Consiglio Comunale del 27 febbraio - Risposta al Question Time sul finanziamento del Ponte di Via Rabuina
Durante il Consiglio Comunale del 27 febbraio il gruppo di opposizione “Noi per Budrio” ha presentato un Question Time riguardo una fantomatica rinuncia da parte dell’Amministrazione del finanziamento della demolizione e ricostruzione del ponte di via Rabuina.
Come sempre la realtà è ben distante da questa narrazione errata ed in malafede, pubblichiamo la risposta della Sindaca Badiali, come sempre chiara e completa.
L’Amministrazione non ha mai espresso nessuna volontà di rinunciare ad alcun finanziamento, anzi pare estremamente censurabile la formulazione della domanda che per l’appunto contiene diverse falsità non supportate da nessun atto.
Il Comune di Budrio in seguito all’alluvione del 2023 ha proceduto ad una ricognizione puntuale dei danni subiti da quell’evento indicando tra gli stessi il Ponte di via Rabuina. Da quella ricognizione (peraltro, anch’essa messa in dubbio dai tavoli della minoranza che in quell’occasione affermava che “il Comune non era tra i destinatari dei finanziamenti per il sostegno alle popolazioni alluvionati”) ne è conseguita l’ordinanza 13/2023 che ha assegnato al Comune 6.100.000 € per la demolizione e ricostruzione del ponte in questione, oltre a 3 milioni per la messa in sicurezza dei fossi e 10 per le viabilità e la riasfaltatura delle strade. Se l’Amministrazione avesse richiesto la sola demolizione, l’importo assegnato sarebbe stato conseguentemente di gran lunga inferiore senza poi prevedere alcunché per la ricostruzione nelle ordinanze commissariali successive.Le successive ordinanze del Commissario alla ricostruzione 33/355 dell’ottobre 2024 hanno rimodulato gli interventi in quanto a costi e definito, quale linea di finanziamento, i Fondi PNRR. Con l’occasione sono stati stralciate le risorse relative ai lavori due ponti interessati (Via Rabuina e La Motta) e rimandandole a Fondi speciali. Stralciare i ponti è legato al fatto che il lavori PNNR hanno una scadenza assegnata per ottenere i finanziamenti (giugno 2026) e che per quella data sarebbe stato impossibile per chiunque immaginarne la realizzazione, soprattutto dal momento che l’ordinanza è stata firmata a fine 2024. Ripetiamo però, sono stati rimandati a nuova ordinanza gli importi per i lavori, il tema in sé “Demolizione e ricostruzione del ponte di via Rabuina” è ben presente nell’ordinanza, proprio perchè vengono previsti i fondi per la progettazione.
L’interrogazione legittima sarebbe stata il perché di questo ritardo, corretto, ma non andrebbe fatta in questa sede.Successivamente, con Determinazione n. 1091 del 14/12/2023, è stato affidato l’incarico di redigere lo Studio di Fattibilità Tecnico-Economica per il nuovo ponte. Gli approfondimenti tecnici e i confronti con la Struttura regionale competente per il torrente Idice hanno però evidenziato l’opportunità di progettare un ponte più alto e più lungo (circa 80 metri di luce libera), a campata unica e senza pile intermedie, in modo da eliminare ogni ostacolo al deflusso delle piene e al trasporto solido. Questa scelta progettuale, volta a garantire la massima sicurezza idraulica, include anche una risagomatura della sezione del torrente con protezioni in massi, così da preservare nel tempo la struttura da eventuali fenomeni erosivi.
L’adeguamento progettuale ha comportato un incremento dei costi, passati a circa 9.753.424,79 euro (a fronte dei 6 originari). Con nota prot. n. 17639/2024 del 12 giugno 2024, il Comune di Budrio ha quindi richiesto alla Struttura commissariale e alla Regione Emilia-Romagna un finanziamento aggiuntivo, senza ricevere, però, alcun riscontro.
Per venire alla cronaca più recente, una volta definito il riassetto dei ruoli del Commissario Straordinario e della Presidenza della Regione è stata rinnovata l’istanza afferente il Ponte affinché l’ intervento venga finanziato integralmente così come richiesto originariamente. E ci aspettiamo che in tempi brevi che questo venga recepito in una nuova ordinanza . In conclusione quanto accaduto è l’esatto opposto di quanto sotteso nella formulazione della domanda.
Circa il secondo quesito facciamo notare che il Ponte di Via Rabuina è attualmente inibito alla circolazione proprio per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Se poi anche in questo caso si vuole insinuare che quel ponte sia stata la causa dell’evento, invitiamo ad utilizzare la massima cautela in tali narrazioni poiché la circostanza non risulta accertata in alcuna sede istituzionale a ciò deputata. Come detto non è possibile procedere con una demolizione autonoma poiché l’intervento deve essere finanziato con risorse pubbliche rientrando in un procedimento di competenza ministeriale e commissariale e anche perché non vi sono evidenze tecniche che impongano la separazione dei due interventi.
Ci teniamo ancora una volta a rimarcare che la Classe di Attenzione complessiva del ponte è stata classificata come “Media”. Ciò significa che, allo stato attuale, non è emersa una situazione di pericolo imminente di crollo, ma esistono alcune criticità che richiedono attenzione e monitoraggio, cosa che viene costantemente fatta.Facciamo ora un esercizio con la fantasia, evidentemente utile a chi ci segue da casa, dal momento che è inutile farlo per chi ancora non ha capito alla terza volta che lo spieghiamo e che tra l’altro ha amministrato il paese per 5 anni, quindi alcune procedure dovrebbe conoscerle, anche se qualche dubbio inizia a sorgere…
- Facciamo finta di considerare carta straccia il parere di tecnici e perizie e quindi decidiamo di abbattere il ponte in questione con risorse comunali
- Questa decisione, ingiustificata, non porterebbe comunque alla demolizione del ponte domattina, infatti si può scegliere di ignorare i fattori tecnici ed economici, ma non si può fare lo stesso con le regole. Non esiste una procedura “speciale” che autorizza un ente a decidere di demolire un ponte e tirarlo giù il giorno dopo. Mi sorprende che gente che ha amministrato, amministra e che ogni giorno ci “insegna” le cose non lo sappia.
- Seguire delle regole significa che tra progettazione e gare l’effettiva demolizione non avverrebbe prima di 12 mesi. I consiglieri presenti in sala sanno o meglio – dovrebbero sapere, arrivati a questo punto – che un lavoro sopra i 150.000€ necessita di una gara pubblica. Se non lo sanno, forse prima di sentenziare pubblicamente, farebbero bene a studiare.
- Bene, andiamo avanti con la fantasia, avviamo questo iter, nel mentre arriva l’ordinanza che assegna i fondi richiesti per l’abbattimento e la ricostruzione del ponte con fondi del governo, tra l’altro con una progettazione già praticamente fatta (come da ordinanza di ottobre 2024)
- Cosa facciamo? Diciamo “no grazie”, abbiamo già avviato una nuova progettazione che culminerà con l’abbattimento del ponte a spese del comune tra un anno (e la ricostruzione poi?)
Tutto questo non sta in piedi.
Spiace che chi ricopre un ruolo pubblico, non conosca questi iter. Risulta evidente però che non solo non vi sia venuto il dubbio di verificare procedure nazionali, non certo inventate dalla sottoscritta, ma con estrema sicurezza le stiate spacciando come soluzione a cittadini che, a differenza vostra, non sono tenuti a sapere procedimenti e che giustamente sono preoccupati, con le vostre “sensazioni” ancora di più.
Questa è stata la risposta completa, corredata di dati e motivazioni tecniche, non interpretabili.