“5 milioni per lo sport”. Ma per ora stiamo solo partecipando a un bando nazionale

Nei giorni scorsi molti cittadini ci hanno scritto per avere notizie del bando di rigenerazione di cui il sindaco Mazzanti ha annunciato improvvisamente i lavori per 5 milioni, sull’area del Piazzale della Gioventù. Abbiamo raccolto tutte le info e spieghiamo tutto quello che sappiamo fin qui.

Partiamo dall’elemento positivo: finalmente questa amministrazione decide di partecipare a un bando. 

Ora però analizziamo tutto

Il bando scade il 4 giugno. Quindi, per ora, Budrio non solo non ha vinto il bando, ma tecnicamente sono ancora aperte le procedure di partecipazione.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche del bando:

  • ogni Comune italiano con popolazione superiore a 15.000 abitanti potrà presentare richiesta di partecipazione al bando entro il prossimo 4 Giugno;
  • il Dpcm 21 Gennaio 2021 prevede l’assegnazione ai Comuni dei contributi su base triennale e individua criteri per assegnare le risorse prioritariamente a Comuni che abbiano nel proprio territorio una densità maggiore di popolazione caratterizzata da condizioni di vulnerabilità sociale e materiale, con conseguenti fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Tale priorità sarà assegnata sulla base dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) calcolato dall’Istat attraverso un algoritmo elaborato sulla base di sette indicatori : 1) incidenza percentuale della popolazione di 25- 64 anni analfabeta e alfabeta senza titolo di studio; 2) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico; 3) incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale; 4) incidenza percentuale della popolazione in affollamento grave; 5) incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti; 6) incidenza percentuale di famiglie monogenitoriali giovani e adulte; 7) incidenza percentuale di giovani di 15-29 anni non attivi e non studenti;
  • lo stesso Dpcm 21 Gennaio 2021 ha definito le regole da seguire per il triennio 2021/2023, precisando che il bando è in via sperimentale e che per quanto riguarda gli anni successivi le modalità saranno stabilite per mezzo di nuovi decreti;
  • per il triennio 2021/2023 le somme messe a disposizione dal bando sono piuttosto esigue, trattandosi di 150 milioni di euro per il 2021, 250 milioni di euro per il 2022 e 550 milioni di euro per il 2023 per tutti i comuni italiani che “vincono” il bando;

Quindi a oggi – 27 maggio – l’unica cosa certa è che per partecipare al bando, l’amministrazione deve inserire le strutture e i luoghi dei potenziali interventi nel piano triennale delle opere (che è un documento di programmazione di ogni comune). Questo lo devono fare tutti, sia che il bando si vinca (e quindi si ottengano i soldi, come auspichiamo) sia che si perda.

Spieghiamo questi passaggi perché anche noi, quando abbiamo assistito alla presentazione da parte del sindaco in capigruppo di questa “variazione del piano triennale delle opere” abbiamo dovuto chiedere: “scusate, ma con che tempi e chi finanzia questa cosa?”.

Per come veniva presentato sembrava fosse una cosa già certa e pronta a partire. E invece stiamo “semplicemente” partecipando a un bando.

Nel presentare questo desiderio sui social, il sindaco dice che il Comune può farlo ora perché per 4 anni hanno dovuto sistemare i conti. Abbiamo già approfondito più e più volte questa falsità (l’ultimo post qui). Ma diciamo solo due cose molto semplici:

  • dal gennaio 2018 il Comune di Budrio può accendere mutui (cosa che ha fatto poi per il Teatro, peccato lo abbia fatto due anni dopo averlo chiuso);
  • anche volendo, per questo bando nazionale la situazione economica del Comune non c’entra assolutamente niente, perché non è previsto alcun cofinanziamento da parte dell’ente: le opere (se incluse nel bando) sono completamente finanziate con soldi dello Stato.

 

La capogruppo Badiali ha fatto il punto in una diretta dopo il Consiglio Comunale

Ripetiamo: è certamente positivo il fatto che il Comune partecipi al Bando Rigenerazione Urbana, perché è importante cercare di reperire finanziamenti. Questo lo capiscono e lo sanno tutti. Ma va ricordato cosa accadeva a parti invertite: nel 2016 al Comune furono assegnati 6 milioni dal Bando periferie e l’unica cosa che fece l’opposizione civico-populista di Mazzanti fu innescare polemiche, cercando di svilire l’importanza di quel finanziamento.

Invece è negativo il fatto che il sindaco, in modo abbastanza spregiudicato e pericoloso, stia cercando di presentare alla comunità una semplice partecipazione a un bando come se fosse un finanziamento già ottenuto e pronto da spendere.

Gli 8,5 miliardi di risorse destinate al Bando Rigenerazione Urbana saranno ripartiti su 14 annualità, dal 2021 al 2034. Nei primi anni i milioni disponibili saranno poca cosa: 150 per il 2021; 250 per il 2022 e 550 per il 2023 ed il 2024. Dopodiché 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034. Insomma: sarà molto difficile ottenere i soldi in tempi medio-brevi, ammesso che li si riesca ad ottenere.

Detto questo, si può comprendere l’eccitazione del sindaco, che sull’argomento “partecipazione ai bandi” in quattro anni ha seguito un percorso quanto meno accidentato.

A più riprese lo abbiamo interrogato per sapere perché non avesse partecipato a tutta una serie di bandi. Le sue risposte sono sempre state le stesse, surreali e pretestuose quando non addirittura false: “non ci sono i soldi, non abbiamo progetti pronti, il Covid ci ha penalizzato”. Nel dare queste risposte il sindaco ha evidentemente confessato l’arretramento del nostro ente rispetto ad altri comuni della provincia e della regione, che a quei bandi hanno partecipato e che hanno ottenuto fondi.

Si potrebbe fare una lunga lista dei bandi sfuggiti dal radar dell’amministrazione Mazzanti: i bandi annuali per i contributi della Legge Regionale 5/2018 (Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria), per esempio. Oppure il bando per la riqualificazione e la valorizzazione delle reti commerciali, che finanziava fino all’80% eventi e manifestazioni, strumenti di comunicazione, arredo urbano, percorsi commerciali tematici, progettazione di aree mercatali, gestione di servizi comuni e altro ancora. Tutte cose per le quali il sindaco ha speso e continua a spendere soldi. Sarebbe stato quindi molto utile partecipare, ma non è stato fatto.

Allo stesso modo il Comune di Budrio non ha partecipato all’avviso pubblico della Città Metropolitana per i finanziamenti della L.R. 41/1997 (piccole imprese del commercio di cui il territorio è ricco), così come non ha partecipato ai finanziamenti per la video sorveglianza da parte dei Comuni (DM del 27 maggio 2020): e dire che di soldi in videosorveglianza negli ultimi due anni ne abbiamo spesi parecchi…

Budrio non ha partecipato nemmeno al bando con cui la Regione mise a disposizione un milione di euro di contributi per corpi e servizi di polizia locale: il sindaco si giustificò dicendo di non aver partecipato in quanto il bando era da cofinanziare, poi perché il sistema radio della PM era stato aggiornato nel 2016 e infine perché il bando lasciava solo 32 giorni di tempo per presentare un progetto. Tre pretesti ridicoli: il finanziamento della Regione in realtà arrivava a coprire il 90% delle spese; ma poi il bando finanziava svariate attività e non solo l’aggiornamento dei sistemi di radiocomunicazione; infine, in quei “soli” 32 giorni di tempo, ben 76 Comuni hanno presentato progetti, e circa la metà di quei Comuni ha ottenuto finanziamenti.

Ci sono poi altre due situazioni che dimostrano l’inefficienza e la poca attenzione da parte del Comune verso l’argomento bandi. Per prima cosa non si è partecipato al bando regionale per interventi strutturali sui luoghi di spettacolo, con il quale si sarebbe potuto finanziare il 50% dei lavori dimessa a norma del teatro: tradotto in soldoni, significa aver gettato al vento circa 350mila euro.

La seconda situazione è forse più grave: si è persa la possibilità di ottenere fondi per la messa in sicurezza del territorio ed efficientamento energetico di beni comunali (DM 5 Agosto 2020): rischio idrogeologico, strade e ponti, edifici e strutture comunali come edifici scolastici, edilizia abitativa, asili nido, scuole materne, uffici della pubblica amministrazione. A disposizione per i Comuni che sarebbero entrati in graduatoria c’erano 1,85 miliardi immediatamente nel 2021, poi 1,75 miliardi nel 2022 utilizzati a scorrimento della graduatoria delle opere ammissibili, fino ad un massimo di due milioni e mezzo di euro per ogni Comune. Insomma, una montagna di soldi in ballo e solo l’imbarazzo della scelta per Budrio per decidere su quali investimenti chiedere contributi.

Quello che è successo ha dell’incredibile: Budrio ha richiesto contributi per soli 571.900 euro per finanziare i lavori del teatro, una categoria chiaramente non ammissibile. Per questo il Ministero ha completamente escluso il nostro Comune dalla graduatoria, vista la non conformità della richiesta rispetto ai criteri fissati dal decreto. Un disastro. Erano finanziamenti di grande importanza ma ne siamo rimasti esclusi. Per questo bando i comuni italiani hanno presentato 9.151 progetti, dei quali ben 8.176 sono stati ammessi alla graduatoria, 2.486 dei quali sono stati immediatamente finanziati e i rimanenti saranno finanziati nel 2022. All’interno di questi dati, se ci fermiamo alla provincia di Bologna possiamo notare che i Comuni hanno presentato richiesta di finanziamento per 98 progetti: solo Budrio, Calderara, Dozza e Monterenzio hanno presentato richieste non conformi e quindi non sono stati ammessi alla graduatoria e non riceveranno contributi. Gli altri 94 progetti sono invece regolarmente entrati in graduatoria e alcuni sono stati immediatamente finanziati: Sasso Marconi 530.000 euro, Castel di Casio 500.000 euro, San Lazzaro 930.000 euro, Pieve di Cento 300.000 euro, Castel San Pietro 386.000 euro.

I danni che Mazzanti sta provocando alla comunità sono enormi e molti sono irreversibili, perché finanziamenti di questo genere sono treni che passano una volta sola.

A Mazzanti piace vedere i consiglieri dell’opposizione come dei nemici, ma in realtà il suo nemico principale è lui stesso, la sua inadeguatezza, i suoi errori, la sua incapacità.


Proprio per fugare ogni dubbio in apertura del Consiglio Comunale di giovedì 27 maggio abbiamo presentato un Question Time  (si può leggere qui )
Il sindaco nella risposta ha confermato l’iter da noi raccontato qui.