Ospedale di Budrio e Casa della Salute. Pandemia e oltre.

Martedì 2 febbraio abbiamo parlato in diretta con Giuliano Barigazzi (presidente della Conferenza socio-sanitaria metropolitana) ed Erika Ferranti (sindaco di Bentivoglio, presidente del distretto socio-sanitario Pianura Est, di cui fa parte anche Budrio) dell’Ospedale di Budrio e della Casa della Salute.

PERCHÉ QUESTA INIZIATIVA?

Come già fatto in passato siamo tornati sui temi sanitari, l’Ospedale di Budrio, la Casa della Salute e i servizi socio-sanitari del territorio.
In questo modo riempiamo un vuoto informativo che dura ormai da 4 anni. Chi parlava sempre di ospedale con toni apocalittici, da quando è sindaco non lo fa più. Lo facciamo noi, come abbiamo sempre fatto, parlando di cose concrete, di come cambia l’organizzazione della sanità, di come le strutture del nostro territorio rispondono a bisogni vecchi e nuovi.

LA RISPOSTA DELLA SANITÀ LOCALE NELLA PANDEMIA

Da un anno a questa parte la prospettiva è cambiata profondamente, con una pandemia che ha sconvolto il mondo intero. Anche qui le cose sono cambiate e molte attività “normali” degli ospedali e sul territorio sono state interrotte e rinviate.
Ma mentre nella prima ondata del virus si era praticamente chiuso tutto ciò che non era Covid, dopo l’estate c’è stato uno grande sforzo degli operatori e di tutto il sistema per recuperare la specialistica ambulatoriale, oggi completamente aperta e si è avuta “solo” il 25% in meno nell’ambito chirurgico a livello metropolitano.
Quindi, il 75% della chirurgia è rimasta attiva, anche grazie all’assunzione di molte persone per reggere. Il Covid ha mostrato quanto bisogno ci fosse di questo tipo di investimento in personale e formazione, cioè in un sistema sanitario pubblico e universale. Oltre a questo, si è chiarita ancora di più la centralità di un accompagnamento dei pazienti che deve essere prima di tutto territoriale, come ci hanno mostrato (in negativo) le esperienze regionali che hanno investito in ospedalizzazione e disinvestito in servizi territoriali.

LA CHIRURGIA DI BUDRIO SI PREPARA A RIPARTIRE

Notizia importante per la chirurgia di Budrio: se non ci sono ricadute nell’emergenza pandemica, a metà marzo si potrà riattivare l’attività chirurgica di medio e bassa complessità gestita dal Policlinico Sant’Orsola, che significa dare risposte a tante persone in attesa di un intervento non urgente ma comunque fondamentale per la qualità della vita di centinaia di pazienti che vivono qui e nei comuni limitrofi.

IL PIANO VACCINALE

Siamo in una fase di stabilizzazione del contagio: dopo il picco di novembre siamo come su un altipiano, ma dobbiamo ancora fare molta attenzione e continuare nell’attività di contact tracing, fondamentale per il contenimento del contagio.
In parallelo è iniziata la campagna vaccinale che sarà decisiva, ma siamo solo all’inizio. Il piano è nazionale e la priorità è stata vaccinare gli operatori sanitari e gli ospiti delle residenze anziani. Poi saranno vaccinati gli ultraottantenni, cosa che sta già accadendo a partire da questi giorni, con un’organizzazione complessa che prevede in questa prima fase la vaccinazione a domicilio, per poi studiare altre modalità, anche con la collaborazione dei medici di famiglia.
Qui il video, per guardare l’iniziativa