Giorno della Memoria 2021 - la deportazione delle donne

Il 27 gennaio 1945 fu l’Armata Rossa a spalancare i cancelli del campo di Auschwitz, liberando gli ultimi sopravvissuti, circa 7mila prigionieri.

Nel Giorno della Memoria, in Italia, si ricorda “la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte”.
Negli anni del nazifascismo milioni di persone furono deportate per le proprie opinioni politiche, perché appartenenti a minoranze etniche o religiose o a gruppi sociali considerati devianti (omosessuali, malati di mente, disabili). Le vittime furono fra i 13 e i 19 milioni.
 
Gli ebrei usano la parola Shoah (distruzione). Circa 6 dei 9,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa scomparvero in pochi anni.
 
Il numero di rom e sinti in Europa passò da quasi un milione a 500.000 persone. Nei campi di concentramento e sterminio erano segregati persino tra i segregati.
 
La difesa della razza era anche lo sterminio dei disabili fisici o mentali. E venivano considerati malati anche i prigionieri dei lager che portavano il triangolo rosa: gli omosessuali. Furono 100.000 i deportati omosessuali dell’olocausto.
 
Il triangolo rosso cucito sugli abiti nei lager segnalava un altro tipo di prigionieri: gli oppositori politici. 4.350.000 tra comunisti, liberali, antifascisti in genere furono deportati con accuse quali resistenza ideologica, sabotaggi, tentata evasione. Per i nazisti erano in odor di marxismo anche i cosiddetti “Bibelforscher“, i testimoni di Geova, l’unica minoranza ad essere perseguitata per motivi religiosi.
 
Abbiamo organizzato una diretta perché vogliamo ricordare attraverso le testimonianze delle donne internate nei campi, perché ricordare significa rimettere nel cuore persone, sogni, speranze, significa impedire l’oblio e la scomparsa di quelle esperienze. Perché storia e memoria possano camminare insieme.
 
Con le letture del video abbiamo ricostruito l’atroce percorso che i deportati hanno dovuto attraversare: dalla cattura alla prigionia, dalle torture al difficile ritorno a casa e a una normalità impossibile. Per le donne si è aggiunta la sofferenza di non essere ascoltate e credute.
Lo abbiamo fatto dando voce alle sopravvissute e alle loro testimonianze, restituendo la complessità della tragedia delle deportazioni e dello sterminio che ha colpito pesantemente il popolo ebraico e anche altri gruppi etnici, politici e religiosi.