Teatro, tutto svelato: dopo 6 mesi nessun progetto.
Sono ormai passati più di 6 mesi da quando, con un’ordinanza, il sindaco ha deciso di chiudere il Teatro Consorziale di Budrio.
Non entriamo nel merito delle motivazioni: ne abbiamo parlato a lungo in vari articoli su notiziario comunale, sul nostro giornalino e sulla nostra newsletter.
L’amministrazione ha deciso di non assumersi responsabilità, preferendo prendere in giro i cittadini: la balla del “questa mattina ho scoperto che il Teatro non ha il Certificato Prevenzione Incendi” è stata smentita più volte da documenti protocollati e l’indicazione dei lavori necessari per il Teatro era inserita tra le priorità e gli obblighi di Legge già nell’elenco dei lavori propedeutico alla relazione del bilancio previsionale 2018 e 2019 che la responsabile di settore consegnò all’Amministrazione per la redazione del piano investimenti.
Non è mai stato spiegato in modo convincente perché si è scelto di chiudere il Teatro per mancanza di CPI quando Auditorium e Torri dell’Acqua hanno continuato a ospitare pubblico e manifestazioni anche se non dotate dello stesso certificato. Ancor meno convincenti le giustificazioni fornite dall’Amministrazione per non aver partecipato ad un bando regionale che sembrava scritto appositamente per noi ottenendo, come pessimo risultato, quello di ritrovarsi ora a dover pagare tutto con fondi del Comune e quindi dei cittadini di Budrio.
La sensazione prevalente è quella di una presa in giro, non tanto come gruppo consiliare, quanto come cittadini.
Ma passiamo oltre: in questi mesi abbiamo letto e ascoltato più volte sindaco, assessore e capogruppo di Effetto Budrio dirci che “abbiamo un progetto” “stiamo aspettando che ci diano il via libera al progetto”. Abbiamo sentito per mesi anche cifre approssimative “saremo sui 500/600 mila euro”.
Anche il 3 giugno, l’assessore è intervenuto alla nostra iniziativa sulla cultura dicendo che a breve ci sarebbe stato presentato il progetto.
Oggi, all’ora di pranzo, il Comune di Budrio ha pubblicato un comunicato per “fare chiarezza” sulla situazione del Teatro.
E in parte la fa, mettendo nero su bianco che l’unico atto che effettivamente è stato prodotto da questa amministrazione è una determina da 1800€ (aprile 2019) per presentare l’esame progetto ai Vigili del Fuoco (la determina è questa in allegato).
Si legge nel comunicato e finalmente si disvela il mistero:
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Anche del costo dei lavori è possibile, allo stato attuale, fare non più che delle stime approssimative, che secondo l’Ufficio tecnico si attesteranno sui 5-600.000 euro.
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L’Amministrazione valuta, per la data in cui è presumibile l’aggiudicamento dei lavori, di essere in grado di far fronte alla spesa mediante l’accensione di un mutuo. Vi sono però delle spese, necessarie, anche prima di quella data, sia pure meno impegnative, per esempio per l’attribuzione degli incarichi ai progettisti.
Sono davvero due frasi del comunicato. Com’è possibile che dopo 6 mesi non si sappia ancora una cifra esatta e un Ente continui a fornire pubblicamente cifre spannometriche?
La seconda frase invece mette nero su bianco che non esistono impegni di spesa a bilancio, non esistono determine, progetti, ma, come finalmente ammette l’amministrazione, non esiste nemmeno l’assegnazione dell’incarico per fare il progetto a qualche professionista.
Con una metafora: “l’esame progetto” per il quale da 60 stiamo aspettando da 90 giorni non segna la fine del tunnel, qui siamo nel momento in cui all’amministrazione è venuto il dubbio se è partito qualcosa oppure no.
Sipario.