabilità. Lo dovrebbero fare gli Stati (e non lo fanno) e lo può fare la società civile, che invece si sta muovendo.
Qualcuno mi ha chiesto se lo rifarei. Sì, lo rifarei. Lo rifarei per quei luoghi meravigliosi di cui mi sono innamorata e per quei popoli che hanno diritto a vivere in pace. Bisogna schierarsi per non essere complici. E’ giusto battersi in ogni modo per il rispetto del diritto internazionale, è giusto chiedere sanzioni contro il governo israeliano, è giusto combattere ogni fondamentalismo. Ed è anche giusto sperare che un giorno sarà di nuovo possibile parlarsi e riconoscere i diritti e la dignità di entrambi i popoli e, chissà, magari anche tenersi di nuovo per mano intorno alle mura di Gerusalemme.
Ringraziamo Franca Francia per queste parole più che mai attuali, pubblichiamo al link di seguito l’articolo a cui fa riferimento.
Un coc0mero per Gaza
Un intero popolo sta agonizzando.
La pulizia etnica e la tragedia umanitaria che si sta consumando nella striscia di Gaza obbligano ciascuna persona e le istituzioni a prendere posizioni precise, pena la corresponsabilità di ciò che sta accadendo.
Per questo motivo abbiamo sostenuto e partecipato all’iniziativa che promossa dal Comune di Budrio a sostegno del popolo palestinese.
Il senso del ritrovarsi insieme come comunità in un primo momento all’apparenza conviviale (il cocomero è però simbolo della resistenza palestinese), è stato proprio il manifestare la condanna di Budrio agli orrori di cui quotidianamente siamo a conoscenza.
Non solo, è stato un modo per dar voce a cittadini, associazioni e partiti di esprimersi e proporre altre iniziative il cui scopo sarà quello di affermare la nostra vicinanza al popolo palestinese.
L’evento promosso dal Comune di Budrio ha permesso che la solidarietà si manifestasse anche attraverso una raccolta di fondi da devolvere ad AssopacePalestina per l’acquisto di un trattore per le zone AT-TUWANI e MASAFER YATTA, un mezzo necessario per lavorare i terreni rocciosi della zona e trasportare i prodotti.
La generosità delle persone che hanno partecipato all’evento ha fatto sì che si raggiungesse la cifra di 1995 €.
Budrio si è sempre espresso e sempre si esprimerà per la PACE e come l’art.1 della nostra Costituzione
RIPUDIA LA GUERRA
L'anguria come simbolo di resistenza palestinese
L'anguria come simbolo di resistenza palestinese
L’anguria è divenuta nel tempo un potente simbolo di identità e resistenza palestinese, le cui origini affondano nelle dinamiche di oppressione culturale sviluppatesi nei territori occupati. La genesi di questo simbolismo si colloca nel periodo compreso tra il 1967 e il 1993, quando Israele, pur non vietando esplicitamente la bandiera palestinese, ne impedì di fatto la presenza nei territori occupati dopo la guerra dei Sei giorni.
Fu in questo contesto di censura che l’anguria iniziò a emergere come sostituto simbolico della bandiera palestinese. I colori del frutto – il verde della buccia, il rosso della polpa, il bianco della parte intermedia e i semi neri – riproducono infatti perfettamente la cromia della bandiera nazionale palestinese, offrendo un modo discreto ma efficace per mantenere viva l’identità nazionale.
Una ricostruzione alternativa riconduce l’origine del simbolo alla reazione di artisti palestinesi che negli anni Ottanta si videro vietare dall’esercito israeliano l’uso dei colori nazionali nelle loro opere. L’artista Sliman Mansour racconta di essere stato minacciato di confisca delle opere qualora avesse utilizzato quei colori, “fosse anche per disegnare un’anguria” – una minaccia che paradossalmente contribuì a consolidare il valore simbolico del frutto.
Il simbolo ha trovato nuova vita nell’era digitale: l’emoji dell’anguria, introdotta nel 2015, ha acquisito particolare rilevanza a partire dal 2021, durante l’escalation delle tensioni tra Israele e Hamas, divenendo un codice di riconoscimento e solidarietà diffuso sui social media e nelle comunicazioni digitali.
Oggi l’anguria rappresenta un esempio eloquente di come i simboli di resistenza possano nascere e prosperare anche sotto le forme più sottili di oppressione culturale, trasformando un semplice frutto in un potente veicolo di identità collettiva e memoria storica.
Strage 2 agosto - Il testo presentato in Consiglio Comunale
REDAZIONE
In occasione del 45esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del prossimo 2 agosto, la Consigliera e Storica Cinzia Venturoli ha presentato questo testo in Consiglio Comunale
Il 2 agosto ricorre il 45esimo anniversario della strage avvenuta alla stazione di Bologna: il più grave atto terroristico avvenuto in Italia dal secondo dopoguerra che ha provocato ottantacinque morti e oltre 216 feriti.
Erano persone come tante, erano come noi.
Il 19 Gennaio 1987 iniziò il primo lungo e tormentato processo: la prima sentenza che fu resa nota l’undici luglio 1988 individuava esecutori materiali ed emanava condanne per calunnia aggravata dalla finalità di eversione, ovvero depistaggio, una sentenza che fu emessa dopo duecentocinque udienze, diciotto giorni di camera di Consiglio. Le prime condanne definitive per l’esecuzione della strage, banda armata e depistaggio avvennero nel novembre 1995 con il pronunciamento della Cassazione a Sezioni unite.
Come per i procedimenti relativi ad altre stragi italiane, anche quello per la strage della stazione di Bologna ha conosciuto un cammino tormentato, caratterizzato da depistaggi, ne sono stati contati oltre 17, ed ostacoli di ogni genere, da difficoltà legate all’inadeguatezza degli strumenti a disposizione delle autorità, dalla complessità delle prove raccolte, dalle lungaggini. 12 sono state le sentenze pronunciate sui responsabili della strage fino agli anni ’90, sentenze che sono salite a 17: migliaia di pagine, chilometri di documenti processuali fondamentali per fare chiarezza sull’attentato più efferato dell’Italia repubblicana.
Le prime condanne definitive, nel 1995 e poi nel 2007, lasciavano intravedere come il numero delle persone coinvolte nell’organizzazione dell’atto terroristico fosse davvero rilevante.
L’Associazione dei famigliari delle vittime in tutti questi anni ha continuato a chiedere che si approfondisse e si ampliasse la verità giudiziaria, per accertare se vi fossero altri esecutori materiali e per arrivare a scoprire mandanti e finanziatori della strage.
Quest’anno, nel 45esimo anniversario, la Corte di cassazione si è nuovamente pronunciata rendendo definitive le condanne per Gilberto Cavallini, lo scorso 15 gennaio, e Paolo Bellini il primo luglio: le due sentenze definitive di quest’anno, il lavoro di indagine e le sentenze di primo e secondo grado, sono andate proprio nella direzione auspicata dai famigliari delle vittime. Sono stati infatti individuati, in qualità di mandanti-finanziatori Licio Gelli ed Umberto Ortolani, di mandante-organizzatore Federico Umberto D’Amato e di mero coadiutore nell’organizzare Mario Tedeschi, non più processabili e condannabili in quanto deceduti oltre a Cavallini e Bellini condannati per la strage.
Si è chiaramente messo in luce che nell’organizzazione della strage fu coinvolta una galassia di organizzazioni dell’eversione di estrema destra che avevano una comune strategia operativa e unità di intenti e si è rilevato che vi fu un livello organizzativo estremamente più sofisticato ed evoluto, composto da poteri quali la loggia P2 e da esponenti dei servizi segreti civili e militari.
La strage, secondo la corte di cassazione fu il risultato di una scelta “che aveva conosciuto già il disinteresse verso la vita altrui”.
La strage fu una strage politica la cui finalità era quella di destabilizzare l’opinione pubblica attraverso un eccidio indiscriminato e casuale, creando paura, insicurezza, terrore e sfiducia nelle istituzioni, tentando di allontanare i cittadini e le cittadine dall’impegno politico, così da limitare, violare, minare la struttura democratica del nostro paese aprendo la strada ad una svolta autoritaria, lontana dai dettatami costituzionali.
Quel due agosto i cittadini e le cittadine reagirono e hanno continuato a farlo anche a fianco dell’Associazione dei famigliari e delle istituzioni locali chiedendo, anno dopo anno, verità, giustizia, memoria, conoscenza.
Richieste attuali e necessarie oggi come ieri.
Aggiornamento dello schema di programma triennale delle opere pubbliche
REDAZIONE
Nel Consiglio Comunale è stato presentato l’aggiornamento dello schema di programma triennale delle opere pubbliche 2025-2027, un documento fondamentale per la pianificazione delle opere pubbliche di un Ente Locale.
Tra le opere più rilevanti troviamo interventi necessari e fondamentali per la comunità, vediamoli nel dettaglio.
Ponte di Vigorso
Un’opera indispensabile per il territorio, i lavori verranno effettuati in due tranches, prima la demolizione poi la costruzione del nuovo ponte.
Totale intervento € 9.753.424, importo interamente finanziato dalla struttura commissariale
Palamezzolara
Interventi di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale e adeguamento dell’intero complesso alle normative antincendio.
Totale intervento € 700.000
Nuova Palestra comunale
In fase conclusiva la realizzazione della nuova struttura, verranno poi effettuati potenziamneti finalizzati all’ottenimento dell’omologazione CONI aprendo così la strada allo svolgimento di competizioni ufficiali e attività agonistiche.
Totale intervento € 1.160.000
Parco urbano di Mezzolara
Verrà creato un grande parco urbano nel centro di Mezzolara, nell’ampia area verde adiacente a Piazza Baldini. Verranno attrezzate aree gioco, per il relax e per lo sport.
Totale intervento € 209.894, importo interamente finanziato dalla convenzione con SNAM
La storia progettuale della nuova Palestra Comunale di Budrio
REDAZIONE
Nella seduta del consiglio comunale si è parlato della scelta di intervenire ulteriormente per potenziare la nuova palestra per omologarla Coni.
Facciamo qualche passo indietro e vediamo come si è arrivati alla scelta finale di omologarla CONI.
L’idea di dotare la scuola secondaria di primo grado “Quirico Filopanti” di una nuova palestra scolastica rappresenta infatti un obiettivo ricorrente nella programmazione infrastrutturale del Comune di Budrio, in risposta a esigenze funzionali, didattiche e sportive che si sono consolidate nel tempo.
Già partire dal 2009, l’Amministrazione ha elaborato e aggiornato più volte un progetto di nuova costruzione, sempre con l’intento di rispondere sia alla domanda scolastica sia al crescente fabbisogno dello sport giovanile e associativo.
La proposta attualmente in fase di conclusione rappresenta quindi l’esito concreto di un percorso progettuale e amministrativo lungo oltre 15 anni, che ha visto il ripetersi di tentativi di candidatura a varie fonti di finanziamento e l’evoluzione del progetto in termini prestazionali e architettonici.
Il progetto originario (2009)
Con deliberazione della Giunta Comunale n. 43 del 2009, è stato approvato il progetto definitivo per la realizzazione di una nuova palestra scolastica a servizio della scuola media “Q. Filopanti”.
La decisione nasceva da una duplice constatazione:
- l’inadeguatezza del polo sportivo di Piazzale della Gioventù, già utilizzato sia dalla scuola sia dalle società sportive locali;
- l’incremento delle utenze, che rendeva insufficiente la dotazione esistente.
Il progetto prevedeva la costruzione della nuova palestra in adiacenza al plesso scolastico esistente, con un collegamento diretto fra i due edifici, e già concepita per essere omologata secondo gli standard del CONI, al fine di garantirne l’uso anche in ambito extrascolastico.
L’importo complessivo dell’intervento era pari a 2.000.000 € (1.700.000 € per lavori, 300.000 € per somme a disposizione).
L’aggiornamento progettuale e la candidatura al Piano triennale (2018)
Nel 2018, con deliberazione della Giunta Comunale n. 57 del 31 maggio, l’Amministrazione ha approvato il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE), riproponendo l’intervento del 2009 con aggiornamento dei costi.
Il progetto è stato candidato al Piano triennale dell’edilizia scolastica 2018–2020.
L’importo complessivo è stato aggiornato a 2.250.000 €, di cui 1.850.000 € per lavori e 396.000 € per somme a disposizione della stazione appaltante.
La proposta nell’ambito della rigenerazione urbana (2021)
Nel 2021 il Comune ha candidato il medesimo intervento al bando di rigenerazione urbana previsto dal DPCM 21 gennaio 2021, con il titolo:
“Riqualificazione aree dismesse campi da tennis e potenziamento impianti sportivi indoor”
L’area prescelta, situata a Piazzale della Gioventù, insisteva su un’area già a vocazione sportiva, a ridosso delle scuole e attrezzata con impianti in parte obsoleti.
Il progetto prevedeva la demolizione delle tensostrutture dei vecchi campi da tennis e la realizzazione di un nuovo edificio polifunzionale, integrato col contesto scolastico ed extra-scolastico, idoneo anche per manifestazioni sportive con pubblico.
L’impianto era esplicitamente previsto per essere omologabile CONI, riprendendo e sviluppando quanto già definito nel progetto originario del 2009.
L’importo complessivo dell’intervento era pari a 2.400.000 €, di cui 1.922.000 € per lavori e 478.000 € per somme a disposizione.
Il progetto attuale (2023–2025)
Grazie all’opportunità offerta dal PNRR – Missione 5, Componente 2, Investimento 2.1 “Rigenerazione Urbana”, l’Amministrazione ha potuto dare finalmente attuazione concreta all’intervento, articolandolo in due lotti funzionali:
- Primo intervento – Realizzazione nuova palestra scolastica (in corso di conclusione)
- Titolo: “Recupero area dismessa con demolizione tensostrutture fatiscenti e realizzazione nuovo impianto sportivo”
- Importo complessivo: 2.640.000 € (2.050.000 € per lavori, 590.000 € per somme a disposizione)
- Finalità: dotare il plesso scolastico di una nuova struttura sportiva moderna, sicura e integrata col contesto educativo e associativo.
- Secondo intervento – Potenziamento e omologazione CONI della nuova palestra
- Importo complessivo: 1.160.000 € (721.000 € per lavori, 439.000 € per somme a disposizione)
- Finalità: adeguare l’impianto ai requisiti previsti per l’omologazione sportiva federale e garantirne la fruizione anche per attività agonistiche ufficiali.
La concretizzazione di un’esigenza storica
In conclusione la nuova palestra scolastica in fase di ultimazione non è un’opera estemporanea, ma rappresenta la concretizzazione di un’esigenza storica dell’Amministrazione comunale, più volte riproposta e aggiornata negli anni.
Il progetto approvato nel 2021, pur coerente sotto il profilo funzionale e urbanistico, si è rivelato sottostimato nei costi complessivi, in particolare per quanto riguarda:
- l’importo dei lavori, che non teneva conto pienamente dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi delle materie prime;
- le somme a disposizione della stazione appaltante, che non erano state adeguatamente aggiornate in base ai nuovi obblighi normativi, tra cui l’introduzione dell’equo compenso professionale per i servizi tecnici.
Grazie all’adeguamento delle stime economiche e alla possibilità di articolare l’intervento in due lotti funzionali, è stato possibile realizzare un impianto moderno, polifunzionale e pienamente conforme agli standard sportivi, restituendo al territorio un’infrastruttura attesa da anni e fondamentale per la scuola e la comunità.
Giornata Nazionale dello Sport - CONI
Giornata Nazionale dello Sport - CONI
Il 14 e il 15 Giugno in occasione della Giornata Nazionale dello Sport vengono orgniazzati eventi organizzati dai Comitati Regionali del CONI su tutto il territorio italiano
Si tratta di manifestazioni e iniziative volte a valorizzare la funzione dello sport quale fondamentale fattore di crescita e di arricchimento dell’individuo, di miglioramento della qualità della vita e di responsabilizzazione e rafforzamento della società civile.
Per il territorio budriese non si tratta di una novità, infatti nelle ultime due edizioni di Primaveranda hanno avuto luogo le Giornate dello Sport, un susseguirsi di eventi organizzati in collaborazione con le varie associazioni sportive budriesi, per la prima volta un’occasione per promuovere una serie di attività sportive.
Non è finita qui, infatti nel 2024, tra Aprile e Novembre, si è tenuto sul territorio un ciclo di seminari organizzato in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport del CONI Emilia-Romagna. Incontri aperti al pubblico che hanno riscontrato grande partecipazione da parte di atleti e appassionati di sport. I temi trattati negli incontri hanno spaziato dal valore dello sforzo come momento di crescita alla gestione del gruppo e degli errori.
A dimostrazione ancora una volta dell’attenzione che Budrio presta allo sport in quanto strumento con un ruolo educativo e formativo fondamentale, venerdì 21 Gennaio scorso si è svolta al Teatro Consorziale la presentazione del libro “Egoisti di squadra” del Coach della Nazionale Italiana di Volley Campione del Mondo e d’Europa Ferdinando De Giorgi.
Il successo sperimentato anche questa volta dalla partecipazione all’incontro ne è la conferma: Budrio investe da anni nello sport come valore fondante della comunità e la risposta da parte dei cittadini passa per una profonda sensibilità per questi temi.
Quest’anno si inserisce nelle Giornate dello Sport CONI un evento ormai storico organizzato dalla Boxe Budrio, il Memorial Canzoneri, manifestazione che richiama ogni anno atleti e appassionati da tutta la Regione.
BudriOnFest, torna la rassegna estiva del Comune di Budrio
BudriOnFest, torna la rassegna estiva del Comune di Budrio
La rassegna è il frutto di un lavoro corale che unisce istituzioni, associazioni, cittadini e cittadine. Vogliamo che l’estate a Budrio sia un tempo di bellezza e condivisione, accessibile a tutti, capace di valorizzare la nostra comunità e il suo patrimonio umano e culturale.
Grande novità di quest’anno è la due giorni di festa in occasione del patrono, San Lorenzo, il 9 e il 10 agosto musica, intrattenimento e cibo terranno compagnia a chi decide di restare a Budrio in questa giornata di festa.
E come ogni anno, quando l’estate giungerà verso la fine, e la stagione culturale inizierà con le proposte dell’autunno e dell’inverno, verrà lasciato spazio alle sagre parrocchiali, sempre molto apprezzate dalla comunità.
Di seguito è possibile sfogliare il programma completo
Il Mercato Contadino cambia sede: più accessibilità e nuove opportunità per la filiera agricola locale
Il Mercato Contadino cambia sede: più accessibilità e nuove opportunità per la filiera agricola locale
“Lo spostamento del Mercato Contadino – dichiara la Sindaca Debora Badiali – è frutto di un dialogo istituzionale aperto e costruttivo con gli imprenditori agricoli, che desidero ringraziare per il senso di collaborazione dimostrato. Un sentito ringraziamento va anche al SUAP Terre di Pianura, che ha supportato il percorso tecnico-amministrativo in modo puntuale e competente.”
“Siamo convinti – conclude la Sindaca – che sostenere i mercati agricoli locali significhi sostenere non solo l’economia del territorio, ma anche i principi della sostenibilità, della filiera corta e del benessere alimentare. Il consumo consapevole di prodotti freschi e locali è una scelta che rafforza la nostra comunità e valorizza il lavoro di chi coltiva la nostra terra.”










