Un fact checking sulle parole di Mazzanti a proposito della chiusura dei passaggi a livello e della ferrovia

Ogni giorno, chi apre Facebook legge una dichiarazione di Maurizio Mazzanri. Quando parla del Comune di Budrio, ciò che scrive non è mai del tutto vero (usiamo un eufemismo). Non ci sarebbe niente di male, se non fosse che chi scrive è il rappresentante legale del comune.

Questa volta torniamo a un suo grande classico, di cui abbiamo già parlato molte volte. Analizziamo quindi frase per frase ciò che scrive il sindaco (ormai in scadenza) di Budrio.

Partiamo.

Mazzanti: “Tutto comincia nel 2009 quando l’amministrazione di allora firma un accordo con FER e Regione Emilia-Romagna per la chiusura di due passaggi a livello, quello di Via Zenzalino/Primo Maggio e quello di Via del Moro.”

SBAGLIATO. 

Mazzanti, per manipolare l’opinione di chi lo legge, cita solo i passaggi a livello che non sono stati chiusi mentre fa finta di dimenticare che in quello stesso accordo erano previste opere che invece sono state fatte e concluse: la chiusura del PL di via Mauro e l’adeguamento del PL di via Benni. 

Mazzanti: “Il Comune ricevette un milione di euro dalla Regione per fare il ponte su Via del Moro, mentre per il sottopasso di Via Zenzalino/Primo Maggio i costi erano a carico tutti del Comune.”

INGANNEVOLE E OMISSIVO

La realizzazione del sottopasso di via Zenzalino/Primo Maggio, come previsto dall’accordo, era condizionata agli oneri di urbanizzazione del comparto “Romantica”. Ma la crisi edilizia ha allungato i tempi della realizzazione del comparto. Mazzanti lo sa bene perché è stata proprio la sua amministrazione a ridefinire le opere di urbanizzazione da realizzare, oltre a incassare la quota sulle infrastrutture generali. Quindi: è vero che nel 2009 il Comune si impegnò a realizzare il sottopasso, ma solo a fronte del reperimento delle necessarie risorse, perfettamente indicate nell’accordo di programma, che riportiamo in immagine qui sotto.

Mazzanti: “Non solo i lavori non vengono fatti ma il milione ricevuto non venne accantonato e vincolato ma messo a bilancio e speso per altro.”

INUTILI INSINAZIONI

Siamo al solito “metodo Mazzanti” che getta fango per vedere l’effetto che fa. Scrive “il milione viene speso per altro”, sapendo di fare un’insinuazione lasciando intendere “spesi per chissà che cosa“. Il milione venne utilizzato per fare altre opere per la comunità, come già ampiamente documentato. Mazzanti, peraltro, non può rilevare alcuna irregolarità, perché le autorità preposte ai controlli contabili sui comuni non hanno mai mosso osservazioni in merito.

Mazzanti: “Passano dieci anni dove nessuno si preoccupa di quell’accordo” 

FALSO

Questa è una falsità. Il vecchio accordo prevedeva 4 punti, 2 dei quali sono stati realizzati (adeguamento PL via Benni e chiusura PL via Mauro). Sono rimasti irrealizzati 2 punti, ma per precise ragioni: la chiusura del PL di via Zenzalino (come abbiamo visto sopra) era condizionata alla realizzazione del comparto “Romantica”; la chiusura del PL di via del Moro era condizionata dalla realizzazione del comparto C2.11 (vedi foto sotto) i cui attuatori sono però falliti. Inoltre, a dimostrazione del fatto che non è vero che per 10 anni nessuno si sia occupato dell’accordo di programma, va ricordato che nel 2016 il sindaco Pierini sottoscrisse con FER un atto ricognitivo teso a rimodulare i rapporti economici con Fer, proprio alla luce delle novità emerse.

Mazzanti: “il 2 gennaio 2018, primo giorno del mio primo anno completo di mandato, FER e Regione chiedono a me conto di quell’accordo”

RIDICOLO ED EGOCENTRICO

FER scrisse al Comune, non a lui. E il fatto che lui scriva “ a me “ la dice lunga su come Mazzanti intenda il suo ruolo e soprattutto su come per lui chi gli sta intorno non conti, ai suoi occhi nulla. C’è LUI, sempre LUI e solo LUI. 

Mazzanti: “…ricordando che in caso di inadempienza il Comune avrebbe dovuto restituire il milione di euro oltre gli interessi di legge per dieci anni.”

OMISSIVO E FALSO

Anche qui Mazzanti dimostra di voler manipolare l’opinione di chi legge. L’alternativa non era: restituire il milione con interessi, oppure realizzare tutte le opere necessarie per chiudere i due PL (il ponte su via del Moro e il sottopasso di via Zenzalino). La realtà la conosciamo ed è ben diversa. Infatti, FER mise il Comune davanti a questo bivio: chiudere il PL di via del Moro (anche solo con una “sbarra” quindi senza fare il ponte, oppure restituire il milione più interessi. 

Mazzanti: “Per evitare un danno economico insostenibile (a inizio 2018 il Comune era impegolato con i debiti della società patrimoniale Step, oggi tutti pagati, per fortuna aggiungo)”

FALSO

Mazzanti mente e nasconde che Regione e Fer proposero un pagamento rateale e dilazionato del milione di euro in 10 anni. Quindi circa 100.000 euro di rata all’anno, quindi non certo un “danno economico insostenibile” per un Comune che può contare su entrate annuali nell’ordine di 13 milioni.

Mazzanti: “proposi a FER e Regione una modifica a quell’accordo che prevedesse in sostituzione la chiusura di altri tre passaggi a livello e la realizzazione di opere pubbliche compensative invece che la restituzione del milione e interessi.”

Cominciamo con una precisazione: nei primi incontri con FER e Regione, nella primavera 2018, Mazzanti confermò la validità del vecchio accordo di programma e si impegnò a chiudere il passaggio a livello di via del Moro per poi realizzare il ponte. Nei mesi successivi però Mazzanti cambiò rotta; improvvisamente sparì la chiusura del PL di via del Moro e quindi anche la necessità di realizzare il ponte. E così si arriva all’atto ricognitivo di Dicembre 2019: Mazzanti cerca di giustificare la sua scelta, del tutto arbitraria, attraverso il ragionamento “piuttosto che restituire il milione, con quei soldi realizzo opere pubbliche”. Ma il sindaco scarta colpevolmente la soluzione più logica: se non si vuole restituire il milione perché si preferisce fare nuove opere, allora avrebbe potuto semplicemente chiudere il PL di via Moro e fare il sovrappasso, rispettando l’accordo di programma. Questa scelta gli avrebbe permesso di ricevere dalla Regione altri 500.000 euro di finanziamenti, che invece col nuovo accordo sono spariti.

Inoltre, alla luce della realizzazione del comparto di via Albareda, quel ponte sarebbe stato di enorme importanza per il collegamento al comparto stesso: la realizzazione del ponte e la chiusura del passaggio a livello di via del Moro rientravano in un disegno organico e coerente che prevedeva uno sviluppo urbanistico nella zona ad Ovest di Budrio. L’inspiegabile rinuncia alla realizzazione del ponte pose un ostacolo a quell’idea di sviluppo urbanistico. Ma l’idea non è stata accantonata: lo dimostra il fatto che poi l’amministrazione ha siglato un accordo operativo per la realizzazione del comparto di via Albareda, un complesso residenziale che si posiziona al margine nord di quel progetto e lì sarebbe dovuta arrivare la strada di scorrimento proveniente dal ponte su via Moro e dal comparto adiacente, cioè l’ex comparto C2.11.

Proprio riguardo al comparto C2.11 è bene ricordare alcune cose: nel 2010 il Comune siglò un accordo di attuazione con una s.r.l., poi fallita nel 2013. L’accordo prevedeva, a fronte di una capacità edificatoria di 11.000 mq, la realizzazione di opere di urbanizzazione per circa 4 milioni di euro (ponte di superamento del passaggio a livello di via del Moro, ciclabile di collegamento tra stazione e Vigorso, due rotonde e la nuova strada di raccordo tra il comparto e via Rabuina. Nel Giugno 2018 i terreni del comparto furono messi all’asta fallimentare ad un prezzo risibile. Ora il comparto si è magicamente sgravato delle opere di cui un eventuale acquirente si dovrebbe far carico.

RISULTATO
Grazie ai 6 milioni di euro del Bando Periferie sono state finanziate le rotonde in zona stazione, un primo tratto della ciclabile per Vigorso e la parte di viabilità invia Edera. Poi Mazzanti ha voluto modificare l’accordo con FER, eliminando la realizzazione del ponte e prevedendo, a carico del Comune, il completamento della ciclabile per Vigorso.

Ultima cosa: Mazzanti avrebbe potuto accettare la proposta della Regione di restituire il milione a rate in dieci anni, invece si è impegnato a realizzare opere per 1,5 milioni. Ma come viene finanziato quel milione e mezzo di opere ? Intanto, utilizzerà 400mila euro di opere già fatte e pagate dall’amministrazione precedente (presumibilmente utilizzando proprio parte del famoso Milione-di-euro), vale a dire l’area di parcheggio della stazione di Mezzolara. La copertura della parte rimanente (1,1 milioni) è prevista in gran parte attraverso cessione di patrimonio comunale. Questo ci dice che Mazzanti, per pagare quel milione, molto semplicemente andrà a compensare la passività verso Fer con attività che erano già nel bilancio comunale prima ancora che lui diventasse sindaco.

Mazzanti: “A novembre 2019 in scadenza del mandato della Giunta regionale e con il rischio di dover rimettere tutto in discussione con la Giunta successiva si portò nei relativi organi (consiglio comunale e giunta regionale) l’atto ricognitivo di modifica dell’accordo con un programma dei lavori provvisorio da puntualizzare successivamente. L’atto fu portato nell’ultima seduta di Giunta regionale prima della decadenza e a fine dicembre 2019 in consiglio comunale. (…) Bisognava chiudere prima della decadenza della amministrazione regionale un nuovo accordo andando poi a definire successivamente i dettagli degli interventi. E così è stato fatto.”

FALSO

Ribadiamo cose già dette e scritte e ce ne scusiamo con chi le ha già lette. Già su Facebook il sindaco scrisse “la Regione su proposta di Donini ha votato la delibera il 18 novembre, nell’ultima giunta della legislatura”. Era una falsità, perché la Giunta regionale andò avanti a deliberare regolarmente fino al 19 Dicembre. Ma almeno stavolta Mazzanti dovrebbe aver finalmente capito che se non avesse modificato l’accordo di programma nel Dicembre 2019 avrebbe poi potuto farlo con la Giunta regionale successiva.