Azioni Hera e Step: operazioni tecnicamente ineccepibili, ma manca totalmente un’idea di futuro

Azioni Hera e Step: operazioni tecnicamente ineccepibili, ma manca totalmente un’idea di futuro

Giovedì sera in Consiglio Comunale è stata votata la vendita delle azioni Hera, "i soldi" che entreranno, serviranno al Comune di Budrio per velocizzare il processo di liquidazione della Step iniziato nel 2016.

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Teatro, tutto svelato: dopo 6 mesi nessun progetto.

Teatro, tutto svelato: dopo 6 mesi nessun progetto.

Sono ormai passati più di 6 mesi da quando, con un’ordinanza, il sindaco ha deciso di chiudere il Teatro Consorziale di Budrio.
 
Non entriamo nel merito delle motivazioni: ne abbiamo parlato a lungo in vari articoli su notiziario comunale, sul nostro giornalino e sulla nostra newsletter.
 
L’amministrazione ha deciso di non assumersi responsabilità, preferendo prendere in giro i cittadini: la balla del “questa mattina ho scoperto che il Teatro non ha il Certificato Prevenzione Incendi” è stata smentita più volte da documenti protocollati e l’indicazione dei lavori necessari per il Teatro era inserita tra le priorità e gli obblighi di Legge già nell’elenco dei lavori propedeutico alla relazione del bilancio previsionale 2018 e 2019 che la responsabile di settore consegnò all’Amministrazione per la redazione del piano investimenti.
 
Non è mai stato spiegato in modo convincente perché si è scelto di chiudere il Teatro per mancanza di CPI quando Auditorium e Torri dell’Acqua hanno continuato a ospitare pubblico e manifestazioni anche se non dotate dello stesso certificato. Ancor meno convincenti le giustificazioni fornite dall’Amministrazione per non aver partecipato ad un bando regionale che sembrava scritto appositamente per noi ottenendo, come pessimo risultato, quello di ritrovarsi ora a dover pagare tutto con fondi del Comune e quindi dei cittadini di Budrio.
La sensazione prevalente è quella di una presa in giro, non tanto come gruppo consiliare, quanto come cittadini.
Ma passiamo oltre: in questi mesi abbiamo letto e ascoltato più volte sindaco, assessore e capogruppo di Effetto Budrio dirci che “abbiamo un progetto” “stiamo aspettando che ci diano il via libera al progetto”. Abbiamo sentito per mesi anche cifre approssimative “saremo sui 500/600 mila euro”.
Anche il 3 giugno, l’assessore è intervenuto alla nostra iniziativa sulla cultura dicendo che a breve ci sarebbe stato presentato il progetto.
 
Oggi, all’ora di pranzo, il Comune di Budrio ha pubblicato un comunicato per “fare chiarezza” sulla situazione del Teatro.
E in parte la fa, mettendo nero su bianco che l’unico atto che effettivamente è stato prodotto da questa amministrazione è una determina da 1800€ (aprile 2019) per presentare l’esame progetto ai Vigili del Fuoco (la determina è questa in allegato).
Si legge nel comunicato e finalmente si disvela il mistero:
  • Anche del costo dei lavori è possibile, allo stato attuale, fare non più che delle stime approssimative, che secondo l’Ufficio tecnico si attesteranno sui 5-600.000 euro.
  • L’Amministrazione valuta, per la data in cui è presumibile l’aggiudicamento dei lavori, di essere in grado di far fronte alla spesa mediante l’accensione di un mutuo. Vi sono però delle spese, necessarie, anche prima di quella data, sia pure meno impegnative, per esempio per l’attribuzione degli incarichi ai progettisti.
Sono davvero due frasi del comunicato. Com’è possibile che dopo 6 mesi non si sappia ancora una cifra esatta e un Ente continui a fornire pubblicamente cifre spannometriche?
La seconda frase invece mette nero su bianco che non esistono impegni di spesa a bilancio, non esistono determine, progetti, ma, come finalmente ammette l’amministrazione, non esiste nemmeno l’assegnazione dell’incarico per fare il progetto a qualche professionista.
 
Con una metafora: “l’esame progetto” per il quale da 60 stiamo aspettando da 90 giorni non segna la fine del tunnel, qui siamo nel momento in cui all’amministrazione è venuto il dubbio se è partito qualcosa oppure no.
 
Sipario.


Cultura, una serata per fare un passo avanti. Tutti.

Cultura, una serata per fare un passo avanti. Tutti.

La serata che abbiamo organizzato sui temi della cultura insieme all’assessore regionale Massimo Mezzetti, lo scorso lunedì 3 giugno, è lo specchio della situazione che stiamo vivendo a Budrio. Una situazione nient’affatto positiva ma, pur sempre, piena di vitalità, opportunità e idee.

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Urbanistica: bene le aziende (che investono), male il comune (senza idee)

Urbanistica: bene le aziende (che investono), male il comune (senza idee)

Sabato scorso (18 maggio) è stata convocata una commissione consigliare per una delibera di urbanistica. La commissione si era già tenuta pochi giorni prima, ma abbiamo chiesto che fosse riconvocata perché nella prima, assenti il Sindaco e l’apparato tecnico, nessuno aveva saputo rispondere ad alcune semplici domande riguardo alla procedura oggetto della delibera stessa. Non erano nemmeno stati consegnati tutti i documenti, solo degli schemi riassuntivi.
Sabato abbiamo quindi avuto la possibilità di approfondire la delibera, con domande specifiche.
Ma è anche stata la prima vera occasione, dopo due anni, di affrontare i diversi temi urbanistici aperti (e non gestiti) nel nostro Comune.
Inoltre, in assenza di un programma di mandato degno di questo nome, abbiamo chiesto quali fossero gli indirizzi e le scelte di fondo di questa amministrazione.
Le risposte tecniche legate alla delibera sono state in gran parte soddisfacenti, mentre non sono arrivati chiarimenti né sulle situazioni aperte da almeno due anni, né sugli orizzonti e gli obiettivi generali sul futuro di Budrio.
Consideriamo positivo il fatto che ci siano degli imprenditori che vogliono continuare a investire su Budrio, ma allo stesso tempo riteniamo che l’assenza di un disegno complessivo su questi temi da parte dell’amministrazione sia un problema politico grave.
Ecco alcune delle domande lasciate totalmente inevase dall’amministrazione.
  1. In quale orizzonte strategico si inseriscono le manifestazioni d’interesse legate alle aree del PSC riformato nel 2016?
  2. Quali vantaggi in termini economici e di opere pubbliche si aspetta il Comune dagli accordi che andrà a stipulare dopo questa delibera se sarà approvata?
  3. Se questo quadro generale esiste, come si intende procedere con tutte le operazioni urbanistiche ancora aperte? [Ricordiamo che queste rappresentano opportunità importanti in termini di qualità del territorio e di ingenti risorse economiche a disposizione delle casse del Comune. Ne citiamo alcune: l’area della Romantica, la potenzialità edificatoria pubblica sempre dell’area della Romantica, l’area demaniale di via del Moro, l’area C.2.11 (via Edera-Rabuina).]
Non c’è stata nessuna risposta degna di questo nome. L’amministrazione brancola nel buio e ci è parso chiaro che nessuna riflessione è in corso su questi fondamentali temi. Per quanto riguarda la delibera, le 8 manifestazioni di interesse sono state accolte solo perché non in contrasto con il piano strutturale comunale (PSC), quindi in assenza di una valutazione della loro qualità urbanistica.
Ricordiamo sempre che urbanistica non è soltanto costruzione di case, palazzi e strade. L’urbanistica è la chiave per il futuro: capire quali servizi offrire, quale identità si vuole dare a un territorio, quale fisionomia si vuole dare alla comunità nel futuro.
Alla fine abbiamo fatto una serie di domande riferite a un caso specifico che fa parte della delibera. Su questa serie di domande specifiche non c’è stata la possibilità di avere risposte: la responsabile dell’ufficio non aveva elementi per rispondere, mentre sindaco e assessora erano già usciti dalla commissione (non sappiamo per quale motivo):
  1. Il Comune è a conoscenza del fatto che uno dei soggetti proponenti è sottoposto a una procedura del Tribunale sezione fallimentare che, peraltro, rende pignorato il patrimonio di quell’azienda?
  2. Il Comune sa che la vendita dell’area su cui questo proponente ha avanzato la manifestazione d’interesse è il bene determinante per l’accordo con i creditori?
  3. Il Comune ha obblighi o vincoli nel momento in cui si appresta a sottoscrivere un accordo urbanistico con un’azienda che si trova in questa situazione?
  4. Visto che dai documenti del Tribunale sez. fallimentare è chiara la volontà di vendere quei terreni per risanare l’azienda, dove si può rintracciare l’interesse pubblico di questo ipotetico accordo?


Maggioranza ko: passa la mozione che chiede di riguardare la convenzione con Pro Loco di Budrio

Maggioranza ko: passa la mozione che chiede di riguardare la convenzione con Pro Loco di Budrio

Martedì 21 maggio, un Consiglio comunale di svolta.
Incominciamo col dire che è successo ciò che a Budrio non si era mai visto.
La maggioranza si è spaccata ed è andata sotto inizialmente sul loro debito fuori bilancio. Poi il consigliere della Lega ha cambiato idea e, in una seconda (e inedita) votazione, la delibera è passata.
Successivamente è andata in discussione la mozione – promossa da Budrio Più e dal gruppo misto – che, in sostanza, censura l’operato dell’amministrazione nei rapporti previsti dalla convenzione con ProLoco. Nei mesi scorsi infatti abbiamo notato come la nuova impostazione del giornalino comunale abbia peggiorato la comunicazione dell’ente privando di informazioni utili ai cittadini e non sia per nulla appetibile. Abbiamo poi riscontrato numerosi disservizi nella distribuzione e dei vuoti tecnici.
La mozione è passata con 8 voti a favore e 7 contrari. Ha votato contro anche Marco Gamberini, che continua a essere un componente del direttivo Pro Loco, quindi a nostro parere permane il conflitto di interessi. Ma la mozione è passata comunque.
Una vittoria importante e significativa, per il merito della questione e per il suo valore politico. Ciò che diciamo da tempo e che i cittadini vedono tutti i giorni nella vita del paese e delle frazioni, ieri si è manifestato plasticamente in Consiglio comunale. Un sindaco e una giunta incapaci di capire e risolvere i problemi, una maggioranza divisa al proprio interno, nessun punto fermo sia nella programmazione, sia nel lavoro amministrativo di tutti i giorni.
È la conferma della positività della nostra battaglia per il bene di Budrio: nel merito dei problemi, istituzionalmente corretta e rigorosa, mai strumentale o pretestuosa.
Clicca qui per guardare lo streaming video del Consiglio Comunale del 21 maggio 2019


Maggioranza in crisi: due consiglieri vanno nel gruppo misto

Maggioranza in crisi: due consiglieri vanno nel gruppo misto

Abbiamo appreso oggi delle dimissioni dal gruppo di maggioranza di due consiglieri, avvenute ieri pomeriggio.
 
Non siamo stupiti di ciò che è accaduto nel gruppo che “guida” l’amministrazione comunale di Budrio.
L’uscita simultanea dal gruppo Effetto Budrio di due consiglieri comunali è lo specchio fedele di come questo sindaco non sappia affrontare e risolvere le difficoltà che si parano sul suo cammino.
 
Un dato prevale su tutto: l’incapacità di dare risposte – anche le più semplici – ai cittadini e l’impossibilità di mettere in campo il tanto vituperato progetto di miglioramento e di cambiamento per Budrio. Parliamo di ciò che è il cuore dell’attività amministrativa: la gestione quotidiana e la costruzione del futuro. Su entrambi i fronti Mazzanti non c’è e non c’è mai stato. Lo diciamo con rammarico perché amiamo Budrio e perché l’ondata di rinnovamento civico portava con sé anche elementi positivi e interessanti.
Ricordiamo a tutti che, nel nostro ordinamento, i sindaci e le giunte si reggono sui numeri dei consigli comunali. Oggi la maggioranza di Mazzanti si riduce ai minimi termini, perché il sindaco non è stato capace né di tenere unito il gruppo, né di condividere un lavoro di cui nessuno vede la direzione di marcia.
L’assenza di risposte ai cittadini e alla comunità riguarda anche tutti i consiglieri comunali: le conoscenze parziali dei problemi e delle opportunità sono evidenti nelle discussioni consiliari e non consentono a chi dovrebbe dare l’indirizzo al comune di svolgere in pieno il proprio compito. Il caso, al limite dello scandalo, della biciclettata sulla Ciclovia delle paludi ne è la dimostrazione: dal sindaco spiegazioni risibili, dalla maggioranza consigliare (da noi interpellata) un silenzio assordante e comprensibile: segnali di un forte disorientamento di fronte a scelte indigeribili per chiunque, se non quei pochi che da quelle scelte hanno tratto un qualche tipo di beneficio.
 
A questo punto ci chiediamo:
➡ dov’è il sindaco mentre il gruppo va in pezzi?
➡ cosa dirà per spiegare ai budriesi ciò che sta accadendo in “casa sua”?
 
Difficilmente potrà incolpare altri della situazione. Sicuramente dovrà assumersi qualche responsabilità.
 
Noi continueremo a denunciare ciò che non funziona, le contraddizioni degli amministratori, le scelte sbagliate, l’assenza di progetti. Entriamo in una fase delicata per Budrio e il suo comune: vi terremo aggiornati su come evolverà.