A Brera (Milano) la mostra di Lidia Bagnoli “Scorie del tempo”

Inizia oggi 26 ottobre 2022 – e si conclude il 29 gennaio 2023 – la mostra antologica di opere su carta di Lidia Bagnoli presso la biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera, in Milano.

Lidia Bagnoli ha insegnato a Brera per oltre venti anni e abita tra Boston e la nostra campagna, più precisamente a Dugliolo dove, da un antico oratorio, ha ricavato il suo studio artistico, un luogo suggestivo e unico per le nostre terre.

Oltre alle numerosissime mostre personali e collettive, ha messo a disposizione il suo alto profilo artistico nella collaborazione con diverse realtà del nostro territorio, come il Carnevale di Vedrana, la Fiera della Cipolla e la Giornata contro la violenza sulle donne.

 

All’apertura della mostra ha partecipato anche la Sindaca Debora Badiali. L’antologia è intitolata Scorie del tempo e riportiamo qui alcuni brani della sua presentazione, curata da Lorella Giudici:

 

non c’è distanza tra il millennio e l’istante (E. Montale)

[…] una vertigine che trasforma le facciate dei palazzi veneziani o genovesi in muri invalicabili, gli antichi velieri in relitti scheletrici, gli alberi secchi come radici in desolati crocifissi e le vestigia di archeologia industriale in spettrali città dantesche.

Lidia Bagnoli ha immortalato le sue Scorie dopo averle raccolte lungo le strade della vita, le ha chiuse dentro paesaggi carichi di ombre, di macerie, di plumbei silenzi.

[…] un dialogo serrato tra simboli e materia, tra dentro e fuori, tra certezze e speranze, alla continua ricerca di significati, di risposte, di segreti.

Sono carte, queste di Lidia, che hanno la “pelle” graffiata dalla punta della matita, hanno i colori impolverati dalla fuliggine del carbone e lo spazio trafitto da bagliori temporaleschi.

Sono visioni che […] portano in filigrana, impressa nella loro essenziale monumentalità, la dimestichezza con lo spazio scenico, arte in cui Lidia Bagnoli per tanti anni ha sperimentato la propria espressività.

Nonostante le tinte cupe e pensose, i crolli, le nere scorticazioni e gli accenti di ruggine, qua e là affiorano scritte e segni di speranza e di salvezza […] Monumenti e luoghi iconici, reperti antichi e ricchi di storia restano immobili, arroccati in un dignitoso e distaccato silenzio. Vestigia ormai anacronistiche, private quasi del tutto del loro originario valore politico e etico, ma pur sempre riconoscibili e spendibili in un ideale ed estremo messaggio di riscatto.