I veri numeri di Budrio dietro il premio Rifiuti Zero

Mercoledì 5 maggio l’amministrazione comunale di Budrio ha reso noto di essere tra i vincitori del premio #SOTTOMURO100KG

Questo è il testo trionfante con cui l’amministrazione di Budrio ha comunicato il premio: I valori ottenuti ci dicono che nel Comune di Budrio, grazie al nuovo sistema misto (cassonetto-porta a porta) è stata raggiunta una maggiore consapevolezza nella raccolta differenziata, nei meccanismi della circolarità del recupero e del riuso dei materiali di cui si compongono i vari rifiuti. Un risultato che premia le scelte dell’Amministrazione comunale e gli stessi cittadini che hanno dimostrato di aver recepito ed apprezzato il cambiamento, adottando modalità virtuose.”
 
MA NON È PROPRIO COSÌ
 
Premessa: vanno benissimo i premi, ma vanno dette due cose.
  1. I numeri di Budrio stanno peggiorando, nelle percentuali e nella qualità
  2. L’amministrazione non parla mai di questi temi. Poi interviene a spot per comunicare (male) un premio e induce i cittadini a pensare che vada tutto bene. Ma non è così. Basta girare per strada per capirlo. Un’amministrazione dovrebbe sensibilizzare i cittadini e dovrebbe anche dare informazioni complete e precise.
VEDIAMO NEL DETTAGLIO
 
Il premio “Sotto il Muro dei 100Kg: comuni verso rifiuti zero” è organizzato dalla Rete Rifiuti Zero e viene conferito ai Comuni che producono meno di 100kg di Rifiuti Non Riciclati (RNR) per abitante. Per Rifiuti Non Riciclati si intendono non solo i Rifiuti Indifferenziati, come normalmente interpretano tutti, ma anche quelle raccolte differenziate che sono smaltite direttamente in inceneritore (ad esempio medicinali, vernici ecc.) e tutti gli scarti delle raccolte differenziate prodotti nei processi di selezione e riciclo. Quindi, anche i materiali che normalmente vengono considerati “a recupero energetico” perché alimentano inceneritori che producono energia, rientrano nel Rifiuto Non Riciclato.
 
Nel 2019, mediamente in Emilia-Romagna queste quantità pro-capite sono:
RNR = 194 + 10 + 47 = 251 kg/ab
 
Visto il risultato medio, si capisce che stare sotto i 100 kg/ab è veramente un ottimo risultato, ma ricordiamo che il Patto per il Lavoro e il Clima pone come obiettivo una soglia di 110 kg/ab per tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna al 2030 e quindi il lavoro da fare è ancora parecchio.
 
Dai dati ufficiali è facile calcolare il parametro RNR a livello regionale, purtroppo quando si vuole scendere a livello comunale diventa molto più difficile perché non esistono dati puntuali: il metodo allora è stato quello di trovare degli indicatori medi per ciascun metodo di raccolta e per tipologia di rifiuto e applicare questi indicatori alle quantità di rifiuti di ciascun comune. Questi calcoli si basano su analisi merceologiche dei rifiuti che la Regione ha fatto nel 2019 in diversi Comuni e dai dati che provengono dagli impianti di riciclaggio.
 
Da questa indagine si nota subito che gli scarti maggiori si hanno nei sistemi a raccolta stradale, mentre in quelli a porta a porta la percentuale di scarto è la più piccola. È un dato che conferma quello che tutti possono constatare anche personalmente, cioè che nei cassonetti della raccolta differenziata va a finire molto materiale estraneo e questo, oltre ad aumentare lo scarto, compromette la qualità complessiva e fa incrementare i costi di trattamento.
 
DETTO QUESTO VENIAMO AL PREMIO
 
Su 328 Comuni della Regione, solo 19 sono rimasti sotto la soglia dei 100 kg/ab; è stato però dato un attestato anche a quelli che si sono posizionati sotto ai 150 kg/ab: qui ce ne sono 54 e Budrio è tra questi, con un quantitativo di 131.7 kg/ab.
 
Però bisogna chiarire un dettaglio: i dati sono quelli del 2019, anno in cui Budrio dal PaP è tornato (da giugno) a un sistema prevalentemente stradale. Ma Budrio in quell’anno è stato classificato con un sistema Porta a Porta con tariffa puntuale e quindi sono stati applicati gli indicatori di questa categoria per calcolare lo scarto della differenziata. Si può ben capire che non era questa la situazione reale del 2019, ma soprattutto non è quella attuale, e che se si fossero applicati i parametri della raccolta stradale o ibrida che sia, non saremmo entrati in quella classifica.
Anche i numeri complessivi ce lo stanno dicendo: a Budrio i rifiuti totali per abitante stanno di nuovo crescendo e quando finalmente si abbandonerà ufficialmente la semplice e poco significativa percentuale di differenziata come unico indicatore della bontà di un sistema di raccolta rifiuti, ma si considererà anche la qualità e i costi della differenziata, si scoprirà che le cose non sono come ce le stanno raccontando.
Il Comune di Budrio si dichiara orgoglioso di dati che ci dicono che dal 2016 ad oggi la mole di rifiuti prodotti é aumentata del 20% : 2.000 tonnellate in più all’anno.
 
Sarà la classifica del prossimo anno che terrà conto nei parametri di un intero anno (2020) gestito con la raccolta stradale.
 
Al Comune di Budrio sarebbe bastato poco – se la volontà fosse quella di informare i cittadini e non solo quella di sostenere la battaglia cieca di Mazzanti – per verificare che non è stato premiato per il sistema di raccolta misto. Lo dice la tabella allegata alla graduatoria del premio.
Arrivati a questo punto non pensiamo sia una svista, ma la mistificazione solita del sindaco, che ormai abbraccia anche la comunicazione istituzionale dell’Ente.