La triste vicenda del notiziario comunale

La triste vicenda del notiziario comunale

Fino a un paio di settimane fa non sapevamo se il notiziario comunale sarebbe esistito. E anche adesso diciamo che le cose non sono limpide.

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L'ultimo documento di programmazione e previsione di Mazzanti

L'ultimo documento di programmazione e previsione di Mazzanti

Martedì 25 gennaio 2022 è stato presentato in Consiglio Comunale l'ultimo documento di programmazione e il bilancio previsionale del mandato Mazzanti. Per noi è stato il momento di tirare le fila di questi 5 anni pessimi di amministrazione. Leggere di più


notiziario comunale

Il notiziario deve tornare a essere davvero comunale

Il notiziario deve tornare a essere davvero comunale

Questo mese non troverete il nostro consueto articolo sul notiziario comunale. O meglio, non troverete proprio il notiziario comunale. Probabilmente accadrà anche a febbraio.Leggere di più


villa Romantica - Budrio

Il disboscamento alla Romantica

Il disboscamento alla Romantica

Nei giorni scorsi una società incaricata ha disboscato l’area naturale vicina alla villa Romantica, in via Savini.
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Super GreenPass, la guida

Super GreenPass, la guida

Lunedì 6 dicembre, entra in vigore il Super Green Pass, ottenibile solo tramite vaccinazione anti-Covid-19 o dopo essere guariti dal Covid-19.

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Mazzanti chiude la Step, proprio come previsto nel 2015 da “quelli di prima”

Mazzanti chiude la Step, proprio come previsto nel 2015 da “quelli di prima”

Cogliamo l'occasione di due punti della variazione di bilancio portata in Consiglio Comunale il 30 novembre (entrata di risorse derivanti dalla chiusura della Step: 95.000€ in parte capitale e 74.000€ in parte corrente) per affrontare un tema che ritorna spesso in articoli e post del sindaco.

 

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La mozione di solidarietà alla CGIL e condanna fascismo

La mozione di solidarietà alla CGIL e condanna fascismo

Durante il Consiglio Comunale di giovedì 28 ottobre 2021 è stata votata all'unanimità la mozione presentata dai consiglieri Badiali, Serra, Zuppiroli, Cesari e Bortolotti con oggetto "solidarietà CGIL e condanna fascismo" dopo l'attacco squadrista di sabato 9 ottobre. Leggere di più


No all’abuso della storia per interessi di parte. Equiparare comunismo e nazismo è un errore grave

No all’abuso della storia per interessi di parte. Equiparare comunismo e nazismo è un errore grave

Nel Consiglio Comunale di giovedì 28 ottobre 2021, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione dal titolo “istituzione della giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari” (si può leggere qui).

Il testo, quello presentato da Zambrano, è presentato ovunque in questo periodo da Fratelli d’Italia e si rifà a una risoluzione europea di due anni fa che di fatto equiparava nazismo e comunismo.

Partiamo già anticipando la fine: la mozione di Fratelli d’Italia a Budrio è passata perché interamente sostenuta dalla maggioranza civica di Effetto Budrio, che sostiene il sindaco Mazzanti.

Ma andiamo per gradi.

Questo è stato il nostro intervento, utile a ricostruire genesi e terreno in cui si annida la proposta.

 Comprendiamo e ne apprezziamo lo spirito, o meglio le “buone intenzioni” che hanno spinto Fratelli d’Italia a presentare la mozione. Ma solo con le buone intenzioni non si fa strada e soprattutto non si può assumersi la responsabilità di scrivere la storia o, come ci pare in questo caso, tentare di riscriverla.

Siamo abituati ad approfondire ciò che dobbiamo votare, come sapete bene. Approfondiamo e argomentiamo, cosa che invece il consigliere Zambrano non ha mai fatto per motivare i tanti voti favorevoli a qualsiasi provvedimento di questa giunta comunale.
Approfondendo, abbiamo rispolverato il documento a cui si fa riferimento in quasi tutti i paragrafi della mozione che Fratelli d’Italia questa sera ci sottopone. È la risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019, cosiddetta “contro tutti i totalitarismi” che già a suo tempo, più di due anni fa, abbiamo criticato con chiarezza, non da soli peraltro ma insieme a tantissimi altri in tutta Italia, tra cui ANPI (qui il comunicato ufficiale di ANPI del settembre 2019).

Si tratta, infatti, di un documento con riferimenti alla storia europea scorretti e confusi.

Ci sono episodi storici completamente decontestualizzati come il patto Molotov-Ribbentrop.Vi è una costante equiparazione tra nazismo e comunismo, un errore grave sotto ogni punto di vista.
Ogni riferimento al fascismo è completamente scomparso.

Questi pochi richiami ci indicano chiaramente come si tratti di un’operazione molto chiara di uso strumentale della storia.

Nel documento di Fratelli d’Italia si fa più volte riferimento all’idea di “memoria condivisa”.
Dobbiamo essere molto chiari anche su questo che è un concetto, ormai, superato e per certi versi anche fuorviante. 

La memoria non è né può essere condivisa, la memoria è collettiva e dipende dai quadri sociali di riferimento, ciò che, come cittadini, condividiamo è il quadro di valori fondante dello Stato democratico e il calendario civile in cui tutti ci riconosciamo, o almeno dovremmo farlo, e questo è legato alla memoria pubblica e alla conoscenza di una storica scientificamente ricostruita. Analizzare, ricostruire avvenimenti storici nella loro complessità, e quindi ricordare, pare avere assunto per alcuni l’aspetto di una istigazione alla divisione, un ostacolo alla «pacificazione nazionale» e alla costruzione di un comune sentire, come se si dovessero cancellare alcuni eventi, o travisarne e trasfigurarne il senso, per giungere ad una memoria condivisa, che assume in realtà l’aspetto di una memoria parziale, mutilata, falsata. L’appello è quindi di affidarsi agli storici che sono in grado di dare una ricostruzione critica e avulse da ogni strumentalizzazione.

Altra considerazione. Come hanno stabilito studi ed analisi approfondite, non vi è alcuna possibilità di equiparare nazismo e comunismo: due ideologie profondamente diverse che si sono sviluppate in modo differente nei diversi luoghi e periodi storici.

La condanna dello stalinismo è netta e sacrosanta, già per altro fatta il 25 febbraio 1956, nel corso del  XX congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, come quella a tutti i totalitarismi e dittature.
Altrettanto evidente è il diverso ruolo avuto da comunisti, nazisti e fascisti nella storia europea più complessiva, nel corso dei decenni. Così come diverse sono state le declinazioni che i partiti comunisti dell’occidente hanno dato delle idee che hanno portato alla loro nascita. Univoche sono state invece le declinazioni dei fascismi e del nazismo. 

Sappiamo che questa risoluzione è stata votata anche da parlamentari europei eletti nelle liste del PD, fortunatamente non tutti: ci sono autorevoli esponenti in Europa del centrosinistra italiano che hanno motivato in modo netto la loro scelta di non aderire a un documento considerato sbagliato e dannoso dal punto di vista politico e culturale.

“Affiancare nazismo e comunismo è una operazione intellettualmente confusa e politicamente scorretta. E se riferita alla seconda guerra mondiale rischia di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici”.  Così il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, commentando l’approvazione a Strasburgo della risoluzione sulla memoria storica.

In particolare, bene hanno fatto quegli esponenti che hanno definito questa equiparazione scorretta e offensiva per le migliaia e migliaia di persone che, appartenenti o vicine al Partito Comunista, hanno lottato con grande sacrificio per la libertà, luguaglianza, la democrazia.

Ricordiamo infatti che in Italia il Partito Comunista fu un pilastro dell’opposizione al fascismo: già molto prima della guerra, quando tutta Italia era fascista cioè quando il regime godeva di consenso e popolarità, erano soprattutto i comunisti che faticosamente (e drammaticamente) organizzavano in modo clandestino la dissidenza. I comunisti dettero al Tribunale speciale l’80% degli imputati. La maggioranza dei partigiani che presero le armi erano comunisti. La maggioranza di coloro che caddero erano comunisti.

Il Partito Comunista Italiano non solo vide nella democrazia la modalità essenziale del suo agire fin dalla svolta di Salerno, non solo fu fra coloro che scrissero la nostra carta costituzionale, lavorando di concerto con uomini e donne di altre idee politiche, ma fu fra i protagonisti della difesa della nostra democrazia durante la stagione dei terrorismi )

Non sarebbe stato pensabile senza il Partito comunista che l’Italia trovasse nella Resistenza il riscatto dalla vergogna dell’alleanza con il nazismo perdurata ben oltre il 25 luglio 1943 con la devastante esperienza della RSI. Questo partito contribuì a fondare la democrazia. Il manifesto di Ventotene, alla base dell’unità europea, è stato scritto anche da comunisti. La nostra Costituzione è stata scritta anche da uomini e donne del Partito Comunista Italiano. In diversi momenti particolarmente delicati in cui la democrazia italiana è stata messa sotto attacco, i comunisti sono stati tra i principali garanti delle istituzioni e del sistema repubblicano. Altro che equiparazione!

Questo è il dato. Tutto questo manca nelle riflessioni di quella risoluzione e manca totalmente nel documento di Fratelli d’Italia che stiamo discutendo stasera.

Restiamo convinti che violare la storia, stravolgerne la ricostruzione, decontestualizzare fatti e situazioni, abusarne per interessi di parte non è solo un uso scorretto, ma è anche un’azione che ci priva della possibilità di conoscere correttamente il passato, oltre che di progettare su basi solide il futuro.

Uniformare costantemente situazioni diverse tra loro nel tentativo di appiattire ragionamenti non aiuta la storia del Novecento, non contribuisce alla costruzione di una memoria collettiva a livello europeo. 

Surreale – ma conoscendoli non siamo sorpresi – è la posizione della maggioranza a sostegno del sindaco Mazzanti che ha votato compatta sostenendo Fratelli d’Italia (ma per chi segue il Consiglio Comunale di Budrio non è una sorpresa visto che votano insieme da più di un anno e Fratelli d’Italia è praticamente in organico della maggioranza).

Qui condividiamo il loro intervento

il presidio in piazza Filopanti mercoledì 3 novembre
il Resto del Carlino Bologna - 5 novembre

Budrio è ferma. Resta solo un po' di ordinaria amministrazione

Budrio è ferma. Resta solo un po' di ordinaria amministrazione

Quando la gestione ordinaria viene presentata come un grande risultato amministrativo, significa che c’è un problema.

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Report Consiglio Comunale 30 settembre 2021

Report Consiglio Comunale 30 settembre 2021

Giovedì 30 settembre si è tenuto il Consiglio Comunale, come abbiamo fatto praticamente sempre, condividiamo qui alcune riflessioni che il gruppo ha fatto durante la discussione.

Per quanto riguarda la modifica dell’accordo tra i comuni che consentirebbe, di fatto, la realizzazione di un grande polo logistico nel Comune di Malalbergo, abbiamo scritto qui.

L’altro punto su cui siamo intervenuti, attraverso la capogruppo Badiali è relativo alla variazione di bilancio.

Se le variazioni di bilancio fossero votabili per parti separate, come gruppo, Budrio Più non avrebbe difficoltà a votare favorevolmente alcuni degli scostamenti nella delibera.
Sappiamo però che non funziona così, perché il voto è unico e quindi non permette di fare dei distinguo tra le singole variazioni, circa una settantina, sottoposte all’esame del Consiglio Comunale.

Nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione per argomentare, abbiamo spiegato alcune cose molto ovvie per chi amministra ormai da 5 anni, ma pensiamo sia giusto dare sempre un riscontro ai cittadini.

Tre cose generali in premessa:

  • non sempre la cifra roboante significa efficienza
  • si può essere d’accordo sulla necessità di intervenire in un’attività, ma essere in disaccordo sulla modalità adottata
  • le opposizioni – Mazzanti ce lo ha insegnato per anni – non è molto difficile che votino il bilancio e i suoi “derivati”. Noi ogni volta motiviamo – in modo molto rispettoso – spiegando cosa avremmo fatto di diverso o le cose che non ci convincono.

 

Vediamo nel dettaglio alcuni temi della variazione su cui potremmo essere anche d’accordo, ma per i quali poi non siamo d’accordo sulle modalità di applicazione scelte dall’amministrazione Mazzanti. Scegliamo gli stessi temi di cui ha parlato lui, così almeno il ragionamento prova di essere lineare:

C’è l’aumento di spesa di 100mila euro, provenienti dal fondone statale, per gli aiuti allo sport.
Metà di questo importo andrà in contributi alle associazioni, e questo va bene. L’altra metà, come appurato in commissione, andrà invece in voucher destinati alle famiglie, una sorta di sconto sulle rette che esse pagano per i corsi sportivi frequentati dai figli. 

Abbiamo chiesto ai colleghi della maggioranza di mettersi un attimo nei panni di Budrio Più, come gruppo che in questo Consiglio presentò una mozione sul trasporto sociale (una sorta anche di provocazione, visto che nella voce delle entrate per questo servizio abbiamo solo 1.000€, cioé i soldi pagati dagli utenti che non usufruiscono gratuitamente del servizio) che fu respinto perché, parole del sindaco e della consigliera Dall’Olio: chi può permettersi di pagare un servizio lo deve fare per permettere di dare gratuitamente quello stesso servizio a chi è in stato di bisogno e anche perché il principio di equità è diverso dal principio di uguaglianza e quindi bisogna sempre agevolare i più deboli facendo contribuire chi se lo può permettere. 

Un principio condivisibile, anzi, molto spesso da noi perseguito e incentivato.

Però incoerente poi con la scelta dei voucher dove sostanzialmente si fanno parti uguali tra diseguali, un principio che per questa amministrazione deve essere applicato se si tratta di rinunciare a mille euro di entrate dei trasporti sociali ma di cui non ci si preoccupa ora che si tratta di 50mila euro da distribuire alle famiglie.

Il sindaco in commissione ci ha detto che utilizzare l’Isee avrebbe reso tutto troppo complicato. Ci lasci dire che a nostro avviso basterebbe fare un avviso pubblico diretto alle famiglie, anziché alle società sportive, fissando un valore dell’Isee adeguato ed offrendo ai soli aventi diritto, che a quel punto non sarebbero moltissimi, cifre ben più significative dei 50 euro dati a pioggia lo scorso anno, indistintamente a circa 600 famiglie. Oltretutto, se non ricordiamo male, dei 50mila euro stanziati per i voucher nel 2020 ne furono utilizzati solo 30mila. Insomma: con questi soldi si potrebbe intervenire e forse pagare per intero le rette a tutte le famiglie in stato di necessità. Invece avremo uno sconto di 50 euro concesso a tutti, anche a figli di famiglie benestanti e questo ci induce a ritenere che questa sia una scelta intrisa di personalismo e della volontà di mettere un marchio politico all’operazione, tarandola in maniera che raggiunga quanti più destinatari possibile e cercando così di innescare dinamiche che hanno a che vedere con la ricerca di consenso. 

Un’altra variazione che non ci convince, pur nella sua esiguità, è rappresentata dai 6mila euro che, ci è stato detto in commissione, saranno utilizzati per retribuire un addetto comunicazione allo sviluppo del turismo. Siamo abbastanza preoccupati, non certo da questo piccolo stanziamento ma nel merito e nel metodo di alcune accelerazioni con cui si va sviluppando la riorganizzazione dei settori della cultura e del turismo. Al di là della evidente dilatazione delle spese, non possiamo non osservare l’ostinazione nel perseguire soluzioni ispirate da un modello di turistificazione del nostro paese che, seppur velleitarie, non ci piacciono. Il sindaco parla spesso di “turismo sostenibile”, che può essere un termine adatto per determinate iniziative ma che potrebbe far sorgere dubbi riguardo ad altre. Ad esempio, ci chiediamo se e quanto si tenga conto dei bisogni dei budriesi rispetto a quelli dei turisti, quando si occupano strade e piazze rendendo complicata la vita quotidiana dei residenti, sia per quanto riguarda l’accesso agli spazi pubblici che per quanto riguarda il rumore, per non parlare dei rifiuti dovuti all’elevato utilizzo dell’usa e getta. E’ un’idea di sostenibilità che somiglia molto più ad una progressiva mercificazione del territorio, e dietro l’apparato organizzativo di alcuni eventi sappiamo che esistono flussi economici e ne conosciamo i beneficiari. Insomma: a nostro giudizio negli ultimi mesi questo processo di riorganizzazione di turismo e cultura oltre a rivelarsi costoso sta mancando di equilibrio, sbilanciato com’è verso i desiderata di amministrazione e Pro loco e a discapito dei residenti.

Aggiungiamo poi una valutazione personale: questa amministrazione sta procedendo con queste accelerazioni siglando atti che impegneranno anche colui o colei che diventerà sindaco nel 2022 e che potrebbe non aver alcuna intenzione di seguire questa strada.

Quindi ci rivolgiamo a Mazzanti per dirgli che sarebbe auspicabile che in questi suoi ultimi mesi da sindaco egli evitasse, per quanto possibile, di dare vita a convenzioni come quella per l’Infopoint, fatta a 9 mesi dalla fine del mandato ma che ha una durata che arriva al Dicembre 2023. 

Infine, un’altra variazione sulla quale nutriamo perplessità è l’aumento di 36mila euro per servizi integrativi all’assistenza scolastica, e qui le nostre perplessità derivano dal fatto di non essere ancora riusciti a capire se questi 36mila euro siano davvero un incremento sufficiente a coprire le richieste pervenute dalle scuole. Ci spieghiamo meglio, per evitare fraintendimenti: poche settimane fa, su Facebook, il sindaco scrisse che per dare risposta alle richieste pervenute sarebbe stato necessario aumentare la spesa di 100mila euro per il 2021 e di 240mila euro per il 2022. In commissione invece il dottor Palladino ha detto, testualmente, che questo incremento di spesa di 36mila euro corrisponde a tutte le richieste pervenute dal settore. Dal nostro punto di vista su temi come questo non possono essere ammesse ambiguità. Cioè delle due l’una: o è vero quello che scrisse il sindaco oppure è vero quello che ci ha comunicato il responsabile dei servizi finanziari. 

Qui il commento a fine Consiglio Comunale della nostra capogruppo Badiali