Una montagna di soldi dallo Stato. Ma Mazzanti piange lo stesso

Giovedì 30 luglio in Consiglio Comunale abbiamo affrontato le scadenze di bilancio di questa fase dell’anno: variazione assestamento bilancio 2020-2022 e Salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Torneremo tecnicamente su questo punto in autunno, per cui aspetteremo gli ultimi dati dell’anno per le considerazioni complessive, oggi invece ci concentriamo sull’enorme divario tra i fondi statali in arrivo e il calo di entrate effettivamente stimato dall’amministrazione di Budrio.
 
Col suo redazionale apparso nel notiziario comunale di Giugno il sindaco ha raccontato a 8.200 famiglie budriesi che “avremo pochissimi contributi o finanziamenti, nessuna possibilità di aumentare le risorse umane o di indebitarci e credo sia necessario un patto tra cittadini imprese e amministrazione comunale di massima collaborazione“.
 
Il sindaco invoca giustamente un patto di collaborazione con i cittadini, ma lo fa partendo da falsi presupposti e prendendoli di fatto in giro, perseverando nell’incessante narrazione di uno stato di bisogno inesistente e dell’immane sforzo per affrontarlo che però non è mai stato prodotto, perché durante questo mandato l’amministrazione ha goduto di condizioni e di un quadro economico (per soldi a pioggia arrivati da Governo e Regione Emilia-Romagna) e possibilità normative favorevole come mai era stato nel decennio 2007/2017.
 
  • È falso affermare che non possiamo indebitarci, e lo dimostra il fatto che la previsione di accendere nel 2020 un mutuo da 500mila euro per il teatro è scritta nero su bianco su tutti i documenti programmatici di questa amministrazione.
  • È falso affermare che non c’é nessuna possibilità di aumentare le risorse umane, e lo dimostra il fatto che appena quattro mesi fa la Giunta ha approvato un piano triennale dei fabbisogni di personale che contiene svariate nuove assunzioni a tempo indeterminato.
  • È gravemente falso, infine, affermare che il Comune avrà pochissimi contributi o finanziamenti, e vogliamo fare capire all’aula e ai cittadini la gravità di questa frottola.

Partiamo dalla stima di perdita di gettito generata dalla emergenza Covid, che questa amministrazione ha stimato in 412mila euro.

Parallelamente, se prendiamo in considerazione i contributi ed i finanziamenti statali conseguenti alle misure emergenziali prese dal Governo per gestire la crisi possiamo notare che a Budrio, tra fondi già arrivati e fondi che arriveranno a breve, spetteranno 1.160.000 euro, ai quali si potrebbero aggiungere i 232.000 derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, che non sono contributi ma che aumentano di pari importo la capacità di spesa corrente per il 2020. Poi ci sono altri 250.000 euro, che non derivano da misure emergenziali e che quindi non conteggiamo ma che il Comune comunque riceverà grazie alla reiterazione dei contributi statali per la messa in sicurezza e per l’edilizia scolastica e grazie alle donazioni arrivate con l’Art Bonus.
 
Quindi basta fare due conti per affermare che a fronte di danni economici causati dalla crisi per 412.000 euro al Comune arriveranno contributi a fondo perduto e benefici economici per 1.393.495 euro. In buona sostanza, questa amministrazione otterrà, per così dire, risarcimenti per 981.000 euro in più rispetto ai danni economici subiti.
 
Noi siamo naturalmente felicissimi del fatto che sia in arrivo questa pioggia di soldi, in misura così sproporzionata e senza che l’amministrazione abbia dovuto fare il benché minimo sforzo. E qui sta il punto politico della vicenda, perché nessuna persona in buona fede può ritenere le falsità diramate attraverso il notiziario comunale come leggerezze o ingenuità, quando invece sono l’inconfondibile marker della retorica mazzantiana.
 
Il sindaco dovrebbe anche sforzarsi di capire che piangere miseria quando il brodo è grasso ha un che di irrispettoso, sia nei confronti di chi paga quelle tasse che lui ha portato al massimo applicabile, sia nei confronti di chi dal Comune aspetta aiuti o sovvenzioni ma si sente ripetere da tre anni la frase magica “non ci sono i soldi“, che è poi quell’alibi di cui il sindaco ha sempre avuto bisogno per giustificarsi davanti ai cittadini.
 
Ci sono risorse in più rispetto agli ultimi 10 anni di amministrazione e questo non è dovuto a chissà quale colpo di mago o di risanamento bilancio fatto da Mazzanti, semplicemente sono arrivati, tra gli altri, più soldi a pioggia dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna. Eppure, la maggioranza di Effetto Budrio non riesce a uscire dal loop delle giustificazioni, degli alibi, del piagnisteo. A 3 anni dall’inizio del mandato, non c’è un moto di orgoglio su programmazione, su investimenti. Ed è un vero peccato per il nostro paese.
 
Per tutto quanto detto, riteniamo inammissibile che il sindaco chieda, sulla base di falsi presupposti, un patto di collaborazione ai suoi cittadini. Ci sono 8.200 famiglie che si aspettano qualcosa da lui, non che lui chieda loro comprensione, quando invece è lui che dovrebbe capire loro e agire di conseguenza. Men che meno quei cittadini si aspettano ridicole bugie.
 

STATO ATTUAZIONE PROGRAMMA DI MANDATO

 
Non esiste un documento trasparente pensato “per i cittadini” in cui questa amministrazione racconta nero su bianco che cosa ha fatto per Budrio, ma soprattutto a che punto sono gli obiettivi presentati a inizio mandato.
Fortunatamente però esiste uno strumento, per legge, che periodicamente fa sì che l’amministrazione presenti al Consiglio Comunale lo stato di attuazione programma del proprio mandato.
 
Ogni ricognizione dello stato di attuazione dei programmi dimostra che il DUP di Mazzanti invecchia malissimo.
 
Infatti, se prendiamo l’analogo documento approvato un anno fa e andiamo a controllare tutti gli obiettivi la cui realizzazione venne spostata al secondo semestre ma poi non furono attuati in quei termini, finiamo con avere un lungo elenco: modifiche sul comitato di redazione del notiziario, monitoraggio delle convenzioni, patto di amicizia con Cervia, avvio del bilancio partecipato, la chiusura di Step entro il 2019, l’implementazione di controlli sulla viabilità, la festa dello sport, il nuovo regolamento sulle concessioni alle associazioni, la giornata dedicata al mondo delle associazioni, il progetto di co-housing, il riallestimento della Pinacoteca, la realizzazione di una guida agli eventi del territorio.
 
E questo senza contare le promesse elettorali a tutt’oggi nemmeno presenti nei documenti programmatici, o presenti ma senza la necessaria copertura economica: una nuova palestra, l’eliminazione della tassa sui passi carrai, la riduzione di rette e refezioni scolastiche, il potenziamento del Pronto Soccorso, il riordino della viabilità e della circolazione stradale, la maggior cura del verde, l’eliminazione del contributo volontario scolastico. l’abbattimento delle barriere architettoniche, la digitalizzazione completa delle frazioni e la creazione di un centro giovanile.
 
Il quadro non cambia nemmeno con questo nuovo aggiornamento: certamente c’è stato il problema Covid che per due mesi e mezzo del semestre ha per forza di cose inciso sull’attuazione dei programmi, ma leggendo le varie schede possiamo osservare che mentre in alcuni casi l’emergenza sanitaria ha paralizzato alcune attività, in altri obiettivi il Comune è riuscito a procedere. Ad esempio non si capisce perché il Covid abbia immobilizzato la mappatura del rischio corruzione, il monitoraggio delle convenzioni, la progettazione esecutiva della scala della palestra delle medie e la stesura del regolamento per le concessioni di contributi alle associazioni mentre, nello stesso periodo, l’Ente ha varato regolamenti su referendum e assistenti civici, ha analizzato l’ipotesi di reinternalizzazione della riscossione coattiva, ha avviato il nuovo sito internet del Comune, ha lavorato con le associazioni sulle modifiche statutarie e sullo sviluppo di progetti culturali innovativi e ha proseguito lo studio di progettazione di pacchetti turistici assieme ad una società di consulenza esterna. Evidentemente si è agito per priorità, e verrebbe da dire che è stata data la precedenza ad obiettivi meno importanti di quelli invece rimandati.
 

AGGIORNAMENTO PROGRAMMA TRIENNALE LAVORI PUBBLICI

 
Rispetto al programma approvato a Gennaio abbiamo sostanzialmente due mutamenti. Il primo è che vengono inseriti gli interventi di ripristino di via Viazza, per 150mila euro, finanziati dalla Regione. Il secondo è che esce dai programmi la realizzazione di una strada di accesso a via Pianella, per 350mila euro e che era invece a carico del Comune. Questo fa sì che il quadro del finanziamento dei lavori pubblici sia il seguente
In parole povere: su 4.130.650 di lavori pubblici previsti il comune metterà risorse proprie per soli 690.000 euro. Inoltre, per tutta una serie di opere la copertura finanziaria era stata garantita dall’amministrazione precedente:
  • 812.500€ miglioramento sismico Villa Rusconi
  • 168.150€ miglioramento sismico torre dell’orologio
  • 300.000€ barriera fonoassorbente
C’é poi la previsione di apporto di capitale privato prevista per i lavori di ristrutturazione del Teatro, indicata in 150mila euro quando nel portale dell’Art Bonus risulta una cifra raccolta ad oggi di 70.300 euro: viene da chiedersi da dove arriveranno gli altri 80mila. Magari prima o poi del Teatro si parlerà anche in Consiglio Comunale e non solo sui giornali.
 
Questa amministrazione dedica poche risorse agli investimenti, e questo accade sia per il costante utilizzo in parte corrente dei pochi oneri di urbanizzazione che vengono incassati, sia perché nel primo triennio di mandato c’è stato un certo immobilismo, sia da parte dell’amministrazione che dei costruttori, sbloccatosi in parte con l’entrata in vigore della Legge 47.
 
Ci soffermiamo un attimo sulla questione del PL di via Pianella, perché in commissione il responsabile comunale ha detto testualmente: “Per quanto riguarda i passaggi a livello, sicuramente non sarà attuato il piano di lavori deciso a Dicembre 2019. Alla luce delle scelte di FER per via Pianella opteremo per un altro tipo di soluzione e potrebbero essere coinvolti altri passaggi a livello“.
 
Abbiamo trovato irrispettoso apprendere queste cose quasi per caso, durante una commissione e dalla bocca del caposettore. Se il sindaco sta trattando possibili variazioni alle chiusure dei PL previsti nell’atto ricognitivo, pensiamo sarebbe giusto che ne tenesse informato il paese, o perlomeno i consiglieri che i cittadini hanno eletto.
Su FER e passaggi a livello, abbiamo presentato un’interpellanza a cui l’amministrazione darà risposta in 30 giorni.
 
Questo è solo un piccolo riassunto delle questioni affrontate, lo pubblichiamo perché pensiamo che ciascun cittadino abbia il diritto di avere un’opinione, ma soprattutto che le opinioni si debbano formare su dati e fatti concreti.