Report Consiglio Comunale 30 settembre 2021

Giovedì 30 settembre si è tenuto il Consiglio Comunale, come abbiamo fatto praticamente sempre, condividiamo qui alcune riflessioni che il gruppo ha fatto durante la discussione.

Per quanto riguarda la modifica dell’accordo tra i comuni che consentirebbe, di fatto, la realizzazione di un grande polo logistico nel Comune di Malalbergo, abbiamo scritto qui.

L’altro punto su cui siamo intervenuti, attraverso la capogruppo Badiali è relativo alla variazione di bilancio.

Se le variazioni di bilancio fossero votabili per parti separate, come gruppo, Budrio Più non avrebbe difficoltà a votare favorevolmente alcuni degli scostamenti nella delibera.
Sappiamo però che non funziona così, perché il voto è unico e quindi non permette di fare dei distinguo tra le singole variazioni, circa una settantina, sottoposte all’esame del Consiglio Comunale.

Nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione per argomentare, abbiamo spiegato alcune cose molto ovvie per chi amministra ormai da 5 anni, ma pensiamo sia giusto dare sempre un riscontro ai cittadini.

Tre cose generali in premessa:

  • non sempre la cifra roboante significa efficienza
  • si può essere d’accordo sulla necessità di intervenire in un’attività, ma essere in disaccordo sulla modalità adottata
  • le opposizioni – Mazzanti ce lo ha insegnato per anni – non è molto difficile che votino il bilancio e i suoi “derivati”. Noi ogni volta motiviamo – in modo molto rispettoso – spiegando cosa avremmo fatto di diverso o le cose che non ci convincono.

 

Vediamo nel dettaglio alcuni temi della variazione su cui potremmo essere anche d’accordo, ma per i quali poi non siamo d’accordo sulle modalità di applicazione scelte dall’amministrazione Mazzanti. Scegliamo gli stessi temi di cui ha parlato lui, così almeno il ragionamento prova di essere lineare:

C’è l’aumento di spesa di 100mila euro, provenienti dal fondone statale, per gli aiuti allo sport.
Metà di questo importo andrà in contributi alle associazioni, e questo va bene. L’altra metà, come appurato in commissione, andrà invece in voucher destinati alle famiglie, una sorta di sconto sulle rette che esse pagano per i corsi sportivi frequentati dai figli. 

Abbiamo chiesto ai colleghi della maggioranza di mettersi un attimo nei panni di Budrio Più, come gruppo che in questo Consiglio presentò una mozione sul trasporto sociale (una sorta anche di provocazione, visto che nella voce delle entrate per questo servizio abbiamo solo 1.000€, cioé i soldi pagati dagli utenti che non usufruiscono gratuitamente del servizio) che fu respinto perché, parole del sindaco e della consigliera Dall’Olio: chi può permettersi di pagare un servizio lo deve fare per permettere di dare gratuitamente quello stesso servizio a chi è in stato di bisogno e anche perché il principio di equità è diverso dal principio di uguaglianza e quindi bisogna sempre agevolare i più deboli facendo contribuire chi se lo può permettere. 

Un principio condivisibile, anzi, molto spesso da noi perseguito e incentivato.

Però incoerente poi con la scelta dei voucher dove sostanzialmente si fanno parti uguali tra diseguali, un principio che per questa amministrazione deve essere applicato se si tratta di rinunciare a mille euro di entrate dei trasporti sociali ma di cui non ci si preoccupa ora che si tratta di 50mila euro da distribuire alle famiglie.

Il sindaco in commissione ci ha detto che utilizzare l’Isee avrebbe reso tutto troppo complicato. Ci lasci dire che a nostro avviso basterebbe fare un avviso pubblico diretto alle famiglie, anziché alle società sportive, fissando un valore dell’Isee adeguato ed offrendo ai soli aventi diritto, che a quel punto non sarebbero moltissimi, cifre ben più significative dei 50 euro dati a pioggia lo scorso anno, indistintamente a circa 600 famiglie. Oltretutto, se non ricordiamo male, dei 50mila euro stanziati per i voucher nel 2020 ne furono utilizzati solo 30mila. Insomma: con questi soldi si potrebbe intervenire e forse pagare per intero le rette a tutte le famiglie in stato di necessità. Invece avremo uno sconto di 50 euro concesso a tutti, anche a figli di famiglie benestanti e questo ci induce a ritenere che questa sia una scelta intrisa di personalismo e della volontà di mettere un marchio politico all’operazione, tarandola in maniera che raggiunga quanti più destinatari possibile e cercando così di innescare dinamiche che hanno a che vedere con la ricerca di consenso. 

Un’altra variazione che non ci convince, pur nella sua esiguità, è rappresentata dai 6mila euro che, ci è stato detto in commissione, saranno utilizzati per retribuire un addetto comunicazione allo sviluppo del turismo. Siamo abbastanza preoccupati, non certo da questo piccolo stanziamento ma nel merito e nel metodo di alcune accelerazioni con cui si va sviluppando la riorganizzazione dei settori della cultura e del turismo. Al di là della evidente dilatazione delle spese, non possiamo non osservare l’ostinazione nel perseguire soluzioni ispirate da un modello di turistificazione del nostro paese che, seppur velleitarie, non ci piacciono. Il sindaco parla spesso di “turismo sostenibile”, che può essere un termine adatto per determinate iniziative ma che potrebbe far sorgere dubbi riguardo ad altre. Ad esempio, ci chiediamo se e quanto si tenga conto dei bisogni dei budriesi rispetto a quelli dei turisti, quando si occupano strade e piazze rendendo complicata la vita quotidiana dei residenti, sia per quanto riguarda l’accesso agli spazi pubblici che per quanto riguarda il rumore, per non parlare dei rifiuti dovuti all’elevato utilizzo dell’usa e getta. E’ un’idea di sostenibilità che somiglia molto più ad una progressiva mercificazione del territorio, e dietro l’apparato organizzativo di alcuni eventi sappiamo che esistono flussi economici e ne conosciamo i beneficiari. Insomma: a nostro giudizio negli ultimi mesi questo processo di riorganizzazione di turismo e cultura oltre a rivelarsi costoso sta mancando di equilibrio, sbilanciato com’è verso i desiderata di amministrazione e Pro loco e a discapito dei residenti.

Aggiungiamo poi una valutazione personale: questa amministrazione sta procedendo con queste accelerazioni siglando atti che impegneranno anche colui o colei che diventerà sindaco nel 2022 e che potrebbe non aver alcuna intenzione di seguire questa strada.

Quindi ci rivolgiamo a Mazzanti per dirgli che sarebbe auspicabile che in questi suoi ultimi mesi da sindaco egli evitasse, per quanto possibile, di dare vita a convenzioni come quella per l’Infopoint, fatta a 9 mesi dalla fine del mandato ma che ha una durata che arriva al Dicembre 2023. 

Infine, un’altra variazione sulla quale nutriamo perplessità è l’aumento di 36mila euro per servizi integrativi all’assistenza scolastica, e qui le nostre perplessità derivano dal fatto di non essere ancora riusciti a capire se questi 36mila euro siano davvero un incremento sufficiente a coprire le richieste pervenute dalle scuole. Ci spieghiamo meglio, per evitare fraintendimenti: poche settimane fa, su Facebook, il sindaco scrisse che per dare risposta alle richieste pervenute sarebbe stato necessario aumentare la spesa di 100mila euro per il 2021 e di 240mila euro per il 2022. In commissione invece il dottor Palladino ha detto, testualmente, che questo incremento di spesa di 36mila euro corrisponde a tutte le richieste pervenute dal settore. Dal nostro punto di vista su temi come questo non possono essere ammesse ambiguità. Cioè delle due l’una: o è vero quello che scrisse il sindaco oppure è vero quello che ci ha comunicato il responsabile dei servizi finanziari. 

Qui il commento a fine Consiglio Comunale della nostra capogruppo Badiali