BUDRIO MERITA (di) PIÙ: risposte, attenzioni, responsabilità e progetti per il futuro
BUDRIO MERITA (di) PIÙ: risposte, attenzioni, responsabilità e progetti per il futuro.
Articolo a cura del gruppo Budrio Più per il notiziario comunale di ottobre 2020
Chi era con lui conferma: Mazzanti ha mentito sul Teatro
Chi era con lui conferma: Mazzanti ha mentito sul Teatro
Con un post su facebook il consigliere Todeschini (uscito un anno fa dal gruppo di maggioranza, oggi componente del gruppo misto) ha finalmente detto quello che noi – e molte persone che lavorano in enti pubblici e hanno avuto a che fare con il Comune di Budrio – sanno e hanno sempre sostenuto: il sindaco Mazzanti conosceva perfettamente le condizioni di agibilità e sicurezza del Teatro Consorziale di Budrio fin dal suo insediamento e ha imbastito un pessimo teatrino un anno e mezzo dopo.
Scrive Todeschini sul suo profilo facebook:
Sono depositario di una spassosa aneddotica sul sindaco e penso sia giunto il momento propizio per attingere a tale repertorio, perché ritengo cosa buona e giusta fornire una risposta adeguata ad alcune suggestioni perpetrate con ingannevolezza e cinismo ai danni di una comunità troppo spesso distratta o superficiale. L’episodio che voglio ricordare oggi é la commedia pirandelliana da lui messa in scena per fare credere ai budriesi che egli non sapeva dell’inagibilità del teatro, quando invece la cosa gli era nota sin dall’estate 2017. Una pantomima che molti cittadini assorbirono, credendo nella sua buona fede, oltretutto ergendolo a paladino della sicurezza. La realtà era diversa, perché pur sapendo della mancanza della certificazione antincendio sin da Luglio 2017, il sindaco aveva già consentito che si svolgessero le stagioni teatrali 2017/2018 e 2018/2019. In poche parole: la decisione di chiudere il teatro non fu presa, come si volle far credere, per aver appreso che i locali non erano a norma ( cosa che invece era già nota ) bensì perché due funzionari del settore competente chiesero di essere sollevati da qualsiasi responsabilità al riguardo. Naturalmente ho le prove di quanto affermo, e sono pronto a querelare chiunque vorrà smentirmi.
Le motivazioni del sindaco per questa pantomima potrebbero essere molteplici, ma ci interessano poco.
Di sicuro, a questo punto, c’è che:
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nel 2017 il sindaco sapeva perfettamente del Teatro Consorziale
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nella primavera 2018 esce un bando regionale perfetto per fare dei lavori nel nostro teatro storico
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Budrio sceglie di non partecipare
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a dicembre 2018 con un’ordinanza improvvisa il sindaco lo chiude alla cittadinanza
Per rispetto nei confronti del ruolo che ricopre e dell’istituzione che rappresenta, evitiamo di riportare e ricordare i commenti e a questo punto le bugie scritte nero su bianco dal sindaco stesso su facebook e sui giornali.
Che qualcosa, nel racconto di Mazzanti non tornasse l’abbiamo capito subito: sarebbe stato davvero grave che un sindaco per più di un anno non si fosse interessato alle condizioni di uno dei luoghi più storici e belli del nostro paese. Ma i “giri di frittata” – di cui lui è luminare – imbastiti nei mesi successivi sul tema sono davvero incredibili, con mille scuse e inutili giustificazioni, tra i tempi, i soldi che quelli di prima avevano accantonato per lo studio del progetto e mille altri tentativi di arrampicarsi sugli specchi.

Quale obiettivo aveva il sindaco per mentire in questo modo ai cittadini?
Non lo sappiamo. Pensiamo però che sia l’ennesima prova di una persona interessata solo a gettare fango su “quelli di prima”, senza passione né voglia di fare qualcosa di buono per il paese. Non si spiegherebbe la non partecipazione al bando, così come la sfilza di bugie dette sul teatro, come su numerosi altri temi come spesso abbiamo documentato.
Il post del Consigliere Todeschini, oltre all’importante aneddoto sul Teatro, è utile anche perché evidenzia tutti i vuoti e la strumentalità dell’azione amministrativa del sindaco. Sono cose a noi più che note, pensiamo sia importante in questo caso proprio perché a dirlo è chi lo ha sostenuto.
Continua infatti:
Scrivo queste cose perché mi piacerebbe fosse evidente a tutti come, nella sua azione amministrativa, il sindaco si ispiri al “ governare è far credere “ di machiavelliana memoria : far credere che non sapeva nulla del teatro, far credere che non ci sono soldi, far credere di essere un “risanatore”, far credere ogni giorno qualcosa che possa essere utile per salvare la faccia.
(…) Come il sindaco sia riuscito a perdere così tanta fiducia (anche la mia) nel breve volgere di un mezzo mandato penso sia cosa nota: sentendosi direttamente investito dall’elettorato, ha perseguito politiche personaliste pro domo sua e della sua tribù, ponendosi spesso al di fuori e al di là del ruolo di rappresentante di tutti i cittadini, talvolta ignorando o indebolendo le prerogative del Consiglio comunale. Ha puntato tutte le sue armi sul passato e sui suoi predecessori, cercando di indignare ed aizzare i cittadini, anche scadendo nella politica contro la persona. In buona sostanza, credo abbia degradato al cubo non solo il decoro urbano (basta guardarsi intorno) ma anche il contesto politico e il patrimonio sociale, invisibile ma basilare, che regge la comunità e la distingue da una massa.
Sul civismo qualche giorno fa Giulio Pierini sul suo sito ha pubblicato un articolo dal titolo piuttosto eloquente “Si fa presto a dire civismo. Ma poi?” dove scrive: Quando ci appelliamo al civismo a quale esperienze ci rivolgiamo, quale profilo di civismo (tra i tanti) vogliamo promuovere?
Evocare il civismo tout court rischia di essere solo un diversivo “tattico”, soprattutto se non c’è una lettura della società, delle disuguaglianze tra classi e tra i diversi territori metropolitani, se non c’è un progetto per la città che dica concretamente dove si vuole andare di fronte alla crisi climatica, all’invecchiamento, al tema della sicurezza, ai bisogni e alle aspettative dei giovani.
A Budrio lo sappiamo bene cosa significa. Zero progettualità, zero assunzione di responsabilità.
Ne abbiamo parlato più volte su questo sito e purtroppo, temo, continueremo a farlo ancora per un po’.
C’è stata anche la chimera che con un briciolo di (h)onestà e un poco di buon senso si sarebbe potuto amministrare bene un Comune di diciottomila abitanti e liquidare i predecessori come origine di ogni male e di ogni iniquità – scrive il consigliere Todeschini – Anch’io avevo subito quella fascinazione e creduto allo slogan “voltare pagina” ma poi, nel giro di un anno o poco più, ho dovuto constatare che colui che avrebbe dovuto incarnare il ruolo del leader é più che altro un uomo frivolo, in continuo flirt col suo narcisismo ed eternamente convinto di dire cose intelligenti, anche quando propina ai suoi interlocutori menzogne e asinerie. Un “leader” che lanciava proclami sulle cose da fare, con analisi approssimative e immancabilmente condite con la martellante invettiva verso gli avversari politici, per mezzo di allusioni maliziose e affermazioni mendaci tese ad eccitare animi già rancorosi. E’ un’esperienza che andrebbe vissuta sulla propria pelle, proprio come è capitato a me: ore ed ore ad ascoltare monologhi portati avanti con parlata lenta, strisciante e monocorde che ti si avvinghia intorno al corpo come un’edera rampicante e ti intontisce i sensi.
Come tanti budriesi, anche noi non ci siamo fatti intontire dalle bugie e dall’inerzia di Mazzanti. Al contrario, lavoriamo perché questa esperienza fallimentare finisca e Budrio possa tornare ad avere il ruolo che ha sempre avuto.
Debora Badiali
capogruppo Budrio Più
Un'Arena da favola. Rassegna di teatro per grandi e bambini
Un'Arena da favola. Rassegna di teatro per grandi e bambini
Un’Arena da favola è una rassegna dedicata ai bambini e alle famiglie, dopo il successo de L’ora blu che ha illuminato tre splendide serate di luglio, nella location gentilmente messa a disposizione dalla Parrocchia di San Lorenzo.
L’appuntamento è per giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 settembre ore 18 nella bellissima cornice dell’Arena Sant’Agata di Budrio (si accede da via Garibaldi, di fronte alla Biblioteca).
Purtroppo quest’anno, per la prima volta dopo molti anni, a Budrio e nel territorio della pianura non è stata realizzato il festival “Le mani parlanti”. La stessa stagione estiva del Comune non ha previsto appuntamenti dedicati ai bambini e alle loro famiglie. Per questo motivo, grazie alla fondamentale collaborazione di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini (Teatrino dell’ES), proponiamo questa “tre giorni” di teatro per ragazzi, con compagnie che hanno alle spalle decenni di esperienza.
10, 11, 12 settembre 2020 ore 18:00
Arena Sant’Agata
(ingresso da via Garibaldi)
Contributo per lo spettacolo: 5 €
Abbonamento per i tre spettacoli: 12 €
La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata: manda un messaggio whatsapp al 353 4056402 o contattaci per mail info@budriopiu.it

Budrio merita di più: il metà mandato
Budrio merita di più: il metà mandato
Per questi giorni avevamo programmato una campagna sul metà mandato amministrativo: il punto della situazione a Budrio dopo quasi 3 anni dall’inizio dell’attività della Giunta Mazzanti. Oltre un mese fa abbiamo prenotato le affissioni dei manifesti e preparato un libretto di 8 pagine con il bilancio (negativo, per noi e per moltissimi cittadini) di questo mandato che sarà nelle case nei prossimi giorni.
Per noi è un po’ come mettere un punto e andare a capo.Budrio e tutti noi dobbiamo pensare al futuro del nostro territorio e del nostro comune, sapendo che adesso c’è una battaglia da combattere, ognuno nei comportamenti quotidiani, per il contenimento del nuovo Coronavirus.
Guardiamo avanti. Lo faremo, come sempre, confrontandoci con tutti ma da adesso – ancor più di prima – raccogliendo idee, costruendo proposte e relazioni positive di comunità.

Una montagna di soldi dallo Stato. Ma Mazzanti piange lo stesso
Una montagna di soldi dallo Stato. Ma Mazzanti piange lo stesso
Giovedì 30 luglio in Consiglio Comunale abbiamo affrontato le scadenze di bilancio di questa fase dell'anno: variazione assestamento bilancio 2020-2022 e Salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Come sempre Mazzanti cade sul fact-checking
Come sempre Mazzanti cade sul fact-checking
In tre anni di mandato, non c’è una sola intervista del sindaco Mazzanti in grado di superare un fact-checking. Esattamente come quella sul Carlino del 19 Luglio, dove afferma falsità e mezze verità in modo spudorato.
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Mazzanti dice di aver ereditato una situazione del Comune in pre-dissesto. Niente di più falso. Non esiste un solo documento che possa provarlo, anzi: i pareri dei revisori dei conti, negli anni, non accennano mai a un contesto del genere. Inoltre, non risulta che nessuno né prima né dopo abbia denunciato la gravità della situazione agli organi competenti. Quindi siamo alle solite illazioni, dopo 3 anni ci aspettiamo qualcosa di più dal sindaco in carica.
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Dice che adesso i conti sono a posto e potrà investire in un mutuo per la ristrutturazione del teatro: in realtà già nel 2018 il Comune avrebbe potuto accendere nuovi mutui per oltre 1 milione di euro ma non lo ha fatto (è nei documenti di Giunta).
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Dice di aver ridotto il debito del 25% rispetto al 2016, ma non è affatto merito suo: i soldi per pagare le rate dei mutui del 2017 erano state accantonate dal sindaco precedente. Quindi Mazzanti può semmai rivendicare di aver ridotto il debito del 13%, che poi è semplicemente un calo fisiologico in base ai piani di ammortamento dei mutui.
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Ricordiamo poi che l’estinzione dei mutui della società partecipata Step è stata possibile solo grazie ai 2 milioni di euro ricavati dalla vendita delle azioni Hera.
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Mazzanti si vanta di aver portato il debito pro capite da 834 euro a 618: sono numeri falsi, inventati di sana pianta, come dicono i documenti ufficiali che lui stesso ha portato in Consiglio. La verità è che nei suoi tre anni di mandato il sindaco ha ridotto di 90 euro il debito pro capite, ma ha aumentato per lo stesso importo la pressione tributaria pro capite (da 421 euro del 2017 agli attuali 510).
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Afferma poi di non aver aumentato i costi per le famiglie, ma è falso: sono state aumentate molte tariffe ed è stata aumentata l’addizionale Irpef, questo vale un prelievo di più di mezzo milione di euro ogni anno.
Vorremmo che fosse chiaro, quindi, che gli unici artefici dell’abbassamento del debito e dell’aumento delle entrate sono i budriesi che pagano più tasse e tariffe, a livelli che non hanno precedenti nella storia di Budrio.
Nello stesso tempo i cittadini si ritrovano un comune inefficiente e assente nelle frazioni e in generale con meno manutenzioni, meno attenzione allo sport, meno cultura, meno comunità. Per non parlare degli investimenti: gli unici lavori visti in questi anni e ancora in corso sono il frutto del lavoro dell’amministrazione precedente, come il Magazzino sementi, la viabilità ciclabile intorno alla stazione, la messa in sicurezza della scuola di Mezzolara.



Mentre nel Palazzo succede di tutto, a Budrio e nelle frazioni è tutto fermo
L'articolo, a firma del gruppo consigliare Budrio Più, per il notiziario comunale di luglio 2020
Bilancio previsionale 2020 di Budrio. La nostra analisi
Bilancio previsionale 2020 di Budrio. La nostra analisi
Mercoledì 15 aprile l'amministrazione di Budrio ha convocato il Consiglio Comunale per far approvare il documento unico di programmazione (DUP) e il bilancio previsionale 2020.
Quale programmazione per Budrio
Quale programmazione per Budrio
Mercoledì 15 aprile l'amministrazione di Budrio ha convocato il Consiglio Comunale per far approvare il documento unico di programmazione (DUP) e il bilancio previsionale 2020.
L'exploit dei recuperi tributari a Budrio serve per coprire le non entrate di Polizia Municipale
L'exploit dei recuperi tributari a Budrio serve per coprire le non entrate di Polizia Municipale
La variazione di novembre ci consegna un bilancio poco mosso rispetto alla salvaguardia, offrendo tuttavia alcuni spunti per qualche nuova considerazione.
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Non cambiano di molto le previsioni di entrata in parte corrente, e questo è un bene, perché vengono confermate quelle entrate tributarie che già avevamo visto aumentare in modo rilevante soprattutto nella loro componente non ricorrente (ne abbiamo parlato qui).
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L’exploit dei recuperi tributari é servito a compensare il pesante ridimensionamento delle previsioni di altri capitoli di entrata, a cominciare da quello della Polizia Municipale, oggi assestato intorno a 135mila euro rispetto ai 382mila preventivati (ne abbiamo parlato qui).
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A tenere buona compagnia alla Polizia Municipale si aggiunge l’Ufficio Territorio, che con quest’ultima variazione porta le entrate per oneri di urbanizzazione a 528mila euro rispetto ai 672mila previsti ad inizio anno. Questa riduzione di entrate in parte capitale ha avuto qualche effetto collaterale sulla spesa di parte corrente, dato che in sede di previsionale 470mila euro di queste entrate furono destinate al ripiano del bilancio corrente. Da qui la riduzione degli oneri applicati alla parte corrente del bilancio per 98mila euro e le conseguenti variazioni in negativo della spesa.
Ne deriva un quadro d’insieme che rappresenta bene quali siano i punti di forza e di debolezza: nel nostro caso, pur nel rispetto del lavoro di tutti gli settori, crediamo di non offendere nessuno se affermiamo che in termini di entrate gli ottimi risultati dell’ufficio tributi hanno sopperito a quelli deludenti di un ufficio territorio che ha forse risentito dei molti avvicendamenti di personale ed a quelli di un corpo della Polizia Municipale autonomo che non sarebbe economicamente sostenibile ma che la maggioranza, pur di non ammettere l’errore commesso nel farlo uscire dalla gestione associata, guarda di buon occhio perché vede più vigili in organico e tanto le basta.

ART BONUS
Infine, un cenno sui contributi agli investimenti derivanti dall’Art Bonus, per i quali sono stati inseriti 150mila euro in parte capitale sia in entrata che in spesa. Sappiamo tutti, perché è stato detto in commissione, che ad oggi le donazioni effettive si aggirano intorno ai 58mila euro ma che è stato stimato un importo superiore per creare condizioni tali per cui, se ne
arriveranno altre, i fondi siano immediatamente utilizzabili.
In altre circostanze, avremmo forse eccepito sulla mancanza di un titolo giuridico che supporti la previsione di entrata eccedente i 58mila euro, per la quale non conosciamo né l’identità dei donanti né la scadenza della relativa esigibilità.
Oltre a questo, si ripresentano ancora una volta elementi di incoerenza rispetto al Documento Unico di Programmazione: un mese fa, dietro nostra sollecitazione, venne modificato l’obiettivo della riapertura del Teatro, in quanto non esisteva il relativo stanziamento di fondi. Oggi il problema si ripropone in chiave inversa, perché stanziamo risorse per fare un qualcosa che nel DUP non c’è, e questo potrebbe presentare profili di inammissibilità e improcedibilità contemplati dal nostro stesso regolamento di contabilità.
Nonostante questo, ci affidiamo alla comprovata serietà degli uffici preposti, non sollevando eccezioni o perplessità, nell’auspicio che si proceda il più presto possibile con la fase di finanziamento, progettazione e realizzazione della ristrutturazione del teatro.