Approvato il nuovo comparto urbanistico di via Albareda

Giovedì 4 marzo il Consiglio comunale si è espresso su un comparto urbanistico che sorgerà oltre l’incrocio di via Albareda e via Rabuina.

Si tratta di 108 unità abitative divise in 20 lotti, tra edifici mono-bifamiliari e palazzine di 5 piani. Tra questi sono previsti anche alloggi in edilizia sociale, insieme a opere pubbliche interne ed esterne al comparto, oneri di urbanizzazione che il Comune incasserà via via che le costruzioni procederanno.
 
L’Amministrazione Mazzanti non ha dato informazioni alla cittadinanza su questo progetto. Noi abbiamo creduto giusto che fossero informati almeno i cittadini della zona. Per questo, nei giorni scorsi, abbiamo distribuito un volantino informativo ritenendo assolutamente inaccettabile la totale assenza di trasparenza da parte di chi guida il Comune.
L’iter era iniziato in Consiglio comunale già nel 2019, con un bando esplorativo voluto da questa amministrazione per raccogliere proposte su varie aree “edificabili”. La proposta specifica è arrivata al Comune a settembre 2019.
 
Noi non siamo contrari a investimenti privati fatti con tutti i crismi ambientali e di qualità come lo è questo, tanto più in un’area (al pari di altre a Budrio) dove sono previsti da anni nuovi insediamenti abitativi. Ma non abbiamo avuto modo di condividere nulla del progetto, né di capire a fondo elementi importanti per l’interesse pubblico.
 
Come opposizione consigliare, in tutto questo tempo non siamo mai stati coinvolti. Non solo: per scelta del sindaco, il progetto è arrivato in commissione consigliare giovedì 25 febbraio, pochi giorni fa, con centinaia di pagine di documentazione da leggere.
 
Non è stata fatta in quell’occasione e in Consiglio nessuna relazione tecnica né politica degna di essere definita tale. Non ci è stato spiegato in quale disegno urbanistico si inserisce questo intervento, né in quale contesto di viabilità. Alle nostre domande, le risposte sono arrivate da una funzionaria comunale e non tutte sono state complete. Infatti, abbiamo dovuto approfondire alcuni aspetti direttamente con i proponenti del progetto.
 
Per questo, hanno deciso il sindaco e la sua maggioranza consigliare, non avendo condiviso l’iter, avendo imposto tempi e metodo e visto che avevano i numeri per procedere da soli.