Quanta fretta, ma dove corri? Le scelte urbanistiche vanno pensate, non subite

27 ottobre 2020
 
Oggi raccontiamo una vicenda che dà l’idea delle mani in cui siamo a Budrio.
 
Nei giorni scorsi, in fretta e furia, il è stata fatta convocare una commissione per affrontare un tema importantissimo e urgentissimo. Questo l’oggetto:

MODIFICA ALL’ARTICOLO 4 DELL’ACCORDO TERRITORIALE PER GLI AMBITI PRODUTTIVI SOVRACOMUNALI DELL’UNIONE TERRE DI PIANURA SOTTOSCRITTO IL 14/05/2007 PER: LA DECLINAZIONE DELLE POLITICHE DEL PUMS E PTM SULLA LOGISTICA DI GRANDI DIMENSIONI MAGGIORI DI 10.000 MQ DI SF NELL’ “HUB METROPOLITANO” DI ALTEDO (SAN PIETRO IN CASALE, BENTIVOGLIO E MALALBERGO); L’INSERIMENTO DELL’ART. 4 BIS PER LA CONDIVISIONE DI UNA PROPOSTA DI INSEDIAMENTO DI UN POLO LOGISTICO DI GRANDI DIMENSIONI NEL COMUNE DI MALALBERGO
 
Quindi per capirci, in sostanza ci è stato detto: per consentire questo investimento – di dimensioni notevoli – va cambiato un accordo tra comuni che vige dal 2007. E lo dobbiamo fare in fretta, in pochi giorni, per consentire a Malalbergo di non perdere un’opportunità storica per il suo territorio.
 
Da subito abbiamo fatto notare al Comune che tutto l’iter andava contro il Regolamento del Consiglio Comunale di Budrio: infatti, non solo la convocazione non è stata fatta nei tempi, ma i documenti che consentono ai consiglieri di esprimersi sono arrivati a 24 ore dalla discussione in Commissione.
 
Quando, venerdì scorso, abbiamo posto il tema in commissione, la risposta del sindaco è stata: “quando ci sono posti di lavoro in ballo, non ci si ferma alle formalità”. Lo ha detto Mazzanti, capite?
 
Insomma, incomprensibilmente il Comune di Budrio (la sua giunta e la sua maggioranza consiliare) era muto e prono di fronte a un’evidente forzatura per un progetto enorme, che dovrebbe coinvolgere cittadini, urbanisti, associazioni, comunità, prima di essere messo ai voti dei consigli comunali. Il gruppo Effetto Budrio, senza nemmeno esprimersi in commissione (nemmeno una parola), era pronto a subire e sostenere questa operazione urbanistica.
 
In commissione (clicca qui per il video) abbiamo chiesto informazioni su viabilità (è noto a tutti che, ad esempio, la Trasversale di Pianura viene usata come scorciatoia economica dai mezzi pesanti, evitando Bologna) e impatto ambientale. Il tema economico legato ai posti di lavoro è importantissimo, ma non si può venir meno, nel 2020, a un’analisi più complessiva legata alla sostenibilità (intesa in senso ampio) e agli impatti sul territorio. Abbiamo altresì chiesto cosa sarebbe successo se un comune non avesse votato questa proposta di modifica (era appena uscita la convocazione del Consiglio Comunale di Minerbio senza questo punto tra gli argomenti da trattare) e se fosse possibile rimandare la trattazione di questo punto a un altro Consiglio Comunale, visto che non è indicata una scadenza a ottobre (in questo modo i consiglieri avrebbero potuto arrivare pronti e studiare per bene le carte, fare approfondimenti..).
 
Alla prima domanda non ci è stato risposto, alla seconda si è deciso di tirare dritto. Perfino la responsabile del settore del Comune di Budrio si è detta in imbarazzo per aver dovuto preparare con così poco tempo degli atti di un progetto che andrebbe studiato di più.
Ma la maggioranza di Effetto Budrio sarebbe andata avanti serena.
 
Sappiamo di non essere stati i soli ad aver posto domande, in alcuni altri comuni ci si è interrogati sul tema, senza arrivare a convocare in modo forzato e fuori dai tempi del Regolamento il Consiglio Comunale facendo domande nel merito del progetto e si sono interrogati sulla correttezza e la legittimità della procedura più generale. Ieri l’epilogo, per motivi di salute del sindaco (a cui auguriamo pronta guarigione) il Consiglio Comunale di Malalbergo convocato per il 27 ottobre per trattare il punto viene annullato.
E di conseguenza il punto viene ritirato anche da Budrio.
 
Siamo allo sbando, siamo in mano a nessuno.
Qui a Budrio chiunque può arrivare da fuori con una proposta di delibera urbanistica. Il sindaco non ci ragiona, non la fa studiare a nessun tecnico, se ne fa difensore e sostenitore, anche contro il regolamento comunale e contro il buon senso. La sua maggioranza non ha né voglia né competenze per esprimersi.
 
Ora che tutto è svanito, rimane un comune incapace di dire la sua e sbeffeggiato dagli eventi: prima ha mosso mari e monti per convocare in ritardo la commissione, senza uno straccio di documento su cui farsi un’idea e votare; poi toglie la delibera dall’ordine del giorno fischiettando, come se niente fosse.
 
Ecco in quali mani siamo.