Documento di Programmazione: dopo due anni continuano a mancare contenuti e prospettive per Budrio

Lunedì 30 settembre, in Consiglio Comunale abbiamo discusso il DUP, Documento Unico di Programmazione, che la Giunta presenta al Consiglio per l’approvazione ed è il documento principale su cui si basano gli altri strumenti di programmazione.

Pensiamo che le osservazioni presentate in Commissione abbiano contribuito ad un miglioramento di questo documento, anche grazie alla paziente saggezza del Dr Palladino, che, con la modifica apportata all’obiettivo sul teatro, ha ristabilito un quadro accettabile di coerenza del DUP con il resto dei documenti programmatori.
 
Dobbiamo invece rilevare più di una perplessità sulla risposta che è stata data al quesito che abbiamo posto in materia di gestione dei rifiuti.
 
Avevamo fatto notare infatti come da “Studiare soluzioni e strategie che incentivino il cittadino nel migliorare la raccolta differenziata, favorendo nel contempo la pratica del riuso”e la riduzione della produzione degli imballaggi e rifiuti in genere” fosse stato trasformato in questo modo “Studiare soluzione e strategie per migliorare la raccolta differenziata” e chiesto quindi spiegazioni.
 
La prima perplessità nasce dal fatto che la risposta si pone in contraddizione con quanto affermato dal sindaco in commissione, quando ci ha detto che la pratica del riuso e la riduzione di rifiuti e imballaggi erano stati eliminati dagli obiettivi operativi in quanto ritenuti non raggiungibili nel periodo di riferimento. Affermazioni in chiaro contrasto con la risposta poi fornita dalla caposettore, quando spiega che la riformulazione dell’obiettivo deriva unicamente da una semplificazione lessicale, più precisamente per l’“impossibilità di un controllo che determini un valore puntuale” cioè, interpretiamo, non è possibile misurare il raggiungimento di tale obbiettivo. L’indicatore che serve per misurare i progressi su questo obbiettivo è invece il più semplice perché calcolabile direttamente dal Comune con i dati forniti mensilmente da ATERSIR. È il quantitativo di rifiuti di tutti i tipi, calcolato per abitante equivalente, che può essere confrontato con quello degli anni passati e quello di altri Comuni per fare le relative analisi e verificare tendenze.
È ciò che fa, ad esempio, ATERSIR stesso, che ha pubblicato proprio in questi giorni un report che analizza i risultati dell’applicazione del fondo di incentivazione.
Possiamo dire che è quasi impossibile avere informazioni sulla qualità del rifiuto, ma il quantitativo di rifiuto pro-capite è l’indicatore più semplice da ottenere e da analizzare.
La riduzione dei rifiuti di ogni tipo, differenziati e non, è l’obiettivo principale della politica europea e nazionale su questo tema: dire che non è possibile misurare tale obiettivo è davvero sorprendente. Che il sistema a cassonetti non sia incisivo sulla riduzione, anzi, porti generalmente ad un aumento, è invece una verità, comprovata da tutti i dati statistici, soprattutto se non si attivano progetti finalizzati (Budrio non ne ha presentati, a differenza di Comuni limitrofi, per ottenere finanziamenti da ATERSIR).
 
Quindi oggi non è dato sapere se la frase eliminata rappresenti o meno l’abbandono di parte di quell’obiettivo.
A questo aggiungiamo una serie di affermazioni che paiono non tenere conto del fatto che fu l’amministrazione precedente, nel 2014 e nel 2016, ad introdurre compostaggio domestico e tariffazione puntuale.
 
Passando ai servizi istituzionali, sono stati considerati come attuati e terminati gli obiettivi del potenziamento delle funzioni delle Consulte e dell’approvazione di un regolamento per i referendum locali. Sul primo punto, ci chiediamo quali elementi facciano ritenere che le funzioni delle Consulte siano state potenziate.
Fare un regolamento, fare le audizioni in Consiglio Comunale due volte l’anno, rischiano di essere solo uno specchietto per l’allodole se non si concretizzano in risposte, lavori e attività per le frazioni: in poche parole, se quello che le consulte chiedono e segnalano rimane solo nell’archivio delle registrazioni delle attività consiliari e non si traduce in azioni dell’amministrazione sul territorio.
Sul secondo punto, vorremmo ricordare che a Giugno questo Consiglio approvò una delibera per istituire un gruppo di lavoro, il gruppo è stato convocato dopo che abbiamo fatto presente in Commissione che non ci eravamo ancora mai trovati.
 
A nostro avviso questi sono obiettivi incompiuti, ben lontani dall’essere terminati (come invece viene scritto nel DUP).
 
Sul fronte della polizia municipale, vediamo che se ne continua a prevedere il potenziamento: suggeriamo la massima cautela, soprattutto alla luce dell’abnorme disallineamento dei dati correnti rispetto a quelle che erano le previsioni dell’analisi con cui fu motivato il rientro del servizio dall’Unione.
 
Per quello che riguarda lo sport, è dall’inizio del mandato che compare l’obiettivo di potenziare l’offerta di spazi, di manutenere l’esistente e di realizzare nuovi impianti. E’ un obiettivo sbandierato ma non garantito dalle necessarie coperture finanziarie, e quindi è un obiettivo fantasma, mentre la realtà ci consegna situazioni come quelle del campo da calcio di Vedrana o degli ex palloni del tennis dietro le scuole.
 
Ci sono poi due temi, quello dell’edilizia e quello dello sviluppo economico, per i quali si potrebbe accomunare lo stesso tipo di critica. Per quanto riguarda l’edilizia, nel DUP sono previste forme incentivanti per rigenerazioni e riqualificazioni strutturali, e viene da chiedersi cos’abbia impedito, un paio di settimane fa, di intervenire in sede di recepimento della delibera della Regione sugli oneri per questo tipo di interventi, che potevano essere ridotti fino addirittura al loro azzeramento. Stesso discorso può essere fatto per lo sviluppo economico, dove il DUP prevede agevolazioni per l’apertura di attività commerciali, ma anche su questo si decise di soprassedere.
Segnaliamo tra l’altro che durante l’estate alcuni comuni del bolognese hanno ottenuto un finanziamento cospicuo per la valorizzazione della rete commerciale. Budrio non solo non ha ottenuto niente, non ha nemmeno partecipato.
 
Altra nota dolente di questo DUP è l’obiettivo della revisione di tasse e tariffe. Basta un piccolo sforzo di memoria per ricordare che ad inizio mandato questo obiettivo non prevedeva una revisione di tasse e tariffe, bensì la loro riduzione. Poi, col DUP 2019-2021, la formulazione venne modificata: c’erano da aumentare l’addizionale Irpef, il valore delle aree fabbricabili e diverse tariffe, e quindi addio alla parola “riduzione”. Insomma: si è proceduto col passo del gambero, innestando una rapida retromarcia rispetto alla pretenziosa promessa elettorale della cancellazione della tassa sui passi carrai, ormai sparita dall’agenda.
 
C’è infine un ultimo tema sul quale ci vorremmo soffermare, che è quello delle attività culturali e del turismo. Due anni fa i budriesi, il cui voto va sempre rispettato, affidarono al sindaco la fascia tricolore, e con essa una serie di prerogative, una di queste anche di poter fare collaborazioni e scelte di partner guidate da rapporti fiducia. Quando sosteniamo e paghiamo pubblicazioni, anche per tramite di Pro Loco, che sono tutte dello stesso autore, non diamo un bello spettacolo. Lo stesso capita quando affidiamo la pubblicazione di due siti web, in meno di un anno, allo stesso professionista. Un modo di procedere opinabile, a prescindere dall’assidua frequentazione che il sindaco intrattiene da anni con queste persone. Sia chiaro: non siamo preoccupati per la personale credibilità politica del sindaco. Quello è un suo problema. Siamo piuttosto preoccupati per la credibilità dell’Ente, a cui teniamo.
 
Come gruppo abbiamo votato contro al punto in oggetto, non tanto perché non crediamo alla fondatezza delle previsioni di questo DUP ma soprattutto per motivazioni di natura politica.
 
Il sindaco disse che avrebbe fatto voltare pagina a Budrio, ma dopo due anni non ha ancora trovato modo di dare contenuti e prospettive nemmeno ai suoi stessi elettori, con l’unica eccezione di avere accontentato coloro che auspicavano il ritorno dei cassonetti per i rifiuti. Molti nodi stanno venendo al pettine, e forse il sindaco sta già cominciando a rassegnarsi al fatto che non riuscirà a realizzare, se non in minima parte, le promesse fatte in campagna elettorale. Finita la guerra di posizione condotta dai banchi dell’opposizione, sparita la furia iconoclasta verso i suoi predecessori, quel che resta è un portato programmatico drasticamente dimagrito rispetto alle aspettative che lui stesso aveva creato nei budriesi.